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Yamaha in Qatar 3/4/2006
Rossi vuole la rivincita in Qatar

La Yamaha questo settimana sarà in Medio Oriente con l’obiettivo di recuperare i punti persi nella sfortunata gara di apertura della stagione iridata a Jerez. Il Gran Premio del Qatar rappresenta l’opportunità di rivincita ideale, dato che sia Valentino Rossi sia Colin Edwards, nei test invernali di febbraio a Losail, avevano ottenuto buoni riscontri.

La giornata di prova immediatamente successiva al Gran Premio di Jerez ha fornito alla squadra un’ ulteriore opportunità di lavorare sulla vibrazione dell’anteriore che aveva messo in difficoltà i piloti sulla pista andalusa e, alla fine della sessione, qualche risultato positivo è stato ottenuto. In ogni caso nei test in Qatar il problema era stato appena percettibile, quindi la Yamaha è fiduciosa di poter fare bene nella seconda gara della stagione.

Situato nelle immediate vicinanze di Doha, il Circuito Internazionale di Losail ha ospitato per la prima volta un appuntamento del Campionato del Mondo della MotoGP nel 2004 dopo aver portato a compimento, in poco più di un anno, un progetto da 58 milioni di dollari che ha visto impegnati a tempo pieno 1000 operai. Entrambi i piloti del Camel Yamaha Team sono già stati tra i protagonisti della sua breve storia, Edwards grazie al secondo posto nella gara inaugurale e Rossi l’anno scorso con la vittoria che ha concluso un entusiasmante duello con il connazionale Marco Melandri.

Mentre nelle due precedenti edizioni la gara si era svolta in ottobre, quest’anno si tiene in primavera, facendo prevedere temperature leggermente più fresche del solito, anche se bisogna tener conto che stiamo sempre parlando di almeno 30 gradi centigradi e quindi di condizioni comunque impegnative per i piloti. Come al solito si corre il sabato e un’ora più tardi, per far coincidere la partenza alle 14:00 secondo il fuso orario europeo.

Valentino torna in pista
Valentino Rossi non vede l’ora di tornare in azione dopo la delusione per il suo peggior risultato di sempre a Jerez nella classe regina. Dopo essere stato abbattuto da un altro pilota nella prima curva, Rossi non ha avuto la chance di difendere il suo record di cinque vittorie consecutive nella prima gara della stagione in MotoGP, ma sa bene che il modo miglior di rifarsi è ottenere subito un buon risultato in Qatar.

“Dopo un inizio di stagione negativo, non vedo l’ora di andare in Qatar per azzerare i brutti ricordi!” ha detto Rossi. “Quando siamo venuti a provare in inverno la nostra moto è andata bene, quindi ci auguriamo che adesso sia di nuovo così. E’ vero che un po’ di vibrazione c’era anche allora, ma si sentiva solo in un paio di curve e quindi la situazione era gestibile. In ogni caso, la moto era andata forte fin da subito e questo è sempre un buon segno”.

“L’anno scorso la vittoria in Qatar è arrivata dopo la gara per me più entusiasmante della stagione perchè ho guidato al massimo per tutto il tempo e ho fatto una bella, ma proprio bella battaglia con Melandri. Spero che sia altrettanto positiva anche questa volta e, ovviamente spero di vincere di nuovo, in modo da rimettere subito in carreggiata la campagna per la difesa del titolo! Il GP del Qatar è sempre impegnativo a causa del gran caldo ma a me piace e la pista è fantastica”.

Edwards guarda avanti
Colin Ewards ha tutte le ragioni per guardare con grande aspettativa alla gara in Qatar dopo i problemi di messa a punto sofferti a Jerez che lo avevano portato ad un vicolo cieco. “Texas Tornado” è ansioso di correre sulla pista dove, quest’inverno, la YZR-M1 si è dimostrata in forma eccellente e lui stesso si aspetta di tornare al livello di competitività che, all’inizio di marzo, gli ha consentito di aggiudicarsi la macchina in premio nei test ufficiali di Barcellona.

