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Yamaha in Qatar 28/9/2005
Rossi torna al lavoro in Qatar

Lo champagne ha appena smesso di scorrere per i festeggiamenti del titolo mondiale conquistato da Valentino Rossi e il Team Gauloises Yamaha è già arrivato in Qatar per affrontare l’ultima delle tre gare asiatiche consecutive. L’attenzione della squadra è comunque concentrata a portare avanti il dominio fino ad ora dimostrato nel Campionato Mondiale MotoGP. Il quattordicesimo appuntamento della stagione avrà luogo sul circuito Internazionale di Losail a partire da giovedì e Rossi avrà il privilegio di correre senza più la pressione per la conquista del titolo, ma con l’unico obiettivo di vincere una gara che sente gli sia stata negata ingiustamente l’anno scorso quando fu obbligato a partire dal fondo dello schieramento.

Dopo aver conquistato l’importantissimo secondo posto a Sepang, il Campione del Mondo della MotoGP 2005 è tornato in Italia domenica sera per festeggiare il suo quinto titolo consecutivo della classe regina con gli amici più cari e con la famiglia prima di ritornare in Medio oriente per la seconda edizione del Gran Premio del Qatar. Il ritorno a casa ha dato a Rossi l’opportunità di riflettere su questa incredibile stagione che l’ha visto superare il leggendario Mike Hailwood nella classifica dei migliori piloti di tutti i tempi, dove ora Rossi si trova in terza posizione dietro a Giacomo Agostani ed Angel Nieto. Rossi potrà ora concentrarsi esclusivamente sulle rimanenti quattro gare.

Il Gran Premio del Qatar è un conto da regolare per Rossi che l’anno scorso non finì la prima gara mai disputata su questo circuito a causa di una scivolata dopo un incredibile recupero che l’aveva visto risalire di diciannove posizioni nei primi quattro giri di gara. Il compagno di squadra do Rossi nel Team Gauloises Yamaha, Colin Edwards, è invece andato direttamente in Qatar dopo la Malesia, ma ha ricordi completamente diversi da quelli di Rossi a proposito della gara dell’anno scorso.

L’americano fece il giro veloce in gara addirittura sei volte, fece registrare il nuovo record del circuito e fini la gara in seconda posizione (il suo miglior risultato di sempre). Edwards spera ora di poter ripetere quel risultato anche per poter mettere fine ad una serie di risultati deludenti che è iniziata dopo il quarto posto nella gara di Donington Park. Dopo le due vittorie consecutive di Loris Capirossi (Ducati), Edwards è retrocesso alla quarta posizione nella classifica generale, a venti punti dal secondo classificato Max Biaggi (Honda). Le ultime quattro gare si presentano quindi come una battaglia all’ultimo punto per il titolo di vice-campione del mondo.

VALENTINO ROSSI: UN CONTO DA REGOLARE
Valentino Rossi arriva in Qatar dall’Italia e il dolce sapore dello champagne è già stato sostituito dalla fame di vendetta. Lasciandosi alle spalle i festeggiamenti per il suo settimo titolo mondiale, il Campione del Mondo non sarà in vena di festeggiamenti quando scenderà in pista sul circuito internazionale di Losail per la prima sessione di prove libere di giovedì mattina ed il suo unico obiettivo sarà quello di diventare il primo pilota Yamaha ad aver mai ottenuto dieci vittorie in un’unica stagione.

“In tutta onestà, non è che questo circuito mi piaccia molto,” ammette Rossi. “L’anno scorso sembrava più una pista da motocross per tutta la sabbia che c’era! Non so se quest’anno sarà messa meglio, ma lo spero proprio. Ho bruttissimi ricordi della gara dell’anno scorso. Credo di avere un conto aperto con questo circuito. Nelle ultime gare abbiamo avuto qualche problema sia con la moto che con le gomme, ma speriamo di poterli risolvere velocemente su questo circuito per poter nuovamente lottare per la vittoria.

“Correre con la Yamaha mi dà grandi motivazioni; queste ultime due stagioni sono state due delle più belle. In Malesia abbiamo fatto una festicciola con mia madre ed alcuni dei miei migliori amici che erano venuti dall’Italia ed è stato bello tornare a casa con loro per riposarmi un po’, anche se è stata una visita brevissima. Mi sono comunque potuto rilassare un pochino ed ora sono pronto per le ultime quattro gare.”

Edwards a caccia sul suo terreno
Colin Edwards non vedeva l’ora che arrivasse il Gran Premio del Qatar per poter guidare la sua YZR-M1 su un circuito su cui ha un record positivo dopo aver avuto problemi di messa a punto nelle ultime gare. L’anno scorso, sul circuito internazionale di Losail, Edwrads arrivò più vicino di quanto abbia mai fatto alla vittoria nella classe MotoGP e l’americano spera quindi di poter far altrettanto o ancora meglio quest’anno.

