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Team Gresini a Donington 19/7/2005
Macio e Sete al GP d’Inghilterra: opinioni diverse

Con Il Gran Premio d’Inghilterra, nono round della stagione, il mondiale entra nella seconda parte del campionato. Archiviate le prime otto gare, il Team MoviStar Honda MotoGP si appresta ad affrontare la seconda parte del campionato con sette podi al suo attivo e due piloti tra i primi cinque nel campionato mondiale con Marco Melandri al secondo posto con 107 punti e Sete Gibernau al quarto posto, a 5 punti da Max Biaggi che occupa la terza posizione.
Il GP d’Inghilterra si disputerà domenica 24 luglio nel cuore della tradizionalissima Inghilterra. Donington Park, immerso nel verde a pochi passi dalla foresta di Sherwood, è un circuito storico - anacronistico per quanto riguarda la struttura e la logistica - ma che vanta une delle piste più belle del campionato.
Il tracciato è un saliscendi molto tecnico, veloce nella prima parte, più lento nella seconda. Nelle ultime tre curve è più facile tentare il sorpasso e non è ! un caso che la maggior parte dei duelli si risolvono in questo tratto.
Caratteristica distintiva di questa pista è sicuramente la Craner, una curva veloce che si affronta in quinta. È una curva che va affrontata con cautela perché è ingannevole ed è importante stare in traiettoria.
La pista di Donington è composta da due parti. La prima parte, quella veloce, richiede una guida pulita, la seconda, quella lenta, richiede una guida più aggressiva così la giusta messa a punto consiste in un abile compromesso tra una buona frenata e altrettanta accelerazione: il pilota ha bisogno di una moto precisa per la sezione veloce ed agile per il secondo tratto.
Costruito nel 1931, l’impianto ha subito diverse modifiche dopo anni di inattività. La più profonda, nel 1985, ha portato il circuito alla configurazione attuale: un tracciato di 4.023 metri con 11 curve.

Gibernau: Donington? Una pista difficile
“È una pista che trovo difficile – è l’opinione di Gibernau - Su questo tracciato è importante avere una moto che gira bene perché la pista è caratterizzata da forti staccate e ripide discese. La Craner, in particolare, è una curva difficile, dove non c’è visibilità e devi affrontare un cambio di direzione alla cieca.
La pista è composta da due parti molto diverse: una prima parte veloce, e una seconda lenta con molte frenate. La sessione che preferisco sono le ultime due curve, teatro di sorpassi incredibili.
Data la vicinanza all’aeroporto di East Midlands la pista è un po’ scivolosa a causa del cherosene combusto degli aerei rilasciato in fase di atterraggio.
Fortunatamente il nuovo manto di asfalto realizzato lo scorso anno ha migliorato molto la situazione.
Il miglior ricordo legato a questa pista? Lo scorso anno sono salito sul podio ma il miglior ricordo è legato alla giornata di test dopo la gara. Al lunedì abbiamo girato molto con grande soddisfazione perché abbiamo ca! pito i problemi incontrati in gara e abbiamo fatto molto bene”.

Melandri: a Donington ci vuole coraggio
“La pista di Donington è un tracciato particolare, caratterizzato da una prima parte veloce, dove è divertente guidare e da una seconda parte più lenta.
Grazie al nuovo manto di asfalto realizzato lo scorso anno, la pista è migliorata molto ed ha un buon grip.
La sessione che preferisco sono i primi due intertempi: la discesa ed il curvone in salita sulla sinistra, questo è un punto particolarmente bello, divertente e soprattutto molto impegnativo.
I punti dove è più facile superare sono le tre curve lente dell’ultima parte della pista.
Il segreto per un buon giro? Un giro della pista di Donington Park va affrontato con decisione e coraggio, necessario soprattutto quando si affronta la curva in discesa nel giro veloce con la gomma da tempo. Inoltre è importante essere flessibili ed adattarsi alle caratteristiche della pista: devi essere pronto a passare da curve veloci nelle prima parte a curve molto lente (le ultime tre, in particolare). Il segreto per un buon giro è quindi dato da un abile compromesso tra violente staccate ed una guida pulita.
Posso dire che il GP di Donington è la mia seconda gara di casa perché abito a meno di due miglia dal circuito. L’atmosfera che si respira qui è però molto diversa da quella del Mugello. Sono contento perché il numero degli spettatori ogni anno aumenta costantemente a dimostrazione del crescente interesse della MotoGP in Inghilterra ma il calore del pubblico è lontano da quello italiano.
Il miglior ricordo legato a questa pista è la mia vittoria nel 2002 quando correvo in 250cc.
Il peggior ricordo? Il GP 2004 quando nella caduta mi sono rotto il pollice, mi sono dovuto operare e il problema alla mano ha condizionato il resto della stagione”.

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