domenica 18/6/2006
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venerdì 16 giugno
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1° V. Rossi
1° A. Dovizioso
1° A. Bautista
2° N. Hayden
2° J. Lorenzo
2° H. Faubel
3° K. Roberts
3° A. DeAngelis
3° S. Gadea
Rossi re a Barcellona, ma si sfiora il dramma
Dopo la gara, le immagini dell’incidente continuano a scorrere sui monitor più e più volte, la loro crudezza mitigata solo dalla consapevolezza che nessuno dei tre piloti coinvolti ha riportato conseguenze gravi. Certo una frattura, due commozioni cerebrali e un ematoma toracico, non sono un buffetto sulla guancia, ma certamente nemmeno quello che le immagini in diretta ci avevano fatto temere. E’ successo tutto nei pochi attimi trascorsi dallo spegnimento del semaforo rosso alla frenata per impostare l’ingresso nella prima curva della pista di Montmelò dove, oggi, Valentino Rossi ha conquistato il suo ottavo successo in carriera, il terzo stagionale. E’ in quel momento che Sete Gibernau, scattato veloce dal fondo dello schieramento, ha stretto la sua traiettoria, non di molto per il vero, ma quel tanto che è bastato per toccare, con la manopola del freno, la moto del compagno di squadra. L’effetto è stato immediato e spaventoso, con il blocco della ruota anteriore che lo ha fatto carambolare velocissimo nella via di fuga, le mani strette al petto a cercare di proteggersi dal colpo. Nel contempo, per un terribile effetto domino, Capirossi si è spostato all’interno andando a sua volta a colpire Marco Melandri che, forse, è quello che oggi ha corso il rischio maggiore. Miracolato lo ha definito il dottor Costa, dopo averlo visitato, e miracolato pensiamo noi, dopo aver visto una foto che lo ritrae faccia a terra, con il collo piegato in avanti quasi ad angolo retto, ed il braccio sinistro incastrato tra lo scarico e l’ammortizzatore della moto di Pedrosa, che lo trascina in avanti. Sia lui sia Capirossi a questo punto sono immobili a terra dove vengono immediatamente soccorsi e, mentre cadono nella via di fuga, ma senza troppi danni, anche Hopkins e De Puniet, gli altri con Stoner al comando, completano un intero giro. Solo in quel momento viene esposta, e questo ha suscitato subito qualche giustificata polemica, la bandiera rossa che ha sospeso la gara. Gibernau è l’unico dei tre che sono rimasti infortunati, a tornare ai box da solo, la tuta lacera e impolverata, sul sellino di uno scooter, anche se alla fine è quello che ha riportato le conseguenze più gravi. Oltre ad una commozione cerebrale, infatti, la frattura della clavicola sinistra a livello della placca che ne aveva fissata una precedente, lo costringerà ad un’operazione e lo terrà al 99% lontano dalla gara di Assen, sabato prossimo. Capirossi con un ematoma toracico passerà la notte all’ospedale di Barcellona ma conoscendo la caparbietà ed il coraggio del piccolo pilota romagnolo, non escludiamo di vederlo in pista la prossima settimana, o quanto meno provarci. Altrettanto potrebbe fare Melandri, che dopo l’incidente, causa una commozione cerebrale, era in grado di ricordare il suo numero di gara e la partenza del Gran Premio ma assolutamente nulla dell’incidente. Per lui anche la distorsione del rachide cervicale, la lussazione della clavicola sinistra e un trauma per stiramento della spalla sinistra. Non sappiamo se ce la faranno per Assen ma, come ha detto Colin Edwards dopo la gara, felice anche solo di essere stato tra gli undici a al traguardo, aspettiamo di vederli tornare il più presto possibile. La gara, poi, si è svolta regolarmente, sebbene decimata da altre cadute, e ha visto trionfare Valentino Rossi, che in otto giri ha avuto ragione di Roberts, Hopkins, Hayden e Stoner, che si è autoeliminato scivolando immediatamente dopo aver ceduto il comando. Il giovane australiano è veloce e aggressivo ma guida sempre molto al limite e deve imparare a controllare la sua foga. Deve invece cercare di non perdere troppo nelle prime fasi Pedrosa altrimenti per recuperare deve spingere molto e rischiando di finire in terra, come è successo oggi al decimo giro, quando era rimontato dall’undicesima alla quinta posizione. Entrambi sono tuttavia bravi e veloci, e con un po’ più di esperienza sulle spalle, due avversari tosti per chiunque. Alla fine il solo Hayden è rimasto a contrastare il re di Barcellona e anche se oggi non si è mai riavvicinato abbastanza per metterne in dubbio la vittoria, si è senz’altro confermato l’avversario più solido per il titolo iridato. Sul terzo gradino del podio è invece salito il bravissimo Kenny Roberts che vincendo un bel duello con John Hopkins ha regalato il primo podio sull’asciutto alla KR211V del padre. Per quanto riguarda il mondiale adesso Hayden è solo in cima alla classifica, con 20 punti sullo sfortunato Capirossi e 29 su Rossi.
Si, Valentino è già terzo in classifica e non ci resta che ringraziare il cielo, o il destino, per aver regalato a noi italiani questo campione sempre capace di reagire agli imprevisti e ai problemi, di saper mantenere la concentrazione anche se preoccupato per gli amici rimasti a terra, e di non cedere mai alla pressione del favorito assoluto per la vittoria.

