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l'intervista - 2/4/2002
La Yamaha si difende: arriveremo
L'attesissimo campionato del mondo MotoGP 2002 prende il via il prossimo fine settimana a Suzuka con un suono tutto nuovo. Le moto a quattro tempi sono attese al via di un GP per la prima volta da un quarto di secolo grazie al nuovo regolamento tecnico che permette alle nuove 990 di cilindrata di scendere in campo contro le sibilanti 500 a due tempi.

I due piloti del Marlboro Yamaha Team, Max Biaggi e Carlos Checa sono attesi nel pieno della lotta in sella alle loro YZR-M1. Rispettivamente secondo e sesto nel mondiale dell'anno scorso, i due si sono impegnati intensamente nello sviluppo della M1 durante l'inverno ed ora si apprestano a portare a debutto la moto contro i rivali della stessa serie di Aprilia, Honda e Suzuki ed il nutrito gruppo delle recenti 500cc.

Suzuka è la prima di 16 gare del primo mondiale di sempre della serie MotoGP. Il successivo appuntamento è dalla parte opposta del mondo, a Welkom, in Sud Africa, e poi si torna nel cuore dell'Europa per l'inizio della lunga campagna europea. La stagione 2002 si concluderà infine a Valencia, il 3 novembre, dopo un'altra serie di gare oltreoceano compreso il GP del Pacifico sul circuito giapponese di Motegi, il 6 ottobre.

BIAGGI: PRONTO A BATTERSI
Nel 2001 Biaggi ha disputato una stagione fantastica con la sua Marlboro Yamaha 500, vincendo tre GP e battendosi per il titolo fino alle ultime gare. Si è trattata della miglior stagione in 500, dal 1998, per l'italiano che ora si prepara ad affrontare una nuova sfida portare in gara e sviluppare la Yamaha YZR-M1 nella prima stagione della serie MotoGP del campionato del mondo.


Biaggi non ha mai gareggiato con una quattro tempi ma ha avuto poche difficoltà ad adattarsi alle diverse esigenze della M1, il peso maggiore e l'effetto del freno motore in entrata di curva. "Suzuka mi piace ma ogni pista è come se fosse nuova dato che si tratta di una moto nuova con nuove caratteristiche - dice Biaggi che detiene l'attuale record della pista - Guidare la M1 è molto diverso rispetto alla due tempi, ed avrò bisogno di fare molti giri in prova ma credo che possa essere più veloce della 500".

Durante i test IRTA dello scorso fine settimana Biaggi ha realizzato tempi vicinissimi a quelli ottenuti con la sua 500 anche se la pioggia gli ha impedito di fare il suo tradizionale giro veloce alla fine della sessione. Di recente la Yamaha ha lavorato su vari aggiornamenti incluso alcune parti di motore. "Abbiamo lavorato su parti del motore per incrementare accelerazione e velocità massima - ha spiegato - il capo progetto della M1 Ichiro Yoda - Penso che potremo avere qualcosa come sette cavalli in più per Suzuka".

Molte di queste nuove parti sono state richieste da Biaggi che sta lavorando duramente per migliorare le prestazioni della M1 sia in rettilineo sia in curva. Come ogni altro pilota, il suo desiderio è quello di avere la moto migliore dello schieramento ed i problemi incontrati nei circuiti più stretti e lenti come Estoril e Valencia hanno impegnato intensamente sia lui sia gli ingegneri della Yamaha.

"Stiamo cercando di trovare qualcosa che faccia funzionare meglio la moto - aggiunge Biaggi - Il problema principale per me è l'entrata e la percorrenza di curva e per questo la Yamaha ci ha portato un nuovo telaio durante i test della scorsa settimana. Rende la M1 più facile da guidare ma vorrei che la moto fosse più rapida da inserire in curva. Stiamo anche lavorando per migliorare la connessione acceleratore-gomme perché il motore è troppo scorbutico e mi penalizza in uscita di curva. Sono positivo ma dobbiamo essere realisti. Darò il massimo in pista ma mi aspetto che la fabbrica ci fornisca al più presto le parti che ci servono".

UNA NUOVA ERA PER CHECA
Carlos Checa guardava alla nascita della nuova era delle MotoGp a quattro tempi con maggior aspettativa della maggior partedei suoi colleghi della 500. Lo spagnolo preferisce il carattere delle nuove moto ed è stato il primo ad illustrare il loro enorme potenziale frantumando, in sella alla YZR-M1, i record della pista durante i test di Brno dell'anno scorso.

