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Yamaha in Turchia 26/4/2006 Il terzo round della stagione sarà, per Rossi, anche la 160° gara in carriera in tutte le classi, dopo il suo debutto nel motomondiale nel GP della 125cc in Malesia, nel 1996. Da allora il pilota italiano ha conquistato un impressionante bottino di 80 vittorie, l’ultima delle quali, in Qatar appena due settimane fa, lo ha portato a raggiungere il record di Mick Doohan di 54 vittorie nella classe regina. Davanti a Valentino ora rimane solo il leggendario Giacomo Agostini, a quota 68 successi nella premier class. Il circuito di Istanbul Park, sul quale il motomondiale è sbarcato per la prima volta lo scorso ottobre, è stato disegnato dal famoso architetto tedesco Hermann Tilke, l’uomo che ha messo la firma anche sui progetti dei tracciati di Sepang, Bahrain e Shanghai. La spettacolare pista di 5.378 chilometri racchiude quattordici curve, otto a sinistra e sei a destra, e si percorre, fatto piuttosto insolito, in senso antiorario, come a Phillip Island. Come accade a Losail in Qatar, alcune curve del tracciato turco si rifanno alla forma di illustri “sorelle” che caratterizzano altri circuiti, come la “Esse di Senna” di San Paolo, la “Spoon Curve” di Suzuka e la “Eau Rouge” di Spa. Gli spettatori hanno a disposizione strutture imponenti che possono ospitare circa 130.000 fan, 25.000 dei quali solo nella tribuna principale. Il programma di domenica prevede la partenza della gara un’ora più tardi del consueto, quindi il semaforo della MotoGP scatterà alle 15:00 ora locale (CET +1). Valentino, il “il frantumarecord” “Il GP del Qatar è stato il mio inizio del campionato ma siamo indietro in classifica e dobbiamo dare il massimo per recuperare,” ha detto Rossi. “I miei rivali sono molto forti ed in Turchia dobbiamo essere in grado di lottare di nuovo per la vittoria. Istanbul non è una delle mie piste preferite, tanto che l’anno scorso è stata dura, non solo perché avevamo già vinto il mondiale e rimanere concentrati al 100% era impegnativo, ma anche perché non eravamo a posto del tutto con il set up della moto. Certo è che quest’anno saremo motivati al massimo”. “Non sappiamo come reagirà la nuova moto su questo tracciato; io ovviamente spero che andrà bene e che non verranno fuori problemi di vibrazione. Ci sono delle curve veloci davvero fantastiche e con la moto a posto c’è da divertirsi sul serio. Dopo la gara in Qatar abbiamo fatto altri test e ulteriori progressi e, anche se non sono sparite del tutto alcune difficoltà, si spera che, dovessero ripresentarsi, adesso saremo in grado di gestirle meglio”. Edwards: il lavoro pagherà “Devo dire che quando siamo venuti in Turchia l’ottobre scorso non è stato amore a prima vista con la pista, ma allora stavo faticando ad adattarmi ad un nuovo stile di guida e questo non rendeva certo le cose più facili,” ha detto Edwards. “Adesso la guida è a posto ma abbiamo qualche difficoltà con la moto quindi aspettiamo per vedere come va. In Qatar sono rimasto deluso dal risultato ma è stato un bene fare una pausa a Pasqua per metterci una pietra sopra e adesso non vedo l’ora di tornare in pista per sistemare le cose”. “Finora sono sempre stato veloce in prova, magari un po’ in difficoltà nello sfruttare al meglio la gomma da tempo, ma in generale a posto con le gomme da gara. A Jerez siamo stati sfortunati e quindi per il Qatar mi aspettavo davvero un bel risultato e invece in gara sono sorti alcuni problemi che non avevamo avuto in prova. La giornata di test dopo il Gran Premio ci ha permesso di raccogliere dei dati utili su cui lavorare e speriamo quindi che tutto vada per il meglio fin dal primo giorno in Turchia”. Davide Brivio: una sfida interessante “L’anno scorso Istanbul Park è stato uno dei circuiti dove abbiamo avuto più difficoltà ma quel Gran Premio era anche la penultima gara della stagione, quando era già stato vinto tutto,” spiega Brivio. “Sarà interessante vedere come andremo questa volta, all’inizio dell’anno, in una fase in cui abbiamo bisogno di raccogliere punti per entrambi i nostri piloti”. “Sarà un fine settimana impegnativo perchè dobbiamo ancora sistemare i problemi che abbiamo con la versione 2006 della YZR. Faremo un altro test il lunedì dopo la gara di Istanbul con l’obiettivo di fare altri progressi sulla moto. Ciononostante in Qatar abbiamo dimostrato che possiamo essere già competitivi e dobbiamo fare altrettanto in Turchia. La vittoria di Valentino ha dato la carica all’intero team e agli ingegneri e c’è assolutamente la massima motivazione per cercare di vincere di nuovo in Turchia”. TECNICAMENTE PARLANDO: ANDREA ZUGNA SU ISTANBUL “Istanbul è una pista insidiosa perchè presenta alcune delle curve più veloci del mondiale insieme ad alcune delle più lente,” spiega Adrea Zugna, il telemetrista di Colin Edwards. “Nella curva undici hai bisogno di una buona stabilità alle alte velocità, per dare al pilota la fiducia necessaria per attaccare, ma dalla curva dodici alla fine del giro, si incontrano tre chicane molto lente che richiedono un’ottima agilità: è necessario trovare il miglior bilanciamento tra queste due caratteristiche”. “Questa pista è resa unica anche dai cambi di dislivello. Per esempio la prima curva va in discesa per poi risalire subito creando una grande compressione sulla forcella. Le capacità del pilota sono molto importanti perché la linea da seguire è davvero solo una e bisogna saperla individuare, soprattutto nelle tre consecutive a sinistra a circa metà del giro, che tra l’altro sono molto ondulate. In quel punto è importante aver fiducia nell’anteriore. L’anno scorso Colin ha fatto fatica perché era la prima volta che usava il suo nuovo stile di guida, ma in prova aveva un buon passo ed in gara ha fatto il suo giro veloce verso la fine. Sappiamo che i dati sono buoni e speriamo che ci aiutino ad avere una vita più facile questo fine settimana”. |
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