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la Yamaha a Sepang 4/9/2006
GP di Sepang: la Yamaha non molla

Questo fine settimana una delle stagioni più combattute della storia si avvia alla sua fase finale con la prima di cinque gare, distribuite in tre diversi continenti, che si terrà in Malesia. Oltre a quello di Sepang, saranno gli appuntamenti di Phillip Island (Australia), Motegi (Giappone), Estoril (Portogallo) e Valencia (Spagna) a decidere il destino di un titolo che nelle ultime cinque stagioni è stato appannaggio indiscusso della superstar della Yamaha Valentino Rossi. Per conservare la corona, l’italiano deve recuperare 38 punti all’attuale leader iridato Nicky Hayden (Honda) anche se i piloti ancora matematicamente in corsa per il titolo sono nove.

Le chance di Rossi si sono fatte decisamente più corpose tre settimane fa a Brno dove il suo secondo posto, paragonato al nono di Hayden, ha visto il gap tra i due ridursi di ben tredici punti. La gara si è risolta con i primi 15 piloti al traguardo separati da distacchi ridotti al minimo storico a dimostrare, una volta di più, quanto sia combattuta questa stagione e quanti punti ci siano ancora da guadagnare, o da perdere, con cinque gare da disputare.

L’appuntamento ceco è stato anche l’occasione per Rossi per celebrare l’87° podio nella classe regina a far si che, dovesse arrivare un altro risultato nei tre in Malesia, l’italiano raggiungerebbe Giacomo Agostini a quota 88, un numero di podi finora superato solo da Mick Doohan. Rossi negli ultimi cinque anni è sempre salito sul podio a Sepang, inclusa la memorabile vittoria in sella alla Yamaha nel 2004 e il fondamentale secondo posto alle spalle di Loris Capirossi (Ducati) l’anno scorso, che è valso il titolo mondiale.

Colin Edwards ha detto che il suo obiettivo nelle ultime cinque gare sarà cercare di aiutare il più possibile il compagno di squadra, cercando di trasformare una consistente serie di risultati nei punti in un’altrettanto consistente serie di podi. Il decimo posto di Brno è stato infatti il 33° risultato utile per l’americano, solo Doohan con 37 risultati di fila nei 15 ha fatto di meglio, ma il target del texano resta comunque tornare alla forma potenzialmente vincente dimostrata all’inizio di stagione.

Rossi sulla pista preferita
Valentino Rossi prevede una ripetizione della memorabile battaglia dell’anno scorso con Loris Capirossi con l’obiettivo di rendere la pariglia al connazionale dopo l’ennesimo memorabile duello vissuto dai due poche settimane fa a Brno. Il pilota Yamaha annovera Sepang tra le sue piste predilette e spera che i recenti sviluppi della 990cc M1 rendano il suo mezzo altrettanto incline verso l’appuntamento malese.

“Come tutti sanno, Sepang è una delle mie piste preferite, dove guidare la mia M1 è sempre un divertimento,” afferma Rossi. “A Brno abbiamo fatto degli ottimi progressi quindi speriamo che vada tutto bene fin dal venerdì mattina in modo da poter lottare al massimo per tutto il fine settimana. L’anno scorso Loris a Sepang era incredibilmente forte, come due settimane fa a Brno e sono sicuro che domenica lo sarà di nuovo!”

“Questa volta non posso vincere il titolo in Malesia, quindi il nostro obiettivo resta quello di fare il podio e guadagnare più punti possibili per poter continuare a lottare. Queste tre gare di fila sono molto importanti e alla fine di questa serie il mondiale potrebbe essere molto più chiaro. Queste gare oltreoceano sono sempre una cosa faticosa, con tante ore in aereo e diversi cambiamenti di fuso orario, ma resteremo concentrati e daremo il meglio!”

Edwards a caccia di rivincite
Colin Edwards, che di casa sta a Connroe, Texas, è di forza abituato ai lunghi viaggi aerei e quindi le tre gare consecutive oltreoceano non lo smuovono più di tanto. Per il pilota trentaduenne tutti i pensieri riguardo la serie poco felice di risultati estivi sono decisamente alle spalle mentre la sua concentrazione è tutta dedicata alle cinque gare finali.

