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Yamaha ad Assen 20/6/2006
Rossi al top pronto per la sfida di Assen

La MotoGP torna sulla pista più vecchia del mondiale, sede del leggendario Dutch TT, ma alterata tanto da costituire una sfida del tutto nuova. Le modifiche profonde a cui è stato sottoposto il tracciato hanno infatti eliminato l’intera sezione del “Northen Loop” per far posto a nuove zone riservate al pubblico e ad un parcheggio. Il Camel Yamaha team si appresta dunque ad affrontare una nuova sfida questo fine settimana durante il quale cercherà di portarsi a quota tre vittorie consecutive.

La settantaseiesima edizione del Dutch TT accoglierà un Valentino Rossi al massimo della forma, reduce da due successi consecutivi in Italia e in Catalogna, che hanno ridato carica alla sua campagna per la difesa del titolo iridato. Rossi ad Assen ha vinto tre delle passate quattro edizioni e niente sarebbe meglio di un ulteriore successo per ridurre il gap di 29 punti che ancora lo separano dal leader del mondiale Nicky Hayden (Honda) che questo anno ancora non è salito sul gradino più alto del podio.

Anche Colin Edwards può vantare tre successi ad Assen nella Superbike, inclusa la doppietta nel 2002 durante la sua cavalcata vittoriosa verso il titolo iridato. L’anno scorso è salito sul terzo gradino podio al fianco del compagno di squadra e, dopo aver continuato il lavoro di messa a punto del nuovo telaio a Barcellona, è fiducioso di poter tornare a lottare per un posto sul podio in Olanda.

Valentino: una grande amozione
Valentino Rossi non vede l’ora di tornare in pista con un intervallo di appena cinque giorni dalla 56° vittoria della sua illustre carriera. Nonostante infatti le sue perplessità riguardo una serie così serrata di gare, che quasi sicuramente costringerà qualcuno dei piloti infortunatosi domenica a saltare almeno un appuntamento, l’italiano considera il prossimo fine settimana un’ottima opportunità per sfruttare il buon momento di forma ed avvicinarsi ulteriormente alla testa della classifica.

“Tre gare in tre settimane sono un problema perchè se ti fai male nella prima rischi di dover saltare le altre due” è stato il suo commento. “Inoltre arrivati alla terza di fila i piloti sono stanchi, cominciano a perdere la concentrazione e diventa più dura per tutti. Nel passato Assen era una delle mie piste favorite perché lì guidare una MotoGP al limite era sempre una grande, grande emozione. Purtroppo la pista è stata modificata, quindi non sono eccitato come al solito perché, da alcune cose che mi hanno riferito, la “magia” di Assen è andata. Comunque, speriamo che sia rimasta una bella pista e che sia ancora bello correrci. In ogni caso l’atmosfera è sempre fantastica ed i fan olandesi sono meravigliosi”.

“Abbiamo vinto due gare di fila che, senza il problema di Le Mans, sarebbero state tre. Questo vuole dire che ora siamo più o meno al livello dell’anno scorso a questo punto. Le prossime gare sono molto importanti per cui spero che riusciremo a vincerne il più possibile. Sono risalito in terza posizione in classifica ma a Barcellona ho guadagnato solo cinque punti su Hayden che ne ha ancora 29 di vantaggio. E’ un pilota costante, da podio, che lotta fino alla fine, quindi è fondamentale continuare a vincere”.

Edwards: territorio conosciuto
Colin Edwards torna su una delle piste su cui è stato più vittorioso ma, come Rossi, è preoccupato che ne sia stato stravolto il carattere con le recenti modifiche. Dopo il quinto posto di Barcellona, l’americano punta a tornare ad un livello di forma che gli consenta di lottare per il podio nelle prossime tre gare ad Assen, Sachsenring e Laguna Seca.

“Sono praticamente cresciuto in ognuna delle tre piste che stiamo per affrontare e su tutte e tre sono salito sul podio in MotoGP. Speriamo sia di buon augurio”, ha detto Edwards. “Sulla carta la Yamaha dovrebbe andare bene sulla nuova conformazione della pista e dell’altro tempo a disposizione per lavorare sul nuovo telaio dovrebbe consentirci di essere veloci. Sappiamo che quello che usa Valentino va bene quindi si tratta solo di adattarlo alle mie caratteristiche, intervenendo con piccole modifiche e cercando di avvicinarsi il più possibile al passo che ha lui – se non migliorarlo”.

