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Test IRTA ad Estoril - Portogallo 20/02/2002                                          >>  tempi
Yamaha nella bufera: si frattura McCoy e la M-1 di Biaggi proprio non va
L'allarme lo aveva suonato Tetsuya Harada, cadendo nella mattinata di mercoledì e riportando la frattura della clavicola. Il peggio, però, doveva ancora arrivare e si è manifestato in tarda serata sotto forma di una banale scivolata che è costata però a Garry McCoy, fino ad allora in più veloce in pista con la sua Yamaha 500, così come a Valencia, la frattura di tibia e perone della gamba destra. Prognosi: da due mesi e mezzo a tre mesi, a seconda che l'australiano decida di farsi operare o meno.
Si è conclusa così, in modo drammatico, la prima giornata di test in Portogallo e se per Garry le prove sono finite nel peggiore dei modi, i "cugini" del team Marlboro-Yamaha non se la sono passata meglio. Perlomeno dal punto di vista delle prestazioni della loro Yamaha M-1, che continua a deludere.
Quando hanno abbandonato il circuito, Max Biaggi e Carlos Checa, era infatti ormai buio ed entrambi avevano il volto di chi è provato fisicamente e psicologicamente.
I tempi fatti registrare, da dimenticare 1'41"394, il 6° migliore della giornata, per Carlos , in 1'41"623, per Max. Davanti a loro, più veloce di oltre un secondo, la vecchia Yamaha YZR di Garry McCoy, appunto.
Biaggi e Checa, comunque, all'Estoril non le hanno prese solo dalla loro ex mezzo litro due tempi, ma anche dal campione del mondo uscente della 250, Daijiro Katoh, in sella alla Honda NSR 2002, l'evoluzione della mezzo litro campione del mondo con Valentino Rossi, ma più veloci della quattro cilindri quattro tempi ufficiale Yamaha hanno girato anche le YZR del team Yamaha-Gauloise di Nakano e Jacque e le altre due NSR 2002 del team Honda Pons con Alex Barros e Loris Capirossi alla guida.
"La situazione è imbarazzante - si è limitato a commentare Biaggi, che poi ha aggiunto - quando la differenza, in termini di tempo sul giro, è di oltre un secondo, non è mai un singolo problema a causarla. La M-1 ha ancora molti problemi di giovinezza. Stiamo provando di tutto, senza la certezza, peraltro, di essere sulla strada giusta. In questo test, ed il quello precedente, a Valencia, abbiamo avuto il primo confronto con le 500 due tempi. Il fatto è che dal primo test che ho fatto con la M-1, al Mugello, la moto non è migliorata molto".
E' una lamentela garbata, quella di Max. Checa va, invece, dritto al nocciolo del problema.
"La moto sottosterza in curva e non si riesce ad aprire il gas. Questo è uno dei problemi. E' vero, quando l'ho provata, a Brno, l'anno passato, i tempi fatti erano buoni ma, sinceramente, non so se ora sarei in grado di ripeterli".
"Se non credessi che possiamo migliorare - aggiunge Biaggi - non sarei rimasto a provare fino alla sei di sera, con l'asfalto ghiacciato ed il rischio di fare una stupidaggine".
"Personalmente credo che con più potenza risolveremo poco - è l'opinione di Carlos - Il problema è il telaio: è lo stesso della 500 YZR, non può andare bene".
Entrambi i piloti sono stati concordi nel puntare il dito sulla lentezza dello sviluppo, e tutti e due hanno chiesto alla Yamaha rinnovare il contratto al collaudatore, l'ex iridato John Kocinski, che scadrà in occasione dei test di Barcellona, il 9 e 10 marzo.

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