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7/12/2004
Jan Witteveen - La sua biografia
Il giovane Jan Witteveen iniziò a lavorare alla Sachs nel 1970 come progettista di motori a due tempi monocilindrici (da 50cc a 250, compresi 125 e 175). Nel 1974 venne nominato responsabile della ricerca e sviluppo dei motori da competizione e riorganizzò da zero il Reparto corse della Hercules-Dkw (gruppo Sachs) partecipando alle competizioni di cross ed Enduro. Questo durò sino a metà del 1976, quando arrivò in Italia come Direttore Tecnico della Simonini. Due anni dopo, nel 1978, vinse il Campionato Italiano di Cross, una competizione difficile alla quale partecipavano una ventina di marche.

Nello stesso anno arrivò la chiamata della Galera, che gli affidò il compito di rifondare il Reparto Corse (la Casa di Arcore si era ritirata nel 1968). I successi arrivarono con Michele Rinaldi e Corrado Maddii, e con loro un titolo Italiano. Nel Mondiale, invece, la collaborazione fruttò un secondo posto. Contemporaneamente, però, Witteveen (nel ’78 e ’79) aveva iniziato la sua avventura in velocità e progettato e realizzato con la Adriatica-Bimota (pilota Randy Mamola) una 250 dapprima con motore parallelo, poi a V con alberi controrotanti che, di base, è lo stesso propulsore che equipaggia ancora oggi le Aprilia da Gran Premio.

Jan rimase alla Gilera sino al 1983, quando venne chiamato dalla Cagiva per assumere il ruolo di responsabile del Reparto Corse per il fuoristrada e il cross. Inizialmente si occupò soltanto delle Cagiva, poi con l’acquisto dell’Husqvarna la casa varesina smise di correre a favore del marchio svedese acquisito (1988). Per la Casa di Varese vinse titoli mondiali e ottenne grosse soddisfazioni.
Quando l’Aprilia lo chiamò, nel 1989, fu la realizzazione di un sogno. Witteveen, che da giovane correva in 125 e 250 con motori creati da se stesso, era irruente e cadeva un po’ troppo, mise finalmente a frutto la sua esperienza regalando all’Aprilia i successi che conosciamo.

(f.d.z.)

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