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Roberto Rolfo 3/5/2005
Rolfo scrive per voi

Ciao amici, immagino che anche voi come me non siate molto soddisfatti del mio risultato nel Gran Premio della Cina.
Prima di addentrarmi nei particolari di questa impegnativa trasferta asiatica voglio però assicurarvi che ce l’ho messa davvero tutta, innanzitutto per rimanere in piedi fino a fine gara, e già questo vi assicuro che è stata un’impresa non da poco. Fino all’ultimo ho sperato di riuscire a rientrare in zona punti, di riprendere Ukawa ed Elias, ho preso anche un paio di imbarcate da paura, ma quella manciata di secondi che alla fine mi hanno diviso da loro sono risultati incolmabili. Le condizioni della pista era pessime, in diversi punti c’erano grosse pozze d’acqua stile piscina, dove l’aderenza era veramente un enigma.

Un circuito che è costato moltissimo, con pochissimo pubblico sugli spalti, molti militari ai controlli ed a tifare, che per le moto si è rivelato carente sotto diversi punti di vista, dall’asfalto alle curve troppo lente e strette: si passava dai 340 Km/h del rettilineo di oltre un chilometro a virate a gomito a meno di 100 Km/h, staccatone da brivido che mi facevano impennare la moto con il posteriore, prima di derapate in entrate ed uscita. A fine gara, nonostante la temperatura non fosse elevata, la gomma posteriore era un po’ sgretolata, il grip mi aveva già lasciato da parecchio, insomma una situazione tutt’altro che ottimale. L’unica consolazione che non ero il solo in quelle condizioni: avete visto Elias a cannone all’inizio e poi alla fine quasi lo riprendevo, Capirossi con la Ducati ufficiale e le Bridgestone si è preso una quarantina di secondi da Rossi, Gibernau, anche lui con le Michelin a pezzi, ha dovuto lasciar strada a Melandri.

Per quanto mi riguarda la Dunlop ci ha promesso delle nuove mescole a Le Mans, e infatti sono previste un paio di giornate di test dopo il gran premio, dove lavoreremo anche sulle sospensioni e sul forcellone, in attesa che arrivi anche qualche novità elettronica per aumentare la trazione.
Shanghai è impressionante: 16 milioni e mezzo di abitanti, una città dai vari volti, dal centro stile New York o Sidney, tutta grattacieli, banche ed attività finanziarie e commerciali, alla periferia industriale, passando per quartieri borghesi a ridosso del centro e la parte più popolare, simile alle periferie delle nostre grandi città. Tutto questo in un clima perennemente grigio, nebbioso,dove l’afa e l’inquinamento regnano sovrani. Meglio del Giappone, che ritengo l’emblema assoluto della tristezza, ma comunque un ambiente triste.
A Shanghai è stato varato anche il progetto che abbiamo realizzato con la regione Piemonte che è stato battezzato Gran Premio delle Aziende. E’ stata predisposta una sala Vip all’interno dei paddock dove una dozzina di imprese piemontesi hanno potuto definire dei contatti commerciali con potenziali clienti cinesi. Tra i molti ospiti ho potuto incontrare anche il Console Italiano, scoprendo che anche lei è una mia tifosa!
La promessa che vi faccio fin d’ora, tra un allenamento in palestra ed un’uscita in bici, è che tra quindi giorni a Le Mans riproverò a entrare in zona punti, cercando di sfruttare al massimo il guizzo in partenza che, come avete visto, anche sotto l’acqua cinese mi aveva permesso di essere a ridosso dei primi.

Banzaiii, anzi Gaaassssss!!!

Roby

 

 

 

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