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IL FATTO 27/06/2009
MotoGP: vince Rossi. E sono cento di questi giorni. Lorenzo e Stoner sul podio UPDATED
Valentino Rossi Cento di questi giorni. Sono quelli già vissuti, fino ad oggi, da Valentino Rossi, che sommando a tutte le altre la vittoria ottenuta qui ad Assen ha raggiunto le tre cifre nei GP conquistati in carriera. Alle sue spalle Lorenzo, poi Stoner: il pilota di Tavullia ha spaiato, a suo vantaggio, la situazione che lo vedeva in vetta al campionato a pari punti con i due avversari che hanno tagliato il traguardo alel sue spalle. Parte per gli Stati Uniti, verso una Laguna Seca che, dall'anno scorso, è ormai legata al suo nome (ed a quello di Stoner) con cinque lunghezze di vantaggio su Lorenzo, e nove su Casey Stoner.

Cielo parzialmente coperto, ma sole che bacia la pista. Battute iniziali, ed i capofila sono tutti lì: Valentino primo (grazie ad un "largo" di Stoner, che ha ceduto il comando) poi lo stesso Stoner. Tra loro e Lorenzo si è insinuato Pedrosa; tutto il weekend aveva lasciato supporre che lo spagnolo sarebbe stato in grado di accompagnare i leader del campionato. Per quanto? E quanto rischiando?

Al quarto giro, mossa di Lorenzo nei confronti di Pedrosa. I due spagnoli si sono scambiati la posizione. Pedrosa è rimasto è parso in grado di attaccare. Invece, ecco la scivolata. Dani è finito a terra, e solo pochi istanti prima che Lorenzo, a tutto gas, passasse anche Stoner, lasciando l'australiano (probabilmente) di stucco. Si era appena al quarto giro, ma la gara è parsa avviarsi lungo la falsariga del GP di Catalunya, con i due della Yamaha a giocarsi il gradino più alto del podio.

Mentre alle sue spalle gli avversari si superavano, staccavano, cadevano, Valentino, davanti, spingeva e guadagnava un piccolo margine. Per la Honda, fuori Pedrosa, Dovizioso ereditava il compito di mantenere alta la bandiera Hrc. Era quarto, la posizione che gli è stata più solita, nella classifica di gara in questa prima parte di campionato.

Per poco; il pilota di Forlì cadeva all'undicesimo giro: neppure metà gara, e la Honda aveva già perso entrambi i piloti ufficiali.

In fondo, per una manciata di giri, decisamente a sorpresa, Gabor Talmacsi, debuttante assoluto, si è concesso il lusso di un paio di sorpassi (probabilmente i suoi primi, in MotoGP) mettendosi alle spalle Gibernau ed il compagno di colori Takahashi. Alla undicesima tornata, è costretto a cedere la posizione ad entrambi.

Quando mancano dieci giri al termine, il distacco tra Rossi e Lorenzo è stabilizzato (da tempo) poco sopra il secondo e mezzo. Stoner, a poco a poco, ha perso terreno fino a pagare dieci secondi. Dalla Ducati giunge informazione che ancora non sta bene: lo stesso malanno che lo ha preso allo stomaco, mettendolo in difficoltà, nel weekend del GP di Spagna, sta colpendo anche qui.

Di colpo, Lorenzo ha perso mezzo secondo. Può essere il momento decisivo.

Alle loro spalle, gli uomini di media classifica si sono prodotti in alcune fasi scoppiettanti. C'è chi dice sia l'effetto del contratto da rinnovare. Cattiverie. Comunque, Hayden ottavo, Kallio settimo, Toseland sesto, Vermeulen quinto, Edwards quarto non sono cose da tutti i giorni.

Sei giri al termine, e Lorenzo è sembrato alzare bandiera bianca.

Rossi taglia per primo il traguardo. E' quello della vittoria numero 100. Dietro, bagarre. Kallio è caduto proprio all'ultimo giro, quando era sesto.

Rossi si è fermato; ha tolto il casco. Srotola, aiutato dal fan club, un enorme papiro che racconta, per immagini, tutte e cento le vittorie. Quanti se n'è messi dietro...

ULTIMA ORA Toni Elias è stato penalizzato di venti secondi per un sorpasso azzardato. In classifica scende al decimo posto.

Nereo Balanzin
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