il fatto - 05/12/2001
Rossi: Capirossi con l'Aprilia potrà continuare a lamentarsi
Il rituale, dopo aver fatto da testimonial alla presentazione del nuovo
scooter Dylan 125/150 è il consueto: un caffè espresso
ed un bicchiere d'acqua. Tutto ciò che gli ci vuole per sciogliersi
la lingua e riesaminare, a freddo, le ultime sensazioni sulla quattro
tempi RC 211 V che guiderà il prossimo anno.
"Da una parte è normale che emergessero dei problemi durante
il primo test della cinque cilindri a Jerez - ha detto Valentino Rossi,
ospite nello stand Honda al Motorshow - ciò che mi ha preoccupato,
invece, è che nonostante tutti i nostri tentativi di trovare
un assetto curativo, non ci siamo riusciti. Ciò significa che
ci sono dei problemi strutturali. In compenso il lungo meeting, un'ora
e mezzo, con gli ingegneri giapponesi, mi ha rincuorato".
Il problema di base è che la moto non riesce a scaricare a terra
la potenza, quello secondario che per Valentino non è divertente
da guidare.
"Che gusto c'è a guidare una moto che non derapa? - si interroga,
scherzando, Rossi, poi aggiunge - la 500, l'ho già detto, mi
piaceva di più. Comunque il fatto principale è che a causa
della difficoltà che abbiamo di mettere a terra i cavalli le
gomme si consumano in modo eccessivo. Io avevo in programma due test
di durata: la Michelin mi ha sconsigliato di tentarli e lo stesso Ukawa
ha fatto appena 13 giri consecutivi. La RC 211 V ha sicuramente del
potenziale, ma per il momento è goffa. Ed è ancora troppo
piccola, troppo minuta, per la mia statura. Alla Honda ho detto: avete
visto i miei piedi? e le mani, e quanto sono lunghe le mie braccia?
La cinque cilindri è stata disegnata per un pilota come katoh,
che pesa 52 chili, e forse in Giappone non vedano l'ora che Daijiro
la guidi. E' una moto-bonsai. Se vogliono però che sia io a portarla
bisognerà modificarla ancora un poco. Sapete qual'è il
problema? Finora la Honda ha ascoltato solo i suoi collaudatori che,
oltre che essere piccoli, si sentono anche debitori nei confronti della
HRC solo per il fatto che gliela lasciano guidare. Parlo di Ukawa, di
Itoh e di Kamada, il più giovane. Se una cosa non va bisogna
dirlo subito, e chiaramente, mica avere paura di confessarlo....".
La guiderà pure, Rossi, la RC 211 V, ma è chiaro che un
po' antipatica gli stà.
"La Honda - riprende il pesarese - si è voluta buttare in
un progetto difficile. Avevano la NSR 500 che è una moto vincente:
dovevano solo fare un motore che stesse in quel telaio. Un po' quel
che ha fatto la Yamaha che, da quanto mi risulta, in Australia, ha girato
un secondo e mezzo sotto il record della pista. Loro sono stati più
furbi di noi: hanno provato senza far sapere niente a nessuno".
E' la Yamaha allora a far paura?
"Anche la Dunlop. Le loro gomme vanno forte. Poi bisognerà
vedere la durata, però".
Rossi, in partenza per le Canarie, dove andrà a disputare il
rally dei campioni, si perderà, probabilmente, l'esito della
lunga trattativa fra Capirossi e l'Aprilia.
"A Loris, nel medio termine, converrebbe firmare con l'Aprilia:
sono convinto che faranno un'ottima moto. E poi gli conviene, anche:
il prossimo anno, infatti, con la NSR nuova dovrà fare i miei
tempi sul giro e poi battere Katoh ed Harada con un mezzo identico.
Non sarà semplice. Se firmasse con l'Aprilia, invece, potrebbe
continuare a lamentarsi ed a tirar fuori delle scuse".
Difficile che Capirex, però, sciolga i nodi in settimana. Potrebbe,
al contrario, riuscirci lui.
"Non ci sono più nodi, semmai nodini. Non siamo d'accordo
in tutto, ma ci aggiusteremo".