GPone
Testata giornalistica
reg. n°558 del 30/12/2003
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GP bwin.com de la Comunitat Valenciana 2007
MOTOMONDIALE 2007
TUR
FRA
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JPN
AUS
MAL
VAL
VINCITORI DEL 2006
MotoGP
250
125
T. Bayliss
A. DeAngelis
H. Faubel
L. Capirossi
R. Locatelli
M. Kallio
N. Hayden
H. Barbera
S. Gadea
NUMERI DELLA PISTA
Record pista
V. Rossi
1'33.317
2003
Giro veloce
V. Rossi
1'31.002
2006
Miglior Pole Position
V. Rossi
1'31.002
2006
CIRCUITO
Nome Comunitat Valenciana
Costruito 1999
Modificato 1999
Pole position destra
Lunghezza 4.005 km
Larghezza 12 m
Curve a destra 5
Curve a sinistra 9

La storia del circuito
Il circuito di Valencia è costato 45 miliardi di lire e non è un tracciato
tradizionale. Quando sono stati fatti i primi disegni, infatti, i progettisti non hanno dovuto, com'è ovvio, solo tenere a mente tutti i parametri indispensabili alla sicurezza, ma anche quelli che prevedevano che gli spettatori avessero, per quanto possibile, una visuale completa del tracciato.

E così è stato con grande soddisfazione di Jorge Martínez, detto "Aspar", il calzolaio, l'ex pluriiridato spagnolo che ha fortissimamente voluto questo autodromo-salotto per dedicarlo all'indimenticabile Ricardo Tormo, uno dei grandi del motociclismo spagnolo. Il circuito di Valencia occupa un'area di circa un milione e mezzo di metri quadri, all'interno dei quali si snoda il tracciato di 4750 metri, dei quali 650 di rettilineo, con 18 curve, otto destrorse e 10 sinistrorse, mentre la larghezza varia dai 12,5 agli 11,5 metri.

La partenza è larga invece 13,5 metri. Il circuito è stato disegnato per permettere di utilizzare differenti tracciati, da quello più lungo, capace di ospitare il mondiale, ad un autodromo "Topolino" di 1300 metri, perfetto per insegnare i fondamentali dell'arte delle corse, ma esiste anche la possibilità di creare una variante di 3100 metri con un rettilineo di 850 che può essere utilizzato per test di velocità visto che con una retta così lunga si possono superare i 300 Kmh. I box sono 45 e la capacità del circuito è di 40.000 spettatori. Ci troviamo dunque di fronte ad un motodromo vero e proprio, uno "stadio" all'interno del quale agli spettatori sfugge veramente poco di quanto accade in pista. Una Vallelunga moderna, insomma, un circuito misto che privilegia la guida alla potenza.