“Il circuito del Qatar mi è piaciuto fin da subito,” dice Edwards. “E’ stata una delle mie più belle gare della stagione e non vedevo l’ora che arrivasse questa gara fin dall’inizio di questo periodo difficile che è iniziato al Sachsenring. La pista ha curve di tutti i tipi e anche se il fondo è sempre un po’ sporco, basta qualificarsi in una buona posizione e partire bene per poter avere reali chance di vittoria. Le cose non sono andate benissimo recentemente, ma sono ancora convinto di essere in grado di vincere una gara da qui alla fine della stagione e non c’è motivo per cui non possa succedere qui.

“A Sepang abbiamo avuto tanti problemi assolutamente inaspettati, ma dopo la gara abbiamo avuto una lunga riunione che spero possa far sì che tutto funzioni bene fin dall’inizio qui in Qatar. Farà nuovamente molto caldo, come in Malesia, ma a me il caldo non dà troppo fastidio; rende il lavoro più difficile per tutti, ma io mi sento in forma e molto forte e quindi non mi spaventa molto”.

Brivio: non è ancora finita
Il direttore del Team Gauloises Yamaha Davide Brivio sta ancora sorridendo da domenica quando Valentino Rossi ha regalato alla Yamaha il secondo titolo mondiale consecutivo nella classe MotoGP, ma sottolinea anche che c’è ancora molto lavoro da fare prima di considerare completamente chiusa questa stagione. L’italiano ammette di sentirsi molto sollevato adesso che il titolo piloti è assicurato, ma dice anche che la squadra ha ancora degli obiettivi da raggiungere prima della fine della stagione.

“Dopo esserci sentiti molto sotto pressione nelle ultime gare, la vittoria del titolo in Malesia ci ha dato delle sensazioni fantastiche,” dice Brivio. “Abbiamo avuto un paio di fine settimana difficili a Motegi e Sepang, ma alla fine il vantaggio che avevamo raccolto nelle prime undici gare della stagione è stato decisivo. Gli ingegneri, i meccanici, il management….tutti hanno dato il 110% per sostenere Valentino nel miglior modo possibile.

“Vorrei ringraziare ognuno di loro, i nostri partner tecnici e tutti quelli coinvolti in questo progetto che hanno fatto la loro parte perché potesse andare a buon fine. Questi ultimi due anni rimarranno nella storia del motociclismo: per noi è un risultato fantastico, oltre che un grande onore, poter far parte di questa leggenda.

“La gara dell’anno scorso in Qatar è stata molto strana, ma questa volta ci arriviamo molto più rilassati. Sappiamo tutti che in realtà la stagione non è affatto finita. Abbiamo raggiunto il nostro primo obiettivo, che era il titolo piloti, ma adesso vogliamo riuscire a conquistare anche quello costruttori ed il titolo squadre, oltre ovviamente a dare a Colin Edwards il massimo supporto in modo che possa conquistare il secondo posto in campionato. E’ importante continuare a lavorare con lo stesso impegno e la stessa concentrazione fino alla fine della stagione.”

IL PUNTO DI VISTA TECNICO
Situato alle porte della capitale Doha, il Circuito Internazionale di Losail ha ospitato la gara della MotoGP per la prima volta nel 2004 dopo un progetto eseguito a tempi di record e che ha visto la completa realizzazione del circuito e delle sue strutture in poco più di un anno con un investimento di 58 milioni di dollari e l’impiego di 1000 persone a tempo pieno. Visto che gli unici dati disponibili risalgono alla prima ed unica edizione del Gran Premio che si è tenuta lo scorso ottobre, ci sono ancora molte questioni in sospeso per gli ingegneri, i meccanici ed i tecnici del Team Gauloises Yamaha.

I 5,4 chilometri del circuito presentano sedici curve, dieci a destra e sei a sinistra, con una serie di sezioni che ricordano quelle di circuiti esistenti in altre parte del mondo e che sono piaciute molto alla maggior parte dei piloti l’anno scorso. Uno dei fattori che non è invece piaciuto nè ai piloti né alle squadre è stato l’eccessiva sporcizia del fondo a causa della sabbia che arriva sul circuito quando soffia il vento dal deserto che circonda la pista.

Con un rettilineo principale che misura 1.068 metri e curve di diversa natura, oltre a temperature dell’asfalto che raggiungono i 50°, l’assetto base delle moto sarà simile a quello utilizzato a Sepang, con una particolare attenzione alla ricerca di un buon bilanciamento tra freni e sospensioni che garantisca la massima stabilità nelle frenate violente, ma che garantisca anche un feeling che permetta di “sentire” il livello di grip della moto.

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