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il fatto 20/3/2006
Rossi e Yamaha pronti a difendere il titolo a Jerez

La Yamaha il prossimo fine settimana tornerà nel sud della Spagna dove comincerà la campagna per difendere il titolo iridato della MotoGP. Sarà una sfida notevole, per la Casa, ripetere i successi del 2005 - la conquista della quinta corona di Campione del Mondo, nella classe regina, per Valentino Rossi e dei due titoli, Costruttori e Team, per la Yamaha nell’anno del suo 50esimo anniversario - ma il team si appresta alla nuova campagna con ottimismo e rinnovate motivazioni.

Il prossimo Gran Premio sarà il ventesimo che si corre a Jerez dal 1987, e solo Assen e Donington possono vantare una associazione più lunga con il motomondiale. Quest’anno il GP di apertura della serie vedrà Valentino Rossi alla ricerca della quinta vittoria su questa pista, settima considerando tutte le classi, che, se dovesse realizzarsi, sarebbe una in più di quelle ottenute dal leggendario Mick Doohan, e lo renderebbe il pilota più vittorioso di sempre a Jerez.

Colin Edwards, che ha cominciato a gareggiare sulla pista andalusa solo nel 2003, può vantare un palmares più limitato, dato che il suo miglior risultato finora è il settimo posto di due anni fa, ma una serie di test invernali particolarmente promettente in sella alla YZR-M1 2006 ha dato a “Texas Tornado” concrete speranze di poter ottenere, questa volta, il suo miglior risultato di sempre.

Rossi: nuovi arrivi e nuovi rivali
Valentino Rossi quest’anno si appresta a difendere il titolo iridato da un gruppetto agguerrito di giovani talenti in arrivo dalla 250cc e dalla Superbike. Dani Pedrosa (Honda), Casey Stoner (Honda), Randy de Puniet (Kawasaki) e Chris Vermeulen (Suzuki) hanno tutti dimostrato di aver compiuto rapidi progressi durante i test pre-stagionali e Rossi guarda volentieri alla fresca sfida rappresentata dalle nuove leve.

“Quest’anno i miei rivali principali sono cambiati, la loro età media è molto più bassa ed io dovrò scoprire i loro punti di forza e i loro punti deboli”, ha dichiarato Valentino. “Ho seguito la carriera di Dani Pedrosa con molta attenzione sin da quando correva in 125cc, e mi ha sempre impressionato. Mi aspetto che vada forte fin dalla prima gara. Oltre a lui sono tanti i piloti, le moto e le squadre che si sono dimostrate competitive in varie fasi dei test pre-stagionali e spero che questo si traduca in qualche bella battaglia in pista per il piacere dei tifosi!”

Se Rossi dovesse aver bisogno di ulteriori motivazioni per puntare ad inaugurare dal primo gradino del podio la lotta per la difesa del suo quinto titolo, c’è da difendere anche il suo impressionante record di vittorie che riguarda proprio la gara di apertura del mondiale. Non meno di cinque successi nel primo round delle ultime stagioni hanno condotto ad altrettante vittorie finali dell’italiano che, tuttavia, dopo i recentissimi test a Jerez avverte che c’è bisogno di ulteriore lavoro per migliorare il rendimento della YZR-M1 2006 sulla pista spagnola.

“Dobbiamo trovare maggior grip sulla gomma quando è in piega,” spiega. “Durante i test la nostra velocità in curva, in certi posti, era notevolmente più bassa del solito e quindi, quello che abitualmente è un vantaggio con la Yamaha, in quel caso diventava l’opposto. Ad ogni modo i nostri ingegneri hanno verificato quello che è successo ed hanno un gran numero di dati e informazioni per sistemare questa cosa in vista della gara. Io ho fiducia in loro, in Jeremy Burgess e nella Michelin e soprattutto so che quando possiamo sfruttare la moto al 100%, come a Barcellona, la M1 è la migliore dello schieramento. Tra l’altro io amo correre in Spagna dove ho tanti tifosi e quindi guardo sempre volentieri alla gara di Jerez!” ”

Edwards: guidando verso il successo
Colin Edwards si appresta ad affrontare la sua seconda stagione con la Yamaha, la prima per lui in MotoGP senza aver dovuto cambiare squadra e moto durante l’inverno. I lunghi test pre-stagionali, così come le preziose informazioni raccolte durante la passata stagione, hanno offerto all’Americano una base importante per la sua nuova campagna – e lo si è visto chiaramente due settimane fa durante i Test Ufficiali della MotoGP a Barcellona, dove ha ottenuto il miglior tempo nella sessione cronometrata, portandosi poi a casa la vettura in premio.

