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il fatto - 06/03/2002
Barcellona, test da Gran Premio
Non è l'inizio del mondiale, ma quasi e, comunque, non era mai capitato che dei semplici test, come quelli che avranno luogo a Barcellona il 9 e 10 marzo prossimo, fossero così attesi. Tanto attesi che la risonanza che sembrano dover avere sarà sicuramente superiore a quella del mondiale Superbike, che riparte a Valencia proprio domenica prossima. Uno "sgarbo", questo del motomondiale alla SBK - voluto o non voluto - che con la benedizione di Italia 1, che trasmetterà in diretta l'avvenimento come lancio del campionato che trasmetterà quest'anno al posto della Rai, proietta l'ex classe regina, la 500, ora MotoGP, nella sua nuova dimensione di rappresentazione del motociclismo su scala mondiale. Per la prima volta, quest'anno, infatti, 125 e 250, due delle cilindrate storiche del campionato, vivono completamente oscurate nell'ombra della massima cilindrata.
Ed il motivo è evidente: ancorché non gestito benissimo, il passaggio dall'era dei motori a due tempi a quella del ritorno dei 4T, ha comportato una ventata d'entusiasmo.
LA SFIDA GLOBALE - A Barcellona, infatti, per la prima volta, ci saranno tutti: la Honda con la cinque cilindri 4T RC 211V e le "vecchie" NSR 500, la Yamaha con la nuova quattro cilindri 4T M1 e le anziane YZR 500, la Suzuki con le nuove quattro cilindri a V XREO e l'Aprilia con la sua RS "Cube", oltre al resto dei comprimari al completo. Ma non saranno tanto i presenti, quanto gli assenti, ad osservare con attenzione questi test Irta. La Ducati, innanzitutto, che ha recentemente presentato il suo V-4 "Twin Pulse", e poi la Kawasaki, che stà girando per essere presente come wildcard già da fine anno. Obiettivo, questo, che ha anche la BMW che, seppure ufficiosamente, ha già lanciato un progetto che prevede un anno di test, il 2002, con Luca Cadalora, pronto a trasformarsi dal prossimo anno nel Gerhard Berger del motociclismo.
Intanto però, ciò che andrà in onda sarà adrenalina pura.
IL GRANDE CONFRONTO - Già, perché, non neghiamolo, ciò che tutti attendiamo è il primo confronto fra Rossi e Biaggi, fra la Honda e la Yamaha e se i test invernali ci hanno già consegnato l'immagine di una RC211V super-competitiva e di una M1 in difficoltà, non vogliamo crederci prima di aver visto i due grandi rivali l'uno di fronte all'altro, tempi alla mano.
GLI OUTSIDER - Al momento, infatti, non è chiaro chi abbia in mano cosa. Data per scontata la velocità della Honda quattro tempi, non sappiamo ancora quale sarà il potenziale del resto dello schieramento e se il mondiale che inizierà fra un mese vedrà un fuggitivo e numerosi inseguitori, due campionati distinti fra 4T e 2T, o tre mondiali, con i piloti delle vecchie 500 sempre fuori dai giochi. Noi, personalmente pensiamo che ci sarà un quarto scenario, con sporadiche (ma quanto?) incursioni dei vari Capirossi, Barros e Katoh.
LA SFIDA ITALIANA - Curiosità c'è anche attorno al debutto dell'Aprilia tre cilindri, l'unica, vera, F.1 a due ruote, per il momento, quanto a tecnologia impiegata. Dalle sue prime prove, e dalla capacità di crescita che mostrerà dipenderà la possibilità della casa italiana di accaparrarsi uno dei big in vista del 2002. Biaggi o Capirossi, entrambi appetiti dallo sponsor MS.
SPONSOR LATITANTI - E a proposito di sponsor bisogna ricordare che, nonostante le premesse, il piatto piange. Se, infatti, la Yamaha può contare sulla munifica Marlboro (ma solo sino alla fine dell'anno), la sua grande rivale, la Honda, nonostante le attese derivanti dal titolo vinto da Valentino, non ha raccolto in base alla semina. O forse ha raccolto proprio in base a questa. Il risultato, comunque, è che, grazie anche al colpevole ritardo con cui è stato firmato il contratto con Rossi, la grandezza dei marchi sulla carenatura (Repsol?) della cinque cilindri non corrisponderà al numero degli zeri. Persa Nastro Azzurro (rimarrà sponsor personale solo di Vale, ma senza scritte sulla tuta) gli uomini di marketing della Honda non hanno dimostrato di avere capacità commerciali pari a quelle tecniche.

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