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Test a Barcellona 20/3/2004
Gibernau torna a casa in BMW
Per due giorni ha parlato della necessità di rodare più che altro la squadra, Max Biaggi, così può dire che, in un certo senso, il romano se l’è tirata, visto che nei test Irta di Barcellona, nel momento chiave della sessione cronometrata valida per l’assegnazione del BMW Award, la sua RC211V non si è messa in moto, tagliandolo fuori dalla competizione.
Un problema nel cablaggio della pompa del carburante, causato dal riassemblaggio della sua moto danneggiata dalla scivolata del mattino causata dall’olio lasciato dalla KTM di Byrne.
Mentre Biaggi alzava gli occhi al cielo, perché una cosa è dire che non era interessato ad una nuova macchina, un’altra non poter dar sfogo alla propria carica agonistica, a contrastare Gibernau, autore di un incredibile 1.41.851, ci ha provato, come aveva anticipato, Valentino Rossi. Purtroppo un errore alla curva 8 (è finito largo, sfiorando la terra) lo ha fermato a poco più di quattro decimi dall’avversario.
Il Fenomeno, in pratica, ha quasi eguagliato il miglior tempo fatto registrare dal romano il sabato - 1.42.270, contro 1.42.260 del pilota della Honda – risolvendo in un solo colpo i problemi che avevano afflitto la sua Yamaha M1.

“Abbiamo fatto un bel lavoro – ha spiegato Vale – trovando l’assetto che abbiamo cercato per giorni, per questo, alla fine del giro, ho avuto un moto di stizza. Non so se sarei riuscito a battere il fantastico tempo di Sete, ma sicuramente avrei potuto avvicinarlo maggiormente. Questi tre giorni, comunque, sono stati importantissimi perché abbiamo capito che non potevamo applicare sulla nuova M1 certi schemi che andavano bene con la precedente. Il 2005, quindi, sarà più duro rispetto al 2004 perché ci manca l’effetto sorpresa…oltre a 7/8 Kmh di velocità massima”.
Se Valentino era finalmente soddisfatto e Marco Melandri, quarto tempo nel BMW Award alle spalle di Nicky Hayden, al settimo cielo, soprattutto per aver completato tre buone giornate di prova, la Ducati, al contrario, non sorrideva. Checa, infatti, ancora dolorante per la caduta di ieri non è sceso nemmeno in pista, mentre Capirossi ci ha provato, ma senza convinzione.
“Abbiamo perso confidenza nella gomma anteriore – ha spiegato Loris – ma del resto era prevedibile visto che qui, l’anno passato, la Bridgestone arrivò dopo l’incidente di Nakano al Mugello. Abbiamo bisogno ancora di un po’ di tempo”.

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