Rossi, beffa a Gibernau.
Capirossi e Biaggi sul podio
Parte bene Gibernau ma, alle sue spalle, Rossi scatta anche meglio
e già a metà del primo giro è al comando, seguito
dallo spagnolo che precede Melandri, Hayden, Hopkins, Checa, Capirossi,
Barros, Edwards, Hofmann e Biaggi.
La lotta è dura sin dalle prime battute fra Vale e Sete, che si
scambiano le posizioni finché lo spagnolo, al terzo giro riesce
a rimanere al comando.
Mentre la coppia di testa si esibisce in uno scambio di cortesia, alle
loro spalle Melandri, Hayden e Capirossi rimangono in un fazzoletto badando
a non perdere terreno. Impresa difficile perché già al sesto
giro