il fatto 22/4/2005
La MotoGP sbarca in Cina
Il motomondiale debutta sull’impianto modernissimo e
fantascientifico di Shanghai costruito solo un anno fa per ospitare il
gran premio della Formula Uno. Un circuito da record anche per quanto
riguarda i costi, le autorità cinesi hanno speso infatti oltre
250 milioni di dollari per costruire la pista e le infrastrutture che
hanno lasciato a bocca aperta anche i colleghi della Formula Uno per
la spettacolarità delle strutture, come, ad esempio, le due ali
che sovrastano il rettifilo di partenza.
Da un punto di vista tecnico il disegno del tracciato – obbedendo
alla più alta espressione tecnologica - è completo e presenta
una varietà di situazioni, alternando zone lente e guidate ad altre
veloci dove si possono sfruttare le doti di potenza e velocità
dei mezzi.
La peculiarità di questa pista sono i due lunghi rettifili, quello
di partenza di 1202 metri è il più lungo di tutto il mondiale,
supera persino la pista del Mugello, che vanta un rettilineo di 1141 metri
e Barcellona che invece ne ha uno di 1047.
La pista è caratterizzata inoltre da due curve quasi a 360°
che metteranno a dura prova i pneumatici.
Come il circuito di Sepang in Malesia, anche la pista di Shanghai è
una pista larga, disegnata per la Formula Uno, che presenta molti punti
dove poter superare.
L’Irta, l’associazione dei Team e dei piloti, aveva tentato
di organizzare una sessione di test invernali sulla pista cinese ma l’operazione
non è riuscita a causa delle notevoli difficoltà burocratiche.
La pista è dunque completamente nuova per tutti, non esistono riferimenti
per le moto.
Il mondo del motociclismo approda con molta curiosità e notevoli
aspettative in Cina, un paese che offre risvolti economici e commerciali
importanti per i costruttori di moto e molte aziende impegnate nel motomondiale.
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