Dovizioso, prima vittoria in 250
Dopo sette gare, Andrea Dovizioso ce l’ha fatta. La prima vittoria della carriera è arrivata grazie anche una buona dose di ingenuità, chiamiamola così, di Alex De Angelis che nella foga dell’ultimo giro ha involontariamente ostacolato il bravo Roberto Locatelli, serio pretendente alla vittoria finale con un’Aprilia privata e invece finito ai piedi del podio. Il pilota di Ravenna, che aveva capito di poterci stare, si è infilato tra Lorenzo e De Angelis e li ha lasciati di sasso con una staccata che non ammetteva repliche. Complimenti a Dovi, che si è gustato il giro d’onore salutando il pubblico di Montmelò. Ora Andrea conduce la classifica mondiale con 133 punti, 32 di vantaggio su Lorenzo.

Alle spalle del pilota Honda, sono arrivati rispettivamente secondo e terzo i due dell’Aprilia, Lorenzo e De Angelis. Con questo risultato lo spagnolo riesce ad agganciare la seconda piazza in campionato, andando ad aggiungere 20 punti al suo bottino, già rimpinguato dalla vittoria del Mugello, ed ora è a quota 108 punti.

Il Gran Premio della 250 è stata comunque caratterizzata dalla bella gara di Roberto Locatelli che, scattato bene al semaforo verde, ha poi guidato il gruppo composto da Dovizioso, De Angelis, Lorenzo e Debon fino quasi alla bandiera a scacchi. Alla fine per lui però solo i 13 punti del quarto posto, che in ogni caso gli hanno permesso di portarsi al quinto posto in classifica generale, e la consapevolezza di aver disputato una gara da protagonista e di poter lottare per la vittoria.

Per Lorenzo, invece, quella di oggi è stata una gara in salita, che lo ha visto riagganciare il gruppo dei fuggitivi solo dopo una lunga rimonta. Nel lavoro di riavvicinamento ha giocato un ruolo importante Alex Debon, il collaudatore di Aprilia Racing chiamato a sostituire l’infortunato Hector Barbera. Debon è rimasto in lotta per il podio per metà gara, poi quando il ritmo è aumentato, è scivolato in quarta posizione e al sopraggiungere di Lorenzo, gli ha ceduto strada.

Lorenzo a quel punto ha ingaggiato una bella battaglia con Dovizioso e De Angelis, riuscendo a beffare il pilota di San Marino nel finale, ma non Dovizioso che andava a tagliare per primo il traguardo sotto la bandiera a scacchi.