“Questi ultimi mesi di test sono stati particolarmente intensi e quindi sono molto contento che siamo arrivati finalmente alla prima gara – è adesso infatti che comincia il divertimento!” ha sorriso Edwards. “Vincere la macchina mi ha dato la carica ed è ha confermato più che mai la validità del lavoro di tutti, ma è importante soprattutto che diventi un trampolino per ottenere cose ancora migliori. Come tutti sanno nei test di Jerez abbiamo avuto qualche difficoltà, ma rimane valido quello che ho detto la prima volta che ho guidato la nuova M1 e cioè che si tratta di una gran moto. E’ migliore sotto ogni punto di vista rispetto a quella vecchi e quindi ho fiducia che sarà ok per la gara”.

“Tra l’altro Jerez è una gran gara, un inizio di campionato fantastico, caratterizzato da un’atmosfera sempre speciale. Per quanto riguarda la stagione in generale avevo detto che sono pronto a vincere delle gare e lo confermo. Ovviamente devo battere il mio compagno di squadra e quella è la parte più difficile di tutta la faccenda! Comunque, questa è la prima volta, in MotoGP, che comincio una stagione in sella alla stessa moto e all’interno della stessa squadra quindi sono già più avanti rispetto al recente passato e non vedo l’ora di cominciare!”

Brivio: motivato ed eccitato
Il direttore del team Yamaha, Davide Brivio, ha vissuto un inverno pieno, con l’arrivo di un nuovo title sponsor, Camel, e con un intenso programma di test tra Malesia e Qatar. Il manager italiano è soddisfatto dell’ottima forma dimostrata dai suoi piloti, con qualche difficoltà unicamente a Jerez, e si aspetta un’altra stagione piena di emozioni e di successi.

“Il nostro programma invernale è andato molto bene, a parte la recente sessione di test a Jerez dove abbiamo incontrato qualche imprevisto”, ammette Brivio. “Lì non abbiamo potuto usare la moto al massimo del suo potenziale ma, per fortuna, era solo un test e quindi tra l’altro è stata un’occasione di raccogliere una gran mole di dati che ci saranno utili quando cercheremo di eliminare i problemi per la gara. Abbiamo diverse idee che cercheremo di tramutare in soluzioni da mettere in pratica venerdì mattina. In ogni caso siamo anche consapevoli che la prossima sarà solo la prima di una lunga stagione di diciassette gare”.

“Per quanto riguarda la squadra direi che sono addirittura più motivati della scorsa stagione. Ovviamente Valentino vuole vincere di nuovo il titolo e anche Colin è molto soddisfatto di come è andata la moto durante l’inverno. E’ il suo secondo anno nel team e tutti noi vogliamo trarre vantaggio da questo. Posso dire che tutta la squadra è motivata ed eccitata per l’inizio della nuova stagione, il prossimo fine settimana”. ”

Tecnicamente parlando: Daniele Romagnoli sul circuito di Jerez
Con pochi punti di frenata violenta e poche opportunità di aprire completamente il gas, la chiave per interpretare bene Jerez sta nella capacità del pilota di individuare le traiettorie di gara più efficaci. Il tracciato di 4,423 chilometri racchiude cinque curve a sinistra e otto a destra, con cambi di direzione regolari e rapidi, il che significa che il pilota ha bisogno di un pacchetto che risponda bene in generale e, soprattutto, una precisa regolazione della ciclistica.

“L’aspetto più importante e impegnativo del set-up per Jerez riguarda la ciclistica,” spiega Daniele Romagnoli, Capo Meccanico di Colin Edwards. “E’ un circuito particolare perché la moto rimane a lungo nel massimo della piega e ci sono pochi punti che richiedono la massima apertura del gas, quindi le regolazioni di motore e cambio sono meno importanti rispetto ad altre piste. Ci sono molte curve rapide con entrate veloci, quindi la ciclistica deve essere a posto, così come sospensioni e gomme. I piloti hanno bisogno di un buon grip nel massimo angolo di piega, quindi lavoriamo sul bilanciamento dei pesi, i carichi della molla e abbiamo bisogno di un buon rendimento della gomma”.

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