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Yamaha a Shanghai 26/4/2005
Rossi porta la Yamaha in Cina

La Yamaha arriva in testa al campionato alla gara che segna una svolta storica nel Campionato MotoGP che, per la prima volta in 56 anni, si correrà in Cina. Il pubblico cinese avrà, per la prima volta, l’opportunità di vedere da vicino le moto più tecnologicamente avanzate al mondo e i piloti più forti, dopo aver visto in televisione le prime due entusiasmanti gare della stagione (anche questa una prima assoluta visto che è la prima volta che la televisione cinese segue il motomondiale).

L’inizio della stagione è stato, fino a questo momento, incredibile per il Team Gauloises Yamaha che, a questo punto, è in testa sia al campionato piloti che a quello squadre dopo due ottime gare in Spagna e Portogallo. Il Campione del Mondo in carica Valentino Rossi ha iniziato la sua difesa al titolo con una vittoria nella gara di apertura di Jerez e ha proseguito con un altrettanto importante secondo posto all’Estoril la settimana scorsa.

Il vantaggio dell’italiano sul secondo (Alex Barros – Honda) è, in questo momento, di sette punti, mentre il suo compagno di squadra Colin Edwards sta continuando a fare conoscenza con la sua YZR-M1 nella sua prima stagione alla Yamaha. Edwards si trova ora in ottava posizione dopo una gara determinata in Portogallo che l’ha visto concludere al sesto posto nonostante una caduta a metà gara.

Lo Shanghai International Circuit è quindi una sfida completamente nuova per entrambi i piloti che sperano di poter sfruttare il duro lavoro fatto durante i test invernali nel quale avevano cercato un assetto di base per le loro YZR-M1 che si potesse adattare ai diversi circuiti. Un’ulteriore giornata di test effettuata lunedì scorso in Portogallo, dedicata appunto alla ricerca di un set up neutro, ma adattabile, dovrebbe aiutarli a trovare velocemente le giuste regolazioni per il circuito di Shanghai che, durante l’inaugurazione dell’anno scorso, è stato battezzato “il circuito del nuovo millennio”.

Il circuito e le sue strutture sono state disegnate dagli architetti Hermann Tilke e Peter Wahl ed il layout è ispirato dal carattere cinese “shang” che significa “alto” o “al di sopra”. La simbologia cinese ritorna spesso nell’architettura delle strutture del circuito come, per esempio, le palazzine della direzione di gara, organizzate come delle pagode attorno ad un lago per ricordare l’antico giardino Yuyan a Shanghai. Una delle strutture più impressionanti dell’intero circuito sono le gradinate principali, che possono ospitare circa 29.000 spettatori e che permettono di vedere l’80% della pista.

Nessuno dei piloti della MotoGP ha mai girato sul circuito di Shanghai e le prove libere di venerdì mattina saranno vedranno la vera inaugurazione “motociclistica” di questo circuito. Alcune considerazioni sono però già possibili: le numerose curve e i rettilinei da percorre ad alte velocità promettono ampie opportunità di sorpasso e quindi, il primo Gran Premio di Cina della storia dovrebbe essere una nuova battaglia fino all’ultima curva.

(a.f.)

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