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il fatto 22/4/2005
Gibernau, voglia di rivalsa

Sete Gibernau arriva in Cina, terzo appuntamento del Motomondiale, con la voglia e il desiderio di tornare in pista a gareggiare.
Protagonista indiscusso dei test invernali dove Sete - impegnato nello sviluppo della moto – ha dominato per regolarità, ritmo e velocità, il pilota spagnolo ha dimostrato anche in gara di avere tutte le carte per puntare al titolo mondiale.
“Non sono mai stato così forte” commenta Sete Gibernau “rispetto allo scorso anno sono cresciuto grazie ad un ulteriore anno di esperienza e al lavoro svolto con la squadra, con HRC, Honda e con Michelin. Abbiamo lavorato nella stessa direzione questo inverno. Rafforzare le relazioni tra Honda, HRC e Michelin era infatti uno dei miei obiettivi e
penso di esserci riuscito.

In occasione di queste due prime gare di campionato ho dimostrato di essere un pilota forte. Insieme alla squadra abbiamo fatto un ottimo lavoro ed è un vero peccato non aver potuto raccogliere i risultati sperati. Penso che abbiamo fatto il massimo per quello che potevo controllare. Anche nel GP del Portogallo abbiamo lavorato al top come dimostra il vantaggio che sono riuscito a instaurare dal resto del gruppo, stavo conducendo la gara con 1. 2 secondi di vantaggio da Alex Barros e 11 secondi da Valentino Rossi. Di più non potevo fare, ho pagato per essere stato in testa nel momento in cui la pioggia ha reso veramente difficili le condizioni della pista."
Dopo il Portogallo Sete Gibernau ha trascorso un periodo di riposo in Svizzera per effettuare un’accurata terapia di riabilitazione alla spalla sinistra lesionata nel contatto con Rossi all’ultimo giro del GP di Spagna e aggravata dalla caduta nel GP di Portogallo.
Archiviata la gara di Estoril, Sete Gibernau guarda con ottimismo al gran premio della Cina, una pista nuova per le moto.

“E’ un circuito di cui conosciamo solo il disegno. È infatti nuovo per tutti noi. Le caratteristiche distintive di questo tracciato sembrano essere i due lunghi rettifili e le due curve quasi a 360° ma la pista rimane comunque una grande incognita. Ci potremmo rendere conto della situazione soltanto quando inizieremo il primo turno di prove. Saltata la possibilità di venire a provare qui durante i test di precampionato, il circuito di Shanghai è una vera sfida per team e piloti.

artiamo tutti da zero, non ci sono riferimenti per la moto. Sarà importante cercare di capire il tracciato il più rapidamente possibile al fine di trovare il giusto setting. Abbiamo soltanto quattro turni di prove, vale a dire tre ore di prove libere ed un’ora di qualifiche, decisiva per lo schieramento di partenza, per interpretare questo nuovo tracciato, trovare la giusta messa a punto ed essere competitivi. Sono curioso di gareggiare in Cina, un paese interessante e di grande tradizione.”

 

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