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15/02/2002
Kocinski, miliardario per hobby, collaudatore Yamaha per passione
E' stato un colpo, per la Yamaha, ingaggiare come collaudatore John Kocinski, ex campione del mondo della 250 nel 1990, 13 vittorie in Gran Premio, iridato nella Superbike con la Honda, anche perché il pilota dell'Arkansas - è nato a Little Rock, il paese di Bill Clinton, non lo fa per denaro, visto che vive in una villa da quindici milioni di dollari, a Beverly Hills, e le star del cinema se lo contendono perché è un genio nella compravendita di case. L'ultimo suo "colpo", finanziariamente parlando lo ha fatto convincendo l'attore Eddie Murphy, a firmargli un assegno a nove zeri per l'acquisto di un terreno. Gli affari, però, non hanno allontanato Kocinski dalla sua vera passione: correre, tanto che John considera un hobby fare i milioni (in dollari) vendendo case e lavoro sviluppare la Yamaha YZR M-1.
"Ho smesso di gareggiare perché oggi guadagno di più lavorando: sette, otto milioni di dollari l'anno - rivela Kocinski che recentemente ha speso 600.000 dollari per acquistare alcuni dei mobili della villa di Versace - ma dentro sono rimasto un pilota. Quando guido la M-1 non penso di fare il collaudatore, ma solo ad andare veloce".
Al rischio, John, non pensa mai, neanche ora che fa l'uomo di affari.
"Forse andare a 280 all'ora non è così pericoloso: io ho più paura quando sono impegnato in un affare da qualche milione di dollari. In quei casi l'adrenalina scorre più velocemente di quando si manca un riferimento in staccata".
Metodico, come è sempre stato, John Kocinski ha le idee chiare su come debba andare una GP1 per essere competitiva contro una 500 due tempi.
"Per capire meglio ho guidato anche la YZR 500 due tempi, la M-1 le è superiore. La maggiore coppia ti fa sembrare lento, ma i tempi sul giro sono migliori. La 500 è più rapida nell'inserimento in curva e frena meglio, perché è più leggera, ma l'M-1 la supererà ben presto. Non è una Superbike: è una vera moto da Gran Premio".
John, al momento, fa soprattutto test di ciclistica.
"Perché se la moto è maneggevole, il pilota può rendere al meglio e gestire la potenza".
I tempi della Honda a Sepang lo hanno stimolato, non spaventato.
"Sepang è un circuito nel quale si possono fare cose fantastiche in condizioni perfette - avverte - i test più importanti, per verificare le reali forze in campo, saranno quelli del 9 e 10 marzo a Barcellona. Lì ci saranno tutti, e nelle stesse condizioni: noi, la Honda, la Suzuki e l'Aprilia. Lì vedremo chi è dove".
Nel frattempo John si diverte: a smanettare, ma non pensa più a gareggiare, nemmeno quando è su strada. Lo credereste mai?
"Ho sostituito la Ferrari con una Bentley Azure, è molto più elegante, non vi pare?".

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