“Le cose ultimamente non sono andate secondo i piani e dire che speravo di essere in una situazione migliore, a cinque gare dalla fine, è un eufemismo”, ammette Edwards. “In ogni caso non serve a nulla pensare a quel che è stato – a Brno nei test abbiamo fatto dei progressi positivi e adesso vedremo se saranno d’aiuto. L’anno scorso ci siamo resi conto che quello che a Brno funziona non lo fa necessariamente in ogni altra pista del mondo ma tre settimane fa abbiamo capito decisamente meglio la moto quindi venerdì a Sepang dovremmo essere in una posizione più favorevole.

“La pista di Sepang mi piace proprio e Phillip Island è una delle mie preferite in assoluto quindi non vedo l’ora che arrivino entrambe. Abbiamo due obiettivi – uno è lavorare con la squadra per trovare le soluzioni migliori per la mot,o allo scopo di dare a Valentino gli strumenti per vincere il titolo, l’altra ottenere dei buoni risultati e salire sul podio. Tre gare così, una dopo l’altra, sono sempre intense ma mi sento pronto per la sfida!”.

Brivio: la spinta finale
Il Direttore del team Camel Yamaha, Davide Brivio, chiede al suo team un ultimo sforzo nel corso dei prossimi due mesi per acciuffare l’ultima possibilità di difendere la corona della classe regina, vinta con Rossi nelle ultime due stagioni. La complicata logistica richiesta da cinque gare in tre continenti pone un ulteriore fardello su ogni membro della squadra, ma Brivio è sicuro che questo sforzo extra sarà ricompensato dai risultati in pista.

“Il nostro principale obiettivo ora è dare a Valentino la possibilità di rimanere in corsa per il mondiale, e poi vedremo come si metterà la situazione a Valencia. Speriamo anche che i test di Brno abbiano dato a Colin molta sicurezza così da vederlo conquistare qualche buon risultato in modo da finire la stagione su di una nota alta. Sepang e Phillip Island, inoltre, sono i circuiti preferiti di entrambi, quindi ci aspettiamo dei buoni risultati”.

TECNICAMENTE PARLANDO: SEPANG SECONDO JEREMY BURGESS
Sepang è una delle piste più larghe del calendario, in alcuni punti arriva a 16 metri di larghezza, e vi si trovano alte temperature dell’asfalto a causa del clima tropicale. Le corse si vincono, e si perdono, per la capacità della moto di tenere la traiettoria nei numerosi punti in cui si frena forte. Con quattro tornanti impegnativi e i frequenti, veloci, cambi di direzione nel dipanarsi dei suoi 5542 metri, Sepang offre il banco di prova ideale per l’assetto, mentre il suo clima largamente prevedibile, anche se impegnativo, ne fa il luogo perfetto per i test invernali.

“Con l’eccezione di Brno, recentemente siamo stati in piste strette poco filanti mentre Sepang è quello che io chiamo un circuito da Gran Premio“vero””, spiega Jeremy Burgess, capo meccanico di Valentino Rossi. “Sepang è una grande pista perché ha un po’ di tutto – da due punti che sono abbastanza veloci per i piloti da essere affrontati in sesta marcia ad altri stretti e tortuosi, da prima. Parlando sempre di curve, ce ne sono alcune che si percorrono in accelerazione, altre in cui praticamente ci si ferma e infine quelle in cui si deve decelerare arrivando da velocità elevate – quindi fondamentalmente ogni area della moto è messa sotto stress.

L’anno passato siamo stati sorpresi dalle gomme, ma durante i test invernali abbiamo fatto un sacco di giri ed anche nelle ultime gare abbiamo lavorato in questa direzione. Un buon assetto dell’avantreno è cruciale a Sepang perché ci sono molti punti nei quali il pilota si trova a frenare in piena piega, così che è necessario che il pilota si fidi che l’anteriore non gli prenda sotto. La temperatura è un altro fattore importante ed il pilota deve stare attento a non affaticare le gomme troppo presto”.


 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 


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