De Angelis, che non partiva fiducioso per la gara a causa di alcuni problemi in frenata e di assetto che anche nel warm up lo avevano disturbato, si è invece inserito subito nella lotta per il podio, cercando anche di prendere la testa della gara per qualche giro. Alex , durante la conferenza stampa di fine gara, si è scusato pubblicamente con Locatelli. Con i sedici punti di oggi Alex si porta in settima posizione con 71 punti.

Da segnalare il dodicesimo posto di Andrea Ballerini del Team Campetella. Il pilota toscano portava in gara un forcellone sperimentale in alluminio, sviluppato direttamente da Campetella Racing, che ha riscontrato i favori di Ballerini.

Bautista firma il Poker per il team Aspar
Alvaro Bautista, Hector Faubel, Sergio Gadea e Mattia Pasini, ecco il poker del Master Aspar Team nel Gp di Catalunya. I quattro piloti del team spagnolo sono i primi quattro sotto la bandiera a scacchi e si tratta di un avvenimento storico.

Come già successo nel Gp di Turchia, il Master Aspar ha replicato lo spelndido risultato di avere tre piloti, e tre spagnoli per giunta, davanti a tutti. La squadra gestita da “Aspar” Martinez è una delle più forti del mondiale e sicuramente la più numerosa, con cinque piloti in 125 (Bautista, Faubel, Gadea, Pasini e Tunez) e un pilota in 250 (Alex De Angelis).

La gara delle 125 ha visto scattare bene al via Nieto,Faubel, Bautista, Pesek (Derbi) e Luthi (Honda), con Pasini e Gadea in scia, pronti ad approfittare. Dopo quattro giri, Luthi rompe gli indugi e si porta in testa, mentre Bautista sembra attendere il momento migliore per impegnare le gomme, con Faubel che lo segue da vicino. Il ritmo diventa più elevato e Pasini inizia a cercare di arginare il gap che lo separa dai primi tre, ma la sua moto ha bisogno delle scie per rimanere agganciata a Gadea e Pesek.

Nelle fasi centrali, Luthi sembrava poter gestire il gruppo, mentre Pablo Nieto del Multimedia Racing veniva riassorbito nelle retrovie. Ma è Mattia Pasini a cercare la testa della gara caparbiamente, con alle costole Gadea e Bautista pronti ad approfittare della situazione. Il gruppo conta 4 aprilia, una Derbi e la Honda di Luthi, che cerca di favorirsi con le scie per arrivare alla fine del rettilineo con un piccolo vantaggio, buono per fare la prima variante in testa.

L’ultimo giro vede le carte mischiarsi sempre di più. Gli spagnoli del Team Master Aspar cercano tutti la vittoria e senza nascondersi Faubel inizia l’ultimo giro in testa, con Bautista nella scia e Gadea con Pasini incollati in lotta per il podio. Nelle varianti prima del traguardo è Bautista che impone la sua legge e si porta in testa pronto ad incassare sotto la bandiera a scacchi i 25 punti del primo posto. Dietro di lui Faubel e Gadea continuano a lottare estromettendo Pasini che arriverà quarto.

Il podio tutto spagnolo, tutto Aprilia e tutto Master Aspar alla fine è così composto; Alvaro Bautista vince portandosi a 144 punti in campionato, Faubel è secondo e Gadea è terzo.

Con la prestazione odierna Aprilia si porta a 158 punti nel campionato mondiale costruttori ed è leader con 65 punti di vantaggio sulla diretta inseguitrice.

“E’ stata senza dubbio una bellissima gara – ha commentato Giampiero Sacchi, Responsabile della gestione sportiva del Gruppo Piaggio – piena di soddisfazioni per il Gruppo che piazza cinque moto (compresa la Derbi di Pesek) nei primi cinque posti del Gp di Catalunya. Questo risultato testimonia ancora una volta l’impegno di Aprilia nelle competizioni e per questo bisogna ringraziare tutti gli uomini che contribuiscono a questi risultati e i team che portano in pista le nostre moto.”

La prossima gara delle 125 sarà sabato prossimo ad Assen dove si svolgerà il Gp d’Olanda, ottavo appuntamento della stagione 2006.

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