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l'intervista 31/10/2006
Brivio: sono amareggiato ma non rimprovero nulla a Rossi

di Andrea Di Marcantonio
Qui a Valencia inizieranno domani i primi test 2007 con le nuove 800 cc, la scommessa, l’innovazione tecnologica della MotoGP. Le squadre sono tutte chiuse nei loro box, intente a preparare e programmare questi due pienissimi giorni di test, molto importanti per iniziare a raccogliere dati preziosi. E mentre Honda ieri sera ha presentato “molto informalmente” la propria moto 2007, gli altri iniziano a tirarle fuori dalle casse che affollano il retro dei box. Questi due giorni di inizio settimana però, sono serviti anche a respirare un po’ d’aria, a rilassarsi prima di immergersi nuovamente nel lavoro, in vista di un campionato tutto da costruire sui diversi presupposti dell’esito di questo Mondiale 2006. La sconfitta di Rossi ha colto di sorpresa tutti ma le corse sono fatte così. Ce lo ha confermato anche Davide Brivio, Team Manager del Camel Yamaha Team che ci ha rilasciato questa intervista che abbraccia un po’ i vari aspetti del campionato appena concluso.

A due giorni dalla fine del campionato un tuo commento, le tue sensazioni
“Onestamente perdere un Mondiale così è una cosa abbastanza difficile da superare, ma sono certo che domani, quando inizieremo a lavorare di nuovo con la moto 800 cc, penseremo ad altro. Ieri ci siamo presi tutti un giorno di vacanza, non ci siamo visti ed ognuno di noi è andato a trovare degli amici come i ragazzi della Coppa America oltre i team italiani. E’ stato un modo per distrarsi. Oggi è il primo giorno dopo gara in cui ci siamo ritrovati ed abbiamo iniziato a parlare del lavoro dei prossimi giorni ma anche di quelli che sono stati i problemi della stagione appena terminata che vogliamo dimenticare. E’ stata una stagione molto strana: di certo il campionato non l’abbiamo perso qui a Valencia ma la cosa è avvenuta molto tempo prima.

Ci sono mancati dei punti in classifica oltre alla somma di tutta una serie di problemi. Basterebbe togliere una delle sei gare che c’è andata male e l’avremmo vinto lo stesso. Purtroppo abbiamo avuto problemi in una gara di troppo. In questo 2006 si sono concentrati un numero elevato di difficoltà, tra pneumatici, motori che si sono rotti, un paio di scivolate, tutto ha dato il proprio contributo all’esito che tutti conosciamo. Quest’anno dovrà insegnarci molto per il futuro e ritengo sarà utile. Crediamo di aver dimostrato tanta forza nel reagire alle problematiche che si sono presentate davanti a noi, cercando sempre delle contromisure per risolvere ogni situazione sfavorevole. Ciò dimostra che il nostro gruppo è forte e questo è un buon bagaglio per il 2007”

In conferenza stampa Valentino ha detto: “ci hanno fatto morire grassi”
“Si è vero. Vuol dire che se fossimo arrivati a Valencia con 5 punti di svantaggio, ancora secondi e se qui non fossimo riusciti a recuperali, avremmo comunque potuto dire che ci avevamo provato. Ma, essere arrivati qui al comando della classifica, ha reso la cosa molto più difficile da accettare e proprio perché eravamo davanti. Questo finale di stagione sembra quasi un copione di un film scritto ad arte da un grande regista: creare una situazione quasi paradossale all’Estoril per poi finire il mondiale in questo modo.
Per cui è stato particolare il fatto che ci hanno fatto morire grassi, sono d’accordo con l’affermazione di Rossi in questo senso”.

Rossi sembrava più sotto pressione del solito questa volta
“Era una gara importante è vero ma di gare come questa lui ne ha vissute molte durante la carriera: gare decisive, gare importanti in cui si giocava il titolo. Forse, l’unica vera differenza attuale, è che questa era senza appello. E’ pur vero che se non giochi il tuo match point alla terz’ultima gara sai che ne hai altre due male che vada. Si, forse un po’ più di tensione c’era in tutti noi e lui, alla fine, è sempre quello che rimane più tranquillo di tutti. Sono po’ deluso ed un po’ amareggiato per come sono andate le cose. Chiaramente da un punto di vista sportivo l’accettiamo in quanto Hayden si è meritato il titolo, non ha mai sbagliato pur correndo molte gare in difesa quando aveva delle difficoltà. Sportivamente quindi ci sta ed è stato molto bello lottare contro un pilota come Nicky, un gran gentiluomo, corretto, un gran signore ed è quindi stato un piacere confrontarsi con lui. Come quando abbiamo lottato con Capirossi o, comunque, dove ci sia stato sempre un elevato spirito sportivo. E’ però difficile da digerire, siamo abituati bene”.

