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il fatto 3/11/2006
Piccolo è bello: già veloci le nuove MotoGP 800

Fanno un rumore diverso, più acuto, penetrante, e si guidano in modo differente le nuove MotoGP della classe “800”, ma i tempi sul giro non presentano flessioni significative.
Già girano forte, dunque, Honda, Yamaha, Ducati e –sorpresa – Suzuki della nuova generazione e questo perché ciò che perdono in rettilineo, meno di 10 Km/h sul “Ricardo Tormo”, lo recuperano abbondantemente in curva.

Giovedì nel corso dell’ultimo giorno di test programmato, il più rapido è stato il fantino della Honda, mentre il nuovo campione del mondo, probabilmente con un motore leggermente diverso nella mappatura, almeno a giudicare dal rumore, si è lamentato di un ritardo di risposta del propulsore in accelerazione.
Problemi di sviluppo che hanno rallentato anche Valentino Rossi che si è dedicato unicamente al telaio derivato da quello della vecchia M1, lasciando quello evoluzione nel box.

A dargli una sgrossatina, probabilmente, ci penserà, dal 15 al 16, Colin Edwards, che salirà sulla M1 800 a Sepang, in Malesia, mentre il pesarese sarà impegnato con il rally di Nuova Zelanda. Quindi entrambi, assieme a tutti gli altri, si recheranno a fine mese a Jerez, dal 28 al 30, per gli ultimi test collettivi del 2006. Dopo, dal 1° dicembre al 20 gennaio i motori taceranno per lo stop imposto dalla FIM…in pista, perché c’è da giurare che sui banchi prova continueranno a cantare.

Le ostilità riapriranno a partire dal 23 gennaio, nuovamente in Malesia, per tutte le squadre, quindi da lì ci si trasferirà a Phillip Island (Yamaha esclusa), per poi tornare a Sepang a febbraio e quindi prepararsi ai test Irta che nel 2007 lasceranno Barcellona per il Qatar e per Jerez.

Complessivamente cinque sedute di prove, al termine delle quali le 800 andranno probabilmente più forte, anche se magari non in tutti i circuiti, delle 990.

“Avremo bisogno, probabilmente, di gomme con profili diversi – hanno detto d’accordo diversi piloti – perché la velocità di ingresso è maggiore e si potrà anche aprire prima per compensare il ritardo in accelerazione”.

Si prepara, dunque, la prosecuzione della guerra delle gomme, che si aggiunge a quella dei motori che ha fatto già balzare i costi di partecipazione nella MotoGP alle stelle. E pensare che si volevano contenere i costi.

I tempi
1. Pedrosa (Honda RC212V) 1'32"66 (67 giri)
2. Vermeulen (Suzuki GSV-R 800) 1'32"69 (88)
3. Hopkins (Suzuki GSV-R 800) 1'32"95 (50)
4. Stoner (Ducati GP7) 1'32"94 (68)
5. Capirossi (Ducati GP7 1'33"01 (75)
6. Hayden (Honda RC212V) 1'33"03 (73)
7. Barros (Ducati GP6) 1'33"40 (60)
8. Rossi (Yamaha M1 800) 1'33"78 (59)
9. McWilliams (Ilmor X3) 1'35"90 (31)
10. Pitt (Ilmor X3) 1'36"40 (45)
11. Aoki (Suzuki GSV-R 800) 1'37"30 (23)

 

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