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Ducati a Estoril 13/4/2005
La Ducati all’Estoril con meno elettronica

Dopo un esordio difficile per la prima gara del Campionato 2005 della scorsa settimana, i piloti della Ducatia Loris Capirossi e Carlos Checa sperano di avere la sorte dalla loro parte per il Gran premio del Portogallo. Entrambi, dopo qualche giorno di riposo utile a ristabilirsi dai problemi fisici che li avevano afflitti a Jerez, saranno più in forma rispetto a quanto non fossero in Spagna. A Estoril, inoltre, avranno nuovamente a disposizione le Desmosedici GP5 'standard', senza il nuovo sistema di gestione del freno motore utilizzato durante la maggior parte del weekend di Jerez.

"Abbiamo avuto un inizio stagione più difficile di quanto ci aspettassimo - commenta il responsabile del progetto MotoGP Livio Suppo - ma sappiamo di non aver dimostrato il nostro reale potenziale: guardando al nostro pacchetto moto/piloti/gomme siamo certi che molto presto saremo più competitivi.
La maggior parte dei test invernali è andata molto bene ma purtroppo a Jerez sia Loris sia Carlos non erano in piena forma e hanno effettuato le prove dell'intero weekend con il nuovo sistema di gestione del freno motore, che poi non abbiamo portato in gara per problemi emersi purtroppo solo nel warm up della domenica mattina.
A Estoril torneremo al sistema standard che per adesso permette migliori prestazioni, mentre la prossima settimana il Team Sviluppo riprenderà a provare quello nuovo al Mugello. Per quanto riguarda le gomme, siamo rimasti positivamente colpiti dalla prestazione di Shinya Nakano a Jerez: è stato veloce per tutta la gara, dando prova che la Bridgestone sta facendo eccellenti progressi".

Estoril è il circuito più lento del Mondiale e l'asfalto, oltre a non essere perfettamente liscio, non offre molta aderenza. Questo comporta la necessità di un lavoro certosino per la messa a punto delle moto.
"Estoril è particolarmente tortuoso, quindi è molto importante poter sterzare rapidamente - spiega Corrado Cecchinelli, direttore tecnico del Ducati Marlboro Team - Lavoreremo per rendere la moto stabile ma maneggevole al contempo. Sono due caratteristiche antitetiche e difficili da perseguire insieme, ma con un'attenta regolazione delle sospensioni è possibile raggiungere un buon compromesso".

Loris Capirossi si prepara alla gara di Estoril di questo weekend ancora dolorante per la frattura riportata all'astragalo del piede sinistro lo scorso sabato, durante le prove libere del GP di Jerez. Nonostante il dolore alla caviglia, il coraggioso italiano ha terminato la prima gara della stagione in tredicesima posizione e spera, questa domenica, di tagliare il traguardo con un piazzamento migliore.
"La mia caviglia dovrebbe darmi meno problemi rispetto allo scorso weekend - dice Loris - ma la gara di Estoril sarà comunque ancora dura perché non sarò completamente ristabilito. In più il circuito portoghese è stretto e un po' sconnesso, quindi richiede una guida molto fisica. D'altra parte però ha un layout abbastanza bello, con un lungo rettilineo che dovrebbe esserci favorevole. Inoltre presenta una delle curve più belle di tutto il Mondiale, la cinque, che si attacca ai 230km/h: è molto divertente, quando la fai bene!
A parte la mia frattura alla caviglia sono abbastanza contento di come stanno andando le cose: la GP5 è molto migliorata rispetto alla GP4, è più bilanciata. Anche le gomme stanno migliorando: su alcune piste sono già competitive mentre per altre occorre lavorare ancora un po'. La cosa più importante, in ogni caso, è l'ottima relazione che si è instaurata con i tecnici Bridgestone: sono molto competenti e lavorano davvero sodo".

Anche Carlos Checa affronta il weekend di Estoril con gli strascichi della lussazione alla spalla sinistra procuratosi in occasione dei test IRTA di Barcellona, che purtroppo richiede molto tempo per guarire completamente.
"A Jerez la spalla mi rendeva difficile mantenere le traiettorie, ma a Estoril andrà meglio - spiega lo spagnolo che nel 2002 a Estoril aveva realizzato la sua prima pole position in MotoGP - La caratteristica più interessante di questo circuito è il layout contrastante: alcune sezioni sono molto, molto veloci, altre invece lentissime e la chicane è così stretta che probabilmente la supereremmo più rapidamente in scooter! Bisogna cercare un set-up che funzioni in queste sezioni così diverse tra loro, con particolare attenzione a quelle più veloci perché è lì che si fa il tempo. Per le parti più lente ci deve pensare il pilota con una guida particolarmente fisica. Sto ancora scoprendo la Desmosedici, quindi avrò bisogno di un po' più di tempo per arrivare alla messa a punto ideale".

IL CIRCUITO
Nonostante sia la più lenta del Mondiale, la pista portoghese è sempre una bella sfida sia per i piloti sia per i tecnici. Occorre scendere a compromessi sia riguardo al telaio, data la presenza di curve lente con altre velocissime, sia riguardo al motore, a causa del lungo rettilineo che richiede tanti cavalli ma che convive con strette chicane dove al contrario il motore deve lavorare bene a bassi règimi.
Forse però la maggior preoccupazione per i piloti che corrono all'Estoril riguarda la prossimità del circuito all'Oceano Atlantico, da cui spesso spira un forte vento che oltre a infastidire la guida, deposita sabbia sull'asfalto, riducendone l'aderenza.
Estoril ospiterà il suo sesto GP: è l'ottavo Gran Premio del Portogallo, ma i primi due, del 1987 e 1988, si erano tenuti in Spagna perché il tracciato portoghese non offriva i requisiti necessari per la sicurezza.

(m.d.s.)

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