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Test a Phillip Island 19/2/2004
Rossi imprendibile a Phillip Island
Ha risposto come ci si attendeva che rispondesse, Valentino Rossi, a Sete Gibernau. Assente il rivale spagnolo – autore venerdì di una velocissima simulazione di gara e del miglior tempo sul giro – il Fenomeno ha preso il comando delle operazioni realizzando la pole virtuale di questi test in 1.29.68. Un tempo che migliora l’1.29.85 del pilota del team Gresini e la sua pole di ottobre (1.30.122), divenendo così il record di riferimento dei test invernali (che si svolgono nell’estate australe) su questa pista. Ricordiamo che Valentino, con la Honda, nel 2003, aveva girato a Phillip Island in 1.30.068.

Apparentemente, dunque, la Yamaha ha messo a punto perfettamente anche su questa pista la M1, ma il programma del team di Davide Brivio non cambia e fra due settimane, invece di seguire la Honda in Qatar, tornerà qui.
“Nell’ultimo giorno abbiamo fatto prevalentemente test di gomme – ha spiegato il manager lombardo – poi alla fine Vale ha montato una gommetta morbida ed ha fatto il tempo. Manterremmo comunque il nostro programma, secondo noi andare a provare sul circuito di Losail non serve”.

L’HRC, ovviamente, forse dietro suggerimento della Michelin, è di un’altra opinione. Del resto il team ufficiale Honda non ha ancora detto di aver risolto tutti i problemi del 2004, anche se la RC211V 05 se ne è messo sicuramente qualcuno dietro le spalle come dimostra il secondo miglior tempo di Nicky Hayden che ha avvicinato Rossi fermandosi ad appena un centesimo dal suo tempo nonostante il disastroso risultato durante le prove ufficiali del GP di Australia (14° in 1,.31.377).

Biaggi, invece, si è fermato ad 1.29.88 – a tre centesimi dal tempo di Gibernau di venerdì scorso - , superato anche dal bravo Carlos Checa, che riesce a far volare la Ducati gommata Bridgestone ma, come Capirossi del resto, deve arrendersi alla realtà che gli pneumatici giapponesi non sono pronti, perlomeno su questa pista, ad affrontare l’intera durata della gara.
Né lo spagnolo né l’imolese, infatti, sono riusciti a terminare la simulazione di gara senza non accusare vistosi cedimenti a due terzi della prova. Un problema che, se non sarà risolto in tempi brevissimi, creerà seri problemi alla Desmosedici in chiave mondiale.

Ormai, infatti, è evidente che i valori in campo non sono cambiati: la Yamaha, con Valentino Rossi alla guida, si opporrà come sempre alla coppia Gibernau-Biaggi, ai quali dovrebbe aggiungersi sempre con maggiore frequenza il giovane Hayden ed il meno giovane Alex Barros, su quei tracciati dove lo staccatore del motomondiale si trova maggiormente a suo agio.

Progressi, nel verso senso della parola, non se ne vedono per la Suzuki, che continua ad accusare distacchi consistenti, mentre le forze cosiddette nuove del campionato, Melandri, Xaus ed Elias rimangono ancora un punto interrogativo, anche se con parecchi distinguo. Marco, infatti, demoralizzato da due cadute consecutive, ha giustamente intrapreso la strada della prudenza, mentre il focoso Rubens si è sdraiato anche ieri. Fanalino di coda, come sempre, Toni Elias che arrivando dalla 250 paga il periodo di adattamento ad una moto che ha più del doppio della potenza ed è nata, per di più, per soddisfare lo stile di un solo pilota, Valentino Rossi, come dimostrano i risultati.


Tempi ufficiosi
1. Rossi (Yamaha) 1’29.68 ;
2. Hayden (Honda) 1’29.69;
3 Checa (Ducati) 1’29.86;
4. Biaggi (Honda) 1’29.88;
5. Capirossi (Ducati) 1’30.18;
6. Edwards (Yamaha) 1’30.23;
7. Barros (Camel Honda) 1’30.55;
8. Hopkins (Suzuki) 1’30.85;
9. Melandri (Honda) 1’30.90;
10. Bayliss (Camel Honda) 1’30.98;
11 Roberts (Suzuki) 1’31.21;
12 Xaus (Yamaha)1’31.98;
13 Elias (Yamaha) 1’32.96

(f.d.z.)

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