il fatto - 3/4/2002
Biaggi-Rossi, duello in differita
Hanno trascorso l'inizio della settimana in modo diverso
Valentino Rossi e Max Biaggi. Il pesarese, infatti, martedì scorso
è stato nella nuova galleria del vento in scala 1:1 della Honda
a rifinire l'aerodinamica della sua già velocissima RC211 V,
mentre il romano, assieme alla squadra, è stato nella sede della
Yamaha ad Iwata, dove ha incontrato il presidente della casa dei tre
diapason, Hasegawa, che domenica assisterà al Gran Premio.
''Per il momento nessuna delle moto in pista può battere la
Honda di Rossi - ha spiegato Max - a dirlo sono stati i test
invernali, incluso l'ultimo qui a Suzuka. Io farò del mio meglio,
ma la mia M1 non può ancora battere la cinque cilindri, come
non può farlo alcuna altra moto, eccettuata, forse, un'altra
Honda, la NSR 500 2002 che ha subito un pesante sviluppo. L'assurdo
è che quella moto rende temibile anche un pilota come Ukawa che
non è mai stato un fulmine. L'obiettivo, dunque, per il momento,
è quello di limitare i danni qui ed in Sudafrica. Poi speriamo
che in Europa le cose migliorino. Ho sentito che dovrebbero arrivare
per Jerez nuove parti di motore e di telaio, magari grazie a quelle
faremo il passo avanti che cerchiamo perché di guida si può
migliorare mezzo secondo, ma a noi anche in questo caso ne mancherebbe
un altro intero per potersela giocare".
"Chi
pensa che siamo andati in galleria del vento per trovare chissà
che cosa deve ricredersi - ha invece spiegato Rossi - io è
da tempo che chiedo alla Honda una maggiore protezione aerodinamica,
perché la pressione del vento è forte sulle spalle e le
braccia, ma i giapponesi finiscono sempre per fare modifiche di dettaglio,
mezzo centimetro qui, mezzo centimetro lì, senza arrivare al
cuore del problema, fors'anche perché il mio compagno di squadra,
Ukawa, è piccolino e con le braccia corte e non sente un'alito
di vento".
Anche senza una carenatura perfetta, però, le Honda hanno sfrecciato
a 340 Kmh sul "backstright" di Suzuka.
"Un errore dei radar - ha detto Rossi - al massimo qui
si possono sfiorare i 310/315 orari, altrimenti quanto faremo al Mugello,
350? Comunque basta con considerarmi superfavorito. Per certa gente
avrei già vinto il mondiale da novembre mentre invece ci sono
16 gare da disputare. La moto, è vero, va bene. In quattro mesi
la Honda la ha fatta progredire più che la mia vecchia 500 in
due anni
potere del denaro e della politica: si vede che le case
vogliono far vincere le quattro tempi. In ogni caso attenti: le mezzo
litro, più leggere e veloci in curva, potranno essere pericolose
su qualche circuito ed anche qui, arrivando assieme ad una 500 alla
staccata dell'ultima curva, il rischio di essere superati in frenata
è grosso".
Per il momento a provarci potrebbero essere Daijiro Katoh o Loris Capirossi,
entrambi molto veloci nei test di sabato scorso, ma consentirà
la Honda a lasciare che il passato (la 500 NSR) possa battere il futuro
(la RC211 V)? Secondo noi, no.