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ULTIMORA 16/4/2003
Gresini: prego per Kato, non penso al futuro
Dal GP del Giappone ad oggi si è parlato molto del drammatico incidente occorso a Daijiro Kato domenica 6 aprile a Suzuka. Nella sede amministrativa di Faenza del team Gresini, sono arrivati numerosi manifestazioni d'affetto da parte di amici, tifosi, piloti...
Purtroppo le notizie che riguardano la condizione di salute del pilota continuano a rimanere drammatiche. Il dottor Claudio Costa fa sapere che Daijiro Kato non ha mai avuto miglioramenti se non quelli riguardanti la stabilizzazione della pressione arteriosa, quindi del funzionamento cardiaco. "Attualmente Kato è in coma profondo a causa del grave trauma riportato" afferma il dottore dei piloti e continua: "Presenta gravi lesioni cerebrali con numerose e diffuse emorragie. Oltre a questo, preoccupa la lussazione tra la prima e la seconda vertebra cervicale che fa temere un grave danno midollare. In questo momento la situazione del pilota giapponese è stazionaria. L'unica cosa alla quale ci si può aggrappare è la speranza e la pazienza"..

In questo momento, così difficile per la squadra e per tutto il mondo delle due ruote, non è delicato e opportuno parlare di situazioni esterne alla condizioni di salute del pilota del Team Telefonica Movistar Honda.
"Dopo quello che è successo vivo solo nella speranza di ricevere telefonate positive dal Giappone - ecco le parole di Fausto Gresini - Qualsiasi segnale positivo, anche il solo sapere che Daijiro continua a voler lottare per la vita, è da considerarsi un grande traguardo".

Fausto Gresini non ha mai perso la speranza ma nelle sue parole si percepisce un tono di amarezza.
"Si, sono un po' risentito per alcuni atteggiamenti da parte di personaggi che appartengono a questo mondo. Quello del motociclismo. A partire da alcuni professionisti dell'informazione che mi hanno ingiustamente affibbiato affermazioni mai rilasciate. Mi riferisco soprattutto ad un portale (non parla di Gpone.com N.d.R) che avrebbe pubblicato un mio virgolettato riguardante il futuro del campionato. Ribadisco di non aver mai affrontato l'argomento".

Dall'esordio si capisce che c'è anche qualcosa d'altro che non va. E' così?
"E' vero, c'è dell'altro. Ad esempio i festeggiamenti sul podio. So che la colpa non è dei piloti, loro sono in gara ed è giusto che siano concentrati esclusivamente sul risultato. Però, quello che è successo in pista, in concomitanza alle loro performance, è grave. Possibile che nessuno (organizzatori, la loro squadra…) abbia avuto l'accortezza di renderli partecipi dell'accaduto. Da Team Manager, al loro posto, l'avrei fatto".

Probabilmente si tratta di atteggiamenti dettati dalla scarsa chiarezza degli eventi. Ad esempio, la mancata interruzione della gara di Suzuka: forse non è stato dato il giusto peso alla gravità dell'evento. Forse alla situazione ha contribuito il commento audio in pista, solo in lingua giapponese, che ha reso impossibile l'interpretazione dell'incidente agli "occidentali"…
"Questo è chiaro. Ma cosa dire delle elucubrazioni sulla possibile rottura meccanica? E' stato fatto un comunicato dalla Honda nel quale si escludeva il guasto tecnico. Tutto questo è emerso dopo aver fatto tutti gli accertamenti e le perizie possibili. Mi sembrano inutili e fuori luogo le disquisizioni sulla veridicità della cosa. Le immagini viste in questi giorni, ci illustrano una moto devastata con lacune di parti meccaniche. Secondo le nostre personalissime analisi, tutte le rotture sono giustificate dall'impatto della moto contro il muretto che anticipa l'ingresso della variante".

Suzuka pista maledetta?
"No, non sono di quest'idea: Suzuka è una bella pista. Sono certo che se si effettueranno le dovute modifiche, quelle a regola di sicurezza, sul circuito giapponese si potrà continuare a correre e a vedere delle belle gare. Penso che non siano fondate le critiche, fatte a posteriori, che riguardano l'idoneità del tracciato; lì era autorizzata la gara, lì doveva essere garantita la sicurezza. E' arrivata la prova contraria. C'è chi dovrà prendersi la responsabilità della cosa".

E riguardo alla mancata interruzione della gara? C'è qualche risentimento in merito a questa decisione da parte dei giudici?
"No. Questa cosa non ha in alcun modo cambiato le sorti di Kato; le sue condizioni erano talmente gravi che era necessaria la massima urgenza. Certo non si tratta di una scelta rispettosa e, se la cosa avesse inciso negativamente sulla salute di Daijiro, sarebbe veramente drammatico…".

Qual è il futuro sportivo della squadra?
"Dobbiamo ancora parlarne con la Honda. E' presto per fare qualsiasi programma. Siamo ancora angosciati per quello che è successo, è un momento duro. Intanto in Sud Africa ci andremo. Sono certo che questo è esattamente quello che vorrebbe Daijiro. Poi c'è Sete Gibernau che ha bisognosi tutti noi. Anche lui è affranto, in questi momenti è importante restare uniti"

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