"Il motore quattro tempi offre maggior trazione sia in entrata sia in uscita di curva ed aiuta a tenere la moto incollata a terra - spiega - Quando agisci sull' acceleratore la potenza è più dolce e progressiva cosicché puoi aprire prima. Questo è il motivo per cui preferisco il quattro tempi. Questo tipo di motore si adatta particolarmente a Suzuka ed è per questo che sono fiducioso".

Ed ora è pronto a portare al debutto nella gara di Suzuka la sua Marlboro Yamaha M1 quattro tempi. Checa è stato una parte fondamentale nel processo di sviluppo della M1 ed è impressionato dall'impegno dedicato dalla Yamaha al progetto. "Quest'anno il team ha maggiori risorse e maggior interesse nello sviluppare la moto attorno a me e a Max - dice - Abbiamo lavorato duramente per sviluppare la moto, io ho percorso più di 6000 chilometri da novembre ad oggi, e abbiamo fatto buoni progressi durante i test di Suzuka della settimana scorsa. Sicuramente possiamo continuare a migliorare ma io mi sento fiducioso e a mio agio con la M1, posso giocare e divertirmi, gli ingredienti migliori per essere veloce".

Tuttavia, dopo essersi confrontato con i suoi rivali alla guida di moto a quattro tempi per la prima volta il mese scorso nei test Irta a Barcellona, sa che vincere non sarà facile.
"Da ciò che abbiamo visto Valentino Rossi sarà l'uomo da battere a Suzuka, è costante e veloce. Noi dobbiamo migliorare ma io sono ottimista. Sarà eccitante a Suzuka . Aspettiamo tutti questa prima gara della nuova era, per scoprire come i quattro tempi si batteranno contro le 500 in gara. Molta gente pensa di sapere cosa accadrà, ma nessuno può saperlo fintantoché non si corre".

Uno degli obiettivi principali di Checa negli ultimi mesi è stato migliorare l'uscita dalle curve della M1. La moto ha così tanta potenza e la sua gomma posteriore Michelin così tanta aderenza che Checa ha avuto difficoltà a tenere la ruota anteriore sull'asfalto."Posso usare molto gas quando sono piegato e ciò causa uno spostamento di peso sulla ruota posteriore che alleggerisce l'anteriore, il che non aiuta a curvare". Ciò è tipico nelle corse: quando si migliora un aspetto del comportamento del mezzo si deve poi migliorarne anche un altro.

I COMMENTI DEL TEAM

Fiorenzo Fanali, capomeccanico di Max Biaggi
Pochi tecnici dei Gran Premi hanno più esperienza di Fiorenzo Fanali, che ha lavorato con Biaggi nelle ultime due stagioni. L'italiano cominciò a seguire i Gran Premi alla fine degli anni ‚60 lavorando alla leggendaria MV Agusta. Come Biaggi, non vede l'ora che la stagione inizi.

"Io penso che a Suzuka vincerà sicuramente un quattro tempi perché è un circuito veloce e per loro dovrebbe andare bene - dice - ma, ovviamente ogni pista è una storia a sé. Molto dipenderà dal tempo, piove spesso a Suzuka e ciò può rovinare le qualificazioni o la gara. Max vuole che la sua moto sia sempre la più maneggevole possibile e questo è particolarmente importante a Suzuka, dove ci sono numerosi cambi di direzione. Così il nostro obiettivo sarà quello di preparare una moto facile da guidare e da inserire nelle curve".

Antonio Jimenez, capo meccanico di Carlos Checa
Questa è la prima gara di Antonio Jimenez come tecnico di Checa, anche se conosce Carlos da 12 anni ed ha lavorato con lui in altre cilindrate. Ex tecnico delle sospensioni per la Showa, Jimenez è un esperto dell'assetto e sa anche come tirar fuori il meglio dal suo pilota.

"E' bello lavorare con Carlos quest‚anno - spiega-ˆ abbiamo fatto numerosi test assieme durante l'inverno e la nostra attuale priorità per lo sviluppo è quella di trovare un giusto bilanciamento della moto in modo da riuscire a tenere la gomma anteriore in terra in accelerazione ed aiutarlo a chiudere le curve, evitando il sottosterzo. Al momento devo dire che Rossi e uno o due passi avanti a noi, ma io sono convinto che il nostro ritmo di gara sia abbastanza buono e in ancora 20 giri può accadere di tutto, così dobbiamo essere ottimisti".

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