“Come molti altri piloti sono affezionato al vecchio Assen e spero che adesso non abbia perso troppo del suo vecchio carattere. Comunque sia la pista però, c’è da scommetterci che l’atmosfera sarà la stessa di sempre. Ho sempre avuto molti fan li, specialmente tra gli inglesi che vengono ad assistere alla gara. Speriamo di dargli motivo di sgolarsi sabato prossimo”.

Brivio: il lavoro di squadra
Un programma tanto fitto costituisce una prova dura per tutte le squadra e per il Camel Yamaha Team non fa differenza. Richiede uno sforzo particolare da parte di tutto il gruppo, dagli ingegneri ai ragazzi dell’hospitality, in un momento della stagione in cui il ruolo di ognuno è cruciale. Il Direttore del team, Davide Brivio, sostiene che tutti hanno un ruolo importante da giocare in questa fase della campagna, con un’ulteriore gara nel giro di altri sei giorni”.

“E’ stato incredibile osservare la rapidità con cui il box è stato smontato e l’hospitality smantellata durante la notte della domenica e nello stesso tempo pensare che nel giro di due giorni tutto deve essere rimontato a 1800 chilometri di distanza”, ha detto Brivio. “E’ una sfida notevole e una grande pressione per l’intero team, l’ennesima dimostrazione che un pilota non può avere successo in pista senza una struttura efficiente alle sue spalle a mettere a punto ogni cosa”.

“Il nostro obiettivo prima del Mugello era vincere le successive quattro gare e al momento possiamo dire di essere a metà dell’opera. Vogliamo mantenere lo stesso livello di prestazioni durante i prossimi due round, anche se sappiamo che sarà difficile. Assen costituirà una sfida interessante perché virtualmente si tratta di una nuova pista; sarà un po’ come quando siamo andati in Cina, Laguna Seca o in Turchia, l’anno scorso. La messa a punto di base della nostra moto tuttavia è migliorata in maniera sostanziale e speriamo si adatti rapidamente anche ora”.

TECNICAMENTE PARLANDO: ASSEN SECONDO ANDREA ZUGNA
Nonostante le modifiche importanti che sono state apportate al tracciato di Assen, questo promette di essere ancora uno dei più tecnici, e impegnativi dal punto di vista fisico, del calendario iridato. Con appena qualche tratto di pista che si possa definire davvero diritto, la maneggevolezza rimane uno dei punti focali della messa a punto a causa delle chicane veloci e degli importanti cambi di inclinazione, questi ultimi vestigia del circuito stradale che era questa pista 76 anni fa. Andrea Zugna, il telemetrista di Colin Edwards, sostiene che le informazioni dell’anno scorso continuano ad essere estremamente utili.

“Sarà interessante vedere come sarà la pista senza il “Northen Loop” perchè quella era una sezione molto caratteristica, con cambi di inclinazioni molto accentuati e una serie di rapide curve sinistra destra,” ha detto Zugna. “Immagino che la prima parte adesso sarà simile alla Cina, con le prima quattro curve destrorse molto strette, che metteranno sotto stress la parte destra della gomma, e che saranno anche fisicamente molto impegnative per i piloti.

Per quanto riguarda la messa a punto cominceremo come l’anno scorso perchè sappiamo che andava bene per il 90% del tracciato. Venerdì mattina analizzeremo i dati raccolti per affinare il restante 10% e gli ingeneri potranno fare gli aggiustamenti necessari. Ci aspettiamo che Assen sia diventato un tracciato più “standard”. Prima richiedeva solo un parziale uso della manopola del gas, e dato che questo sarà rimasto invariato, non sarà troppo critico trovare i rapporti del cambio e gli assetti del motore, però ci sarà bisogno di un compromesso per affrontare bene i rapidi cambi di direzione e la chicane lenta che è stata modificata lo scorso anno. Le nostre regolazioni la scorsa stagione si sono rivelate giuste e siamo saliti sul podio, quindi speriamo di riuscirci di nuovo con entrambi i piloti”.

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