il fatto 20/4/2006
La Ducati in Turchia per rimanere numero uno
Dopo l'entusiasmante inizio stagione, la Ducati arriva in
Turchia carica, motivata ed in testa alla Classifica Mondiale piloti e
costruttori.
In sella a una Desmosedici GP6 decisamente competitiva su entrambi i tracciati
che hanno ospitato i primi appuntamenti del Campionato MotoGP 2006, Loris
Capirossi ha vinto il Gran Premio di Spagna lo scorso 26 marzo ed è
salito sul terzo gradino del podio in Qatar. Il pilota italiano si è
così confermato in testa alla Classifica provvisoria piloti, distaccando
di 5 punti l'inseguitore, Nicky Hayden. Loris, in seguito all'infortunio
procuratosi a Phillip Island lo scorso anno, non aveva corso il GP della
Turchia ma questo, lungi dall'impensierire il pilota del Ducati Marlboro
Team, rende la sfida ancora più interessante.
Il compagno di squadra Sete Gibernau, quarto a pochi secondi dal podio
al traguardo del Gran Premio del Qatar, è deciso a confermare il
suo potenziale. Dopo la disavventura di Jerez, lo spagnolo ha mantenuto
un ottimo passo durante la gara a Losail, a riprova del suo ormai collaudato
feeling con la Desmosedici GP6 gommata Bridgestone.
"Sono in splendida forma – spiega Loris Capirossi - Ho una
gran bella moto e delle ottime gomme e, anche se so che il Campionato
sarà lungo, credo che per noi questa stagione potrà essere
molto interessante. Ducati e Bridgestone hanno lavorato sodo per portarci
a questo livello di competitività e in occasione degli ultimi test
in Qatar, effettuati domenica dopo la gara, abbiamo fatto un altro piccolo
passo avanti.
In Turchia avrò bisogno di tutto l'aiuto del Team perché
non so nulla di quel tracciato! Lo scorso anno in Australia, la gara che
precedeva il GP di Istanbul, mi ero fatto male così me l'ero guardato
in TV da casa. Poi me lo sono rivisto almeno 20 volte per cercare di capire
qualcosa di quella pista. Sembra bella, il che non è poco perché
la maggior parte dei circuiti moderni, pensati principalmente per la F1,
non sono adatti alla MotoGP in quanto presentano troppe curve strette.
Se devo dare un giudizio al volo, basandomi solo sulle immagini televisive,
posso dire che sembra un tracciato adatto al mio stile: ci sono alcuni
curvoni veloci ed è molto saliscendi".
"Non vedo l'ora di scendere in pista a Istanbul – gli fa eco
Sete Gibernau - in Qatar abbiamo fatto una bella gara e durante i test
del giorno seguente abbiamo effettuato un ottimo lavoro. Siamo riusciti
ad eliminare il chattering che avvertivo all'anteriore e abbiamo realizzato
altre migliorie che dovrebbero favorirci sulla pista turca. Se tutto va
come deve andare, credo che sarà un weekend davvero positivo.
Il layout del tracciato di Istanbul non è male, è abbastanza
piacevole anche se, qua e là, presenta qualche irregolarità.
Alcune curve sono un bel "banco prova" sia per i piloti sia
per le moto; in particolare la velocissima curva a destra verso il traguardo
è fenomenale; è in contropendenza e si scollina piegatissimi
in quinta marcia: una scarica di adrenalina! Quando la moto funziona bene,
quel punto è davvero divertente. Qui il tracciato richiede una
moto molto stabile ma in altri punti, come nelle curve più strette
o nella tripla chicane, occorre anche una buona maneggevolezza. Quindi,
come sempre, ci vuole una moto perfetta da ogni punto di vista e ben bilanciata,
per essere veloce lungo tutto il tracciato".
"In questo momento la nostra squadra è davvero forte –
conferma Livio Suppo - grazie ai risultati delle prime due gare, la nostra
motivazione è alle stelle e ora dovremo mantenerla. La gara del
Qatar si è rivelata decisamente positiva: ci aspettavamo un weekend
difficile sulla pista che reputavamo, insieme ai tecnici Bridgestone,
la più ostica di tutte, invece abbiamo concluso con il terzo e
il quarto posto, a pochissimi secondi dal vincitore. Questo dimostra che
la Bridgestone ha fatto enormi passi avanti e, a ragion veduta, ci fa
ben sperare che saremo competitivi anche dove lo scorso anno avevamo faticato.
Loris non è mai stato a Istanbul, quindi dovrà imparare
una pista che non conosce per niente, ma è in ottima forma e sono
certo che questo non sarà un problema. Sete migliora costantemente
ed è sempre più a suo agio con la nostra moto e con gli
pneumatici Bridgestone. E' stato sfortunato a Jerez, ma in Qatar ha fatto
una bella gara che sono certo gli ha dato fiducia e grinta per affrontare
al meglio la Turchia".
IL CIRCUITO
La pista di Istanbul ha ricevuto commenti più che positivi da parte
di tutti i piloti che avevano preso parte, lo scorso ottobre, al primo
Gran Premio MotoGP della Turchia.
Situato a 62 km a sud est della città, nella parte asiatica, il
tracciato si adagia su dolci colline, che rendono il giro di pista decisamente
divertente. Scorrevole e piacevole, presenta contrasti interessanti, ad
esempio tra le fortissime staccate prima delle chicane e la velocissima
curva 11, che si affronta a circa 160 km/h. Queste caratteristiche richiedono
un delicato compromesso nel set-up delle moto, che devono essere maneggevoli
nelle sezioni lente e stabili in quelle veloci. L'unico rimprovero che
i piloti MotoGP hanno esternato riguarda alcune aree in cui l'asfalto
è troppo irregolare.
Lap record: Marco Melandri (Honda), 1m 53.111s, 169.956kmh/105.606mph
(2005)
Pole position 2005: Sete Gibernau (Honda), 1m 52.334s
|