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Gibernau a Motegi - 13/9/2004
Gibernau a Motegi per battere Rossi
Archiviata la gara di Estoril il motomondiale si appresta ad affrontare 4 gare extra-europee: il circus si sposterà infatti nel giro di 5 settimane in Giappone, Qatar, Malesia e Australia prima del gran finale che si disputerà a Valencia il 31 ottobre.

Quattro gare in cinque settimane, con voli e fusi orari che mettono a dura prova i piloti ma anche tecnici e meccanici. L’imperativo è vietato sbagliare perché le gare non permettono di recuperare. Per i pretendenti al titolo sarà fondamentale gestire la pressione perché ogni gara sarà disputata come una finale “ogni gara sarà determinante ma non decisiva” ripete lo spagnolo “resto concentrato su me stesso e voglio pensare a ogni gara come un evento a sé, indipendente.
Non posso pensare quale circuito mi piace di più o quale è più adatto alla mia RC211V perché la gara sarà determinata dalla rapidità con cui si riuscirà a mettere a punto la moto. Sarà importante saper gestire la pressione e in questo Valentino è bravissimo, finora è lui il campione del mondo, io non mi sono mai trovato in questa situazione ed ogni volta imparo ad essere un miglior pilota e con me la mia squadra”.

Cinque gare dalla fine significano 125 punti da assegnare, nessuno è mai stato così vicino a Valentino Rossi come Sete Gibernau che è solido al secondo posto della classifica a 29 punti dal leader. Lo spagnolo, e con lui tutta la squadra, crede ancora nel titolo e proverà a vincere dando il 110% come ha sempre fatto sin dalla prima gara.

“Il tracciato del Twin Ring non presenta delle caratteristiche particolari, proprio per questo può essere complicato per trovare la giusta messa a punto della moto. Su questa pista è importante trovare un giusto compromesso tra frenate e accelerazioni.
Motegi è infatti un circuito di frenate e accelerazioni, ha curve di 90 gradi che si affrontano in modo abbastanza aggressivo. È un circuito che ben si presta alle caratteristiche della Honda e in cui ho fatto delle belle gare anche se mi è mancata un po’ di fortuna. Nel 2003 ho corso con la febbre e la gara è terminata prima del previsto perché mi sono toccato con Tamada”.

 

 

 

 

 

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