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3/11/2005
Gresini, la nostra stagione

Il programma di inizio stagione del team di Fausto Gresini era molto chiaro: la squadra schierava due piloti di alto livello. Sete Gibernau, forte del secondo posto nel Mondiale, in sella ad una moto factory, puntava al titolo. Il secondo pilota, Marco Melandri, un giovane, aveva l’obiettivo di crescere perché potesse in futuro dare dei bei risultati.
Quello che segue è l’analisi dell’ex iridato della 125 sulla stagione che sta per concludersi a Valencia.

La stagione
“Abbiamo iniziato la stagione 2005 sicuri e motivati. Con 4 GP vinti, Sete era l’unico pilota in grado di contrastare Valentino Rossi. Purtroppo però, siamo partiti con il piede sbagliato: adJerez per esempio, Sete ha fatto una grande gara ma, nel contatto con Valentino, ha perso la possibilità di agguantare la prima vittoria della stagione. E, proprio dopo quel contatto, sono seguite molte polemiche. La seconda gara, disputatasi in condizioni difficili, non ha aiutato il leader della gara: la scivolata di Sete, al 16° giro mentre era in testa, ha pesato molto. A seguire il GP di Cina, dove Sete si è subito messo in evidenza: dopo un warm up che lo ha visto forte e incisivo, le cose non hanno funzionato bene in gara e Sete ha concluso 4°. Queste prime gare hanno influito molto in un campionato che si é poi rivelato particolarmente difficile. Gibernau ha dimostrato determinazione e continuità, velocissimo in prova, per diversi motivi non è riuscito in gara a raccogliere risultati. L’attuale 6° posto in classifica quindi, non riflette certamente il suo potenziale.

Ben diverso il discorso per Marco Melandri. È incredibile pensare ai risultati che Marco è riuscito a raccogliere dopo i due anni difficili da cui arrivava. Ho sempre creduto in lui, è un pilota tenace, che non molla mai. In costante crescita e maturazione agonistica, è riuscito a superare un momento difficile attraversato a metà stagione. Marco ha disputato una stagione fantastica conquistando anche la sua prima splendida vittoria in MotoGP. Sono sicuro che si propone come uno dei piloti migliori per il futuro”.

Il bilancio
“Credo che il bilancio della stagione 2005 sia positivo per la mia squadra che sta lottando per difendere la seconda posizione in campionato. Raggiungere questo obiettivo con Marco, significherebbe per la squadra confermarsi per il terzo anno consecutivo ai vertici della classifica (Sete Gibernau ha conquistato con Gresini il secondo posto nel 2003 e 2004, n.d.r.). Indubbiamente è un grande risultato di squadra”.

La gara delusione
“Ci sono stati alcuni momenti difficili in questa stagione. Ricordo il GP d’Inghilterra. In un solo giro sono caduti entrambi i piloti; siamo usciti con zero punti e due piloti a terra. Ci sono state delle gare opache in cui abbiamo stentato a ritrovare lo standard qualitativo che ci contraddistingue”.

La paura
“GP Giappone: un altro brutto momento per noi, oltre alla caduta temevo anche per le conseguenze fisiche riportate da Marco nell’incidente. Abbiamo valutato bene la situazione, è stato un momento molto delicato per il campionato”.

La svolta
“Il momento chiave è stato il secondo posto di Marco in Qatar. A seguire il bellissimo quarto posto in Australia e il capolavoro In Turchia, una gara memorabile in cui Marco si è dimostrato un grande campione”.

La vittoria
"Quando si vince il merito è di tutti: soprattutto i meriti vanno al pilota ma anche alla squadra, alla Honda che ci ha fornito una moto competitiva, a Michelin che ci ha aiutato nella corretta scelta delle coperture sempre di altissime prestazioni.
Il successo di Marco ha un significato molto importante per il pilota, ma anche per i ragazzi di tutta la squadra. Perchè Melandri ha conquistato la sua prima vittoria in MotoGP, soprattutto perchè lo ha fatto con un gruppo di tecnici che ha sofferto molto. Sono gli stessi ragazzi che avevano lavorato con Daijiro Kato e che non vincevano dalla sua tragica scomparsa. Sono quindi molto contento per Fabrizio Cecchini e per tutti i ragazzi. E' stato un successo dal sapore del tutto particolare. Con Marco, infatti, battono tanti altri cuori e tutti hanno condiviso questa voglia di guardare avanti, di fare risultati: pilota e squadra.
Anche per questo questo risultato ha un valore speciale".

L’ultimo obiettivo
“Come team puntiamo sempre in alto, perché ci contraddistingue la competitività. Con Marco vogliamo lottare per il 2° posto in campionato del Mondo, mentre come squadra attualmente siamo terzi in campionato e ci piacerebbe migliorare la nostra posizione in classifica iridata.”

Supporto tecnico
“Sul piano tecnico abbiamo potuto sempre contare sul supporto della Honda. Durante l’anno Sete ha contribuito allo sviluppo della moto factory HRC, mentre Marco ha guidato una RC211V , cioè una moto satellite. Grazie al supporto tecnico che HRC mette a disposizione di tutti i suoi piloti, abbiamo potuto contare sempre su moto di altissimo standard qualitativo che ci hanno permesso di raccogliere dei bellissimi risultati.
Con moto sempre più potenti e veloci, i pneumatici hanno assunto un ruolo fondamentale. Quest’anno Sete e Marco hanno lavorato a stretto contatto con i tecnici della Michelin contribuendo allo sviluppo di coperture che hanno alzato notevolmente le prestazioni della moto.
Siamo orgogliosi di aver contribuito allo sviluppo dei pneumatici Michelin, numero uno per prestazioni e ricerca.”

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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