Ha perso Rossi o la Yamaha?
Onestamente credo che moto e pilota sono due componenti che devono andare di pari passo e questa stagione abbiamo dimostrato ancor più questo aspetto. Un pilota può essere fortissimo, ma non può far nulla quando si rompe un motore com’è successo a Le Mans, circuito dove abbiamo buttato via 25 punti. Allo stesso tempo ad un pilota può capitare sporadicamnete di fare qualche errore di guida. Onestamente a Rossi non rimprovero nulla perché lui ha corso una grandissima stagione. Nel momento in cui ci sono stati problemi, un campione come lui ha sempre affrontato tutto con molta umiltà, aumentando proporzionalmente il suo impegno e le sue energie, i suoi sforzi, al fine di adattarsi alla situazione.

Non l’ho mai visto impegnarsi così tanto in questi anni: credo sia il momento in cui abbia fatto il suo acuto, dando il meglio di se. Se non ha vinto quindi, non l’ha fatto per colpa sua ma per fattori esterni. Senza incolpare Yamaha. Ma d’altra parte abbiamo rotto due motori e dobbiamo prenderci la responsabilità del fatto, così come Michelin deve prendersi quella del problema in Cina, quando la gomma è desciappata, e questo è successo solo a Rossi ed a nessun’altro, mai, in tutta la stagione. Devo quindi fare i complimenti a Valentino per come ha saputo reagire”.

Colin Edwards: è mancato anche lui?
“La moto ha avuto dei problemi e questo è innegabile. Abbiamo impiegato quattro gare per risolvere il problema del chattering e Colin, di fatto, ne ha sofferto di più. Valentino Rossi è uno che riesce a tamponare i problemi mentre Colin deve avere una situazione più chiara per guidare bene e dare il meglio di se. Questa esperienza 2006 è comunque stata importante anche per lui, perché Colin potrà analizzare cosa si sarebbe potuto evitare o migliorare e nel 2007 me lo aspetto molto più determinato e forte; stiamo andando verso un anno in più con la stessa squadra, lo stesso team e credo che questa stabilità potrà essere un grande investimento per tutti noi”.

E allora parliamo della moto 800 cc, la novità 2007
“Abbiamo già fatto qualche test ma finalmente da domani si inizia a fare sul serio. E’ una moto per ora abbastanza simile a quella attuale perché abbiamo cercato di mantenere quelli che riteniamo i punti di forza della 990 cc e le cose che in essa funzionano bene. Forse agli occhi dei più attenti potrebbe sembrare simile e poco rivoluzionaria, ma sono state cambiate molte piccole cose, alcune a vista, altre che non si individuano facilmente. E’ un progetto nuovo e domani partiamo con questa nuova avventura 800, dopotutto non c’è molto tempo prima del 10 marzo prossimo, data della prima gara del Mondiale 2007. La concorrenza in tal senso è molto agguerrita e quindi sarà una bella storia. Tecnicamente l’evoluzione più chiara sarà quella di compensare la mancanza dei 200 cc innalzando il regime massimo di rotazione con il problema di poter disporre di una buona potenza ai bassi e medi regimi, ottendo così una curva d’erogazione più piena specie ai bassi regimi”.

Hai visto la RC212V? Cosa ne pensi?
“Honda, come sempre, ha realizzato qualcosa di completamente diverso. E’ una strada, magari sulla carta è più affascinante, ma il nostro obiettivo è riprenderci il titolo mondiale. Ognuno sceglie la propria via: anche questo è il sale del nostro sport, vedere, scoprire anche gli progetti. Tutti stanno andando comunque verso lo schema a quattro cilindri, quindi è in corso una probabile standardizzazione delle motorizzazioni, almeno nello schema costruttivo”.

 

 

 

 

 

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