“Ad essere onesti lunedì sera non vedevo l’ora di andarmene da Jerez, perchè il fine settimana per noi era stato un incubo”, ha detto Edwards , che dal secondo posto in Qatar nel 2004 è finito nei punti in ogni GP – una serie ininterrotta di 21 gare nei top quindici. “Le cose sono andate storte fin da subito e in gara non potevamo essere più sfortunati di così, ma adesso è ora di voltare pagina. Credo molto sia nella moto sia nella squadra e sono certo che in Qatar possiamo ribaltare la situazione. Devo solo guardare dall’altra parte del box per avere la conferma che non è la mia guida ad essere responsabile quindi, personalmente, la mia fiducia è ancora al massimo e mi sento pronto a guidare al meglio delle mie possibilità”

“Losail è una pista filante, con leggeri cambi di pendenza dove devi mantenere una buona linea e guidare senza strappi. L’aderenza è ovviamente andata migliorando nel corso di questi due anni ma si deve ancora prestare attenzione quando si esce di traiettoria nei sorpassi, a causa della sabbia che si riversa in pista. E’ un tracciato molto bello considerando che si trova nel bel mezzo del deserto!”

Brivio: ci riprenderemo
Il direttore del Camel Yamaha Team, Davide Brivio, afferma che il morale della squadra non è stato minimamente scalfito dagli ultimi eventi di Jerez e sottolinea che l’unico obiettivo adesso è ribaltare la situazione in Qatar. Il giorno di test seguito al GP di Spagna ha offerto un’ottima occasione per ottenere altre informazioni che, Brivio ritiene, provvederanno fondamentali alternative nella ricerca del set-up quando si scenderà in pista giovedì mattina.

“I test di lunedì sono stati molto utili”, afferma Brivio. “Abbiamo ottenuto un leggero miglioramento per quanto riguarda la messa a punto ma, cosa più importante, siamo stati in grado di raccogliere informazioni che in Qatar ci saranno molto utili. Andiamo lì con un paio di diverse opzioni a disposizione. Una è quella di usare la messa a punto di base che avevamo individuato nei test pre-stagionali, per quanto allora mancassero molte della altre squadre per un confronto diretto che sarà quindi interessante verificare giovedì mattina, l’altra è provare gli assetti che abbiamo sperimentato nei test a Jerez come soluzione per il chatter”.

“Sappiamo che sarà un altro fine settimana intenso per la squadra ma il morale è molto buono. Naturalmente è stato un peccato aver perso così tanti punti nella prima gara ma adesso non stiamo lì a dispiacerci per questo, quanto piuttosto cerchiamo di concentrarci sul lavoro da fare. Continuiamo a lavorare duramente, analizzando i dati raccolti per trovare soluzioni, e continueremo a farlo ogni fine settimana finché non torneremo al top. C’è uno spirito ottimista, con la certezza che una volta risolto questo problema, torneremo a lottare per la testa della classifica”.

TECNICAMENTE PARLANDO: MATTEO FLAMIGNI SUL QATAR
Dopo le recenti difficoltà incontrate a Jerez, i dati raccolti durante la gara dell’anno scorso e nei test invernali di quest’anno saranno ancora più importanti del solito per affrontare il prossimo week-end. La pista, lunga 5.4 chilometri, racchiude sedici curve, dieci a destra e sei a sinistra, oltre ad una serie di sezioni filanti e diversi punti di frenata violenta, che sono unici rispetto ad altre piste nel mondo.

“Il Qatar è una pista difficile perchè presenta curve piuttosto lente che vengono immediatamente dopo un cambio di direzione, spiega Matteo Flamigni, il responsabile della telemetria di Valentino Rossi. “Nella maggior parte degli altri circuiti, le frenate brusche sono di solito al termine di un lungo rettilineo ma questo, in Qatar, accade solo in un’occasione. Per esempio, la curva numero sei è un tornantino stretto che arriva subito dopo un rapido cambio di direzione destra-sinistra da percorrere con i freni tirati e quindi la moto ha bisogno di essere nello stesso tempo molto stabile e molto agile per essere efficace”.

“La sezione più importante per quanto riguarda la messa a punto è quella con tre curve veloci a destra nella parte finale. C’è bisogno di una buona stabilità nel punto di massima piega, in modo che il pilota possa aprire il gas con totale fiducia, dato che è proprio qui che può guadagnare. A Jerez le due veloci curve a destra prima dell’ultimo rampino sono molto simili ed io ho potuto verificare, dai dati raccolti, che lì Valentino non poteva dare il gas come era abituato a fare negli anni passati. In Qatar dovremo trovare questo buon compromesso tra stabilità in frenata e nella massima angolazione, in modo che i nostri piloti possano guidare al massimo del loro potenziale”.

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