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il fatto - 13/01/2002
Per Biaggi e la Yamaha un obiettivo, anzi una "Mission": il titolo iridato
Tornare sul trono delle classe regina. All'alba della grande rivoluzione che attende il Motomondiale è questo l'obbiettivo che a Yamaha e Max Biaggi si sono prefissi presentando al Rolling Stones di Milano.

BELGARDA,L'EPICENTO DELLA SFIDA - Prima di presentarsi ai tifosi, nel locale, Max Biaggi aveva visitato la sede dell'importatore italiano Belgarda dove avrà sede la struttura ufficiale che gestirà le quattro preziose M1: due sono quelle per Max, le altre per l'asso spagnolo Carlos Checa.
A Gerno di Lesmo, a due passi dall'autodromo di Monza, è nato un autentico polo delle corse: accanto al reparto MotoGP c'è infatti la sede del team Belgarda Supersport che nel 2001 ha dominato il Mondiale delle derivate dalla serie con la velocissima R6, da anni regina in pista e sulle strade di tutto il mondo. Biaggi ha incontrato i dirigenti e le maestranze della Belgarda.

UNA SODDISFAZIONE IN PIU' - "Sono italiano e il fatto che la squadra Yamaha abbia la base operativa qui da noi mi riempie di orgoglio" ha spiegato il quattro volte campione del mondo. "E' il quarto anno che corro per la Yamaha, ho visto grande entusiasmo negli sguardi degli ingegneri giapponesi e anche qui in Italia l'organizzazione è curata al massimo livello. Ne avremo bisogno perché la sfida che ci attende, ovvero la prima avventura a quattro tempi, è davvero difficile. Ma anche esaltante." Poi, durante la serata, Max Biaggi ha parlato a lungo della Yamaha M1 e della prossima stagione. Ecco le sue parole.

I TEST - "Abbiamo già fatto diverse uscite con la nuova quattro tempi, abbiamo tratto buone indicazioni ma c'è ancora tanto da lavorare. Già nelle prossime uscite che avverranno a Jerez, Valencia ed Estoril avremo materiale nuovo da provare, evoluzioni di motore e per la ciclistica. Ci separano due mesi all'inizio del Mondiale, il 7 aprile a Suzuka (Giappone), e gireremo a lungo per prepararsi nel migliore dei modi."

LA M1 - "La Yamaha ha scelto una configurazione più "normale" rispetto alle avversarie, un quattro cilindri in linea. Ho molta fiducia che si tratti della scelta giusta, è una soluzione che i nostri tecnici conoscono bene e potremo tirarne fuori il meglio. Conterà moltissimo l'elettronica: le MotoGP avranno tanta potenza e dovremo gestirla in maniera perfetta."

IL FEELING - "Non ho mai corso con la quattro tempi in vita mia, il primo impatto è stato sorprendente. Rispetto al 2T c'è la novità del freno motore: all'inizio ti impressiona un po' ma se ci prendi la mano può essere un grande alleato per guidare forte, per arrivare al limite."

NIENTE RIMORSI - "I Costruttori hanno scelto di mandare in pensione le 500 2T sostituendole con queste 990 cmc 4T, è finita un'epoca e ne comincia un'altra. Non ho rimorsi, anzi sono molto eccitato dalla novità. A me questa rivoluzione piace da matti, si ricomincia da zero e tutto torna in discussione. Sarà una sfida nuova per tutti, tecnici e piloti."

LOTTA DURA - "Sono convinto che nel 2002 le 2T potranno rivelarsi ancora molto competitive. I piloti che avranno le "vecchie" 500 si troveranno la strada già tracciata mentre per noi è tutto nuovo: sulle piste più guidate saranno temibili. Almeno questa è la mia impressione, poi magari cambierò idea più avanti."

EVOLUZIONE - "I primi test ci sono serviti per dare una "sgrossata" al progetto. I due mesi che ci separano al via iridato sono fondamentali: adesso tocca soprattutto agli ingegneri, dal 7 aprile toccherà a me."

LE GOMME - "Le MotoGP avranno oltre 200 cavalli e bisognerà lavorare di fino sulla messa a punto di motore e ciclistica per non distruggere le coperture dopo pochi giri. Si vedrà la sensibilità del pilota e l'abilità dei tecnici, dovranno essere perfette le tarature di telaio e sospensioni. Anche in questo settore credo che la Yamaha abbia tutto quello che serve per fare bene."

AVVERSARI - "Ne avremo molti di fronte, tutti temibili. La Yamaha ha scelto la strada più innovativa, ha costruito una 5 cilindri a V, l'Aprilia tenta la carta del 3 cilindri con le valvole pneumatiche, la Suzuki V4 è arrivata a sorpresa. Nessuno può dire adesso che ha avuto la vista più lunga, dovremo attendere l'esame della pista."

IL TRE - "Ho scelto questo numero perché mi piace, lo sostituirei solo con il numero uno".

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