News
news 2006
news 2005
Test invernali 2005
news 2004
Test invernali 2004
news 2003
Test invernali 2002/2003
news 2002
Test invernali 2001/2002
news 2001
Tutto il motomondiale 2001
curiosità news foto risultati

l'intervista - 19/02/2002
Parla l'ing. Filippo Preziosi
"L'arma segreta Ducati? i giovani tecnici italiani"
Filippo Preziosi è il Direttore Tecnico di Ducati Corse. E dunque il creatore del nuovo motore Desmosedici, con il quale Ducati andrà all'attacco del campionato MotoGP.
Quella che segue è una intervista da lui rilasciata al proprio ufficio stampa.

Il Desmosedici è‚ un propulsore inedito. Come mai avete disegnato un motore nuovo quando con l'attuale Testastretta i vostri piloti hanno girato in tempi simili a quelli delle gp 500 in molti circuiti?
Come stanno dimostrando i test invernali, nei quali i piloti che già dispongono dei nuovi prototipi a 4 tempi abbattono i precedenti record, il nuovo regolamento offre la possibilità di realizzare moto decisamente più veloci rispetto alle 500 a due tempi. Il nostro Testastretta, su una moto da 135 kg, sarebbe competitivo rispetto alle 500, ma non avrebbe la potenza necessaria per competere con i nuovi prototipi pluricilindrici a quattro tempi.

I nostri bicilindrici, con i quali corriamo e continueremo a correre in Superbike, sono in grado di realizzare prestazioni incredibili ˆ pensate che nella versione 2002 il Testastretta eroga quasi 190 CV a 13.000 giri ˆma che non abbiamo ritenuto sufficienti per competere in MotoGP.

Sono i regolamenti che definiscono quali sono le soluzioni ideali per ogni categoria: non definiscono il miglior motore in assoluto, ma il miglior motore in funzione dei vincoli imposti.

Quando in Formula 1 il regolamento ammise i motori turbo, quelli aspirati sparirono. Questo non significa che il miglior motore in assoluto è il turbo, ma che lo era per quel regolamento.

Così oggi nel MotoGP, pensiamo che un bicilindrico, che per regolamento ha solo dieci chili di peso in meno rispetto ai quattro e cinque cilindri, non sia la configurazione migliore. Lo rimane a nostro parere in Superbike e per un uso stradale, ma non in una categoria dove la potenza massima è di fondamentale importanza per la competitività.

Quali caratteristiche rendono il Desmosedici un motore ducati?
Il lay-out a V di 90° con bancata anteriore quasi orizzontale - che noi definiamo ad L la distribuzione desmodromica e l'effetto Twin Pulse rendono il Desmosedici un motore tipicamente Ducati. Lo abbiamo progettato partendo da un foglio bianco in funzione non solo delle esigenze di potenza ed erogazione, ma soprattutto pensando alla disposizione nel veicolo che è stato sviluppato parallelamente. Non c'è un solo pezzo della nuova moto che non sia stato progettato in funzione di tutti gli altri componenti.

Le caratteristiche dei motori Ducati che abbiamo mantenuto hanno dei grandi vantaggi: ad esempio, il lay-out ad L e la corsa corta del Desmosedici, ci hanno permesso di realizzare un motore molto piccolo sia in altezza che in lunghezza, con ovvi vantaggi per il suo posizionamento.

La configurazione ad L ha inoltre nel bilanciamento intrinseco dato dalla disposizione a 90° delle due bancate un altro grande pregio, fondamentale per un motore che deve arrivare a 18.000 giri. Il livello di vibrazioni è infatti minimizzato con effetti positivi sulla efficienza meccanica e sull'affidabilità.

Perché‚ avete scelto il desmo?
La progettazione del Desmosedici non è partita da idee preconcette. Abbiamo deciso di adottare il sistema desmodromico dopo che una approfondita analisi ci ha convinto ancora una volta della validità di questa soluzione. Infatti questo sistema permette di avere un assorbimento di potenza - in particolare a bassi e medi regimi - inferiore a qualsiasi altro sistema di distribuzione e in particolare rispetto alla soluzione con richiamo pneumatico delle valvole.

Ai fini dell'ottenimento della massima efficienza del motore, il Desmo consente di ottenere quindi un vantaggio competitivo importante.

Inoltre permette di realizzare delle leggi di alzata delle valvole estremamente spinte, condizione necessaria per l‚ottenimento delle massime prestazioni.

Il Desmo infine permette di ottenere regimi di rotazione elevatissimi senza dover necessariamente ricorrere alle complicazioni, ai costi ed ai problemi di affidabilità della distribuzione pneumatica.

Quanto differisce il nuovo desmo da quello del motore testastretta?
Il Desmosedici è stato progettato con gli stessi criteri, gli stessi metodi di calcolo e la stessa metodologia sperimentale con cui è stato progettato il Testastretta.

Il desmo del nuovo motore utilizza la soluzione che avevamo ideato per la realizzazione della più recente evoluzione del nostro bicilindrico: disporre i bilancieri di chiusura tra le valvole, spostando all'esterno quelli di apertura per permettere di avere un angolo tra le valvole estremamente contenuto.

Puo' spiegarci meglio il funzionamento del twinpulse?
Il motore Twinpulse, pur essendo dotato di quattro pistoni, mantiene le caratteristiche tipiche di un bicilindrico. A differenza di un quattro cilindri tradizionale, che ha 4 combustioni distinte per ogni ciclo completo - cioè due giri dell‚albero motore - il Twinpulse ne ha solo due. Questo si ottiene facendo avvenire contemporaneamente la combustione nei due cilindri della stessa bancata. L'effetto, che abbiamo definito Twinpulse, non può essere ottenuto da un motore a 4 cilindri cambiando semplicemente l'ordine degli scoppi; occorre progettare tutto il motore in funzione di questa caratteristica, in quanto molti organi, sollecitati in maniera estremamente diversa e più traumatica devono essere adeguatamente dimensionati.

Il desmosedici può‚ essere considerato una estremizzazione del testastretta?
L'evoluzione dei motori Ducati ha fatto sì che nel tempo riuscisse a coniugare i vantaggi del motore bicilindrico con la linearità di erogazione di un motore a corsa corta. Già oggi il bicilindrico della 998R ha la stessa corsa, ad esempio, del quattro cilindri della Yamaha R1.

Dal 1994 ad oggi, nella continua ricerca della massime prestazioni, siamo partiti dalla corsa di 66mm della 916 per arrivare a quella di 58,4mm della nuova 998R. Da 140 CV siamo arrivati a quasi 190 in nove anni! Per ottenere potenze ancora superiori avremmo dovuto diminuire ulteriormente la corsa, aumentando di conseguenza l'alesaggio fino a misure molto critiche per una combustione efficiente.

Abbiamo continuato nella riduzione della corsa e abbiamo sdoppiato i pistoni semplicemente per evitare i problemi di combustione di cui abbiamo parlato. Per questo il Desmosedici è l'estremizzazione di un bicilindrico Ducati.

L'elettronica avrà una parte importante?
Pensiamo che l'elettronica avrà certamente un ruolo molto importante. Ducati ha da sempre creduto nella potenzialità dell'elettronica e da ormai più di dieci anni le nostre moto da competizione sono dotate dell'iniezione. Abbiamo quindi una grande esperienza in questo campo, che ci sarà utilissima. Dire adesso quanti altri dispositivi elettronici saranno presenti sulla moto quando disputerà la prima gara è però impossibile. L'evoluzione tecnica sarà continua ma saranno utilizzati solo quei dispositivi che dimostreranno nei test in pista una effettiva validità ed affidabilità.

Pensate che i consumi saranno un fattore importante nel campionato motogp?
I consumi avranno a nostro parere un ruolo fondamentale e per questo motivo abbiamo progettato il Desmosedici non solo con l'obiettivo della massima potenza ma anche del massimo rendimento. Anche in questo Ducati vanta una lunga esperienza e i nostri motori sono famosi per essere fra i più parsimoniosi in termini di consumo a parità di prestazioni. Insieme alla Magneti Marelli stiamo sviluppando una inedita centralina per la gestione del motore che darà un grande contributo nel controllo dei consumi. Potremo inoltre contare sulla grande esperienza del nostro partner Shell nei carburanti per motori ad elevatissime prestazioni, ed anche questo sarà importante per ottenere i massimi risultati.

Quanto e stato importante nella progettazione del desmosedici il œknow-how‚ acquisito nella superbike negli ultimi anni.
Determinante. L'esperienza in Superbike è servita per formare tecnicamente la squadra di persone che hanno progettato il Desmosedici. La continuità delle scelte tecniche fondamentali configurazione ad L, Desmo, iniezione elettronica - hanno permesso di far tesoro di questa esperienza.

Quante persone sono coinvolte nella progettazione del Desmosedici e quante ore sono state finora dedicate a questo nuovo motore?

Attualmente nella sede Ducati Corse stanno seguendo la progettazione 16 persone tra progettisti motore e addetti ai calcoli fluidodinamici e strutturali, oltre a Claudio Domenicali ed al sottoscritto. Siamo riusciti a sviluppare in tempi rapidi il nuovo motore grazie anche al supporto della HPE - High Performance Engineering di Modena - la società di consulenza e progettazione motori diretta da Piero Ferrari. Da alcuni mesi due loro progettisti lavorano fianco a fianco con noi nella nostra sede di Borgo Panigale. In tutto fino ad oggi queste persone hanno dedicato con grande passione circa 19.000 ore alla progettazione del Desmosedici.

Qual'è l'arma segreta del Desmosedici?
Le persone che l'hanno disegnato. I ragazzi coordinati da Leonardo Mossali tutti italiani con una età media di 28 anni - appassionati di moto e di motori, che da quando è iniziato il progetto stanno realizzando il sogno di costruire un motore con il quale vogliamo competere nella categoria tecnicamente più esasperata del motociclismo. Un team che ha lavorato unito, che ha visto nascere questo motore e che adesso muore dalla voglia di vederlo confrontarsi in pista con le altre Case.

Sito web realizzato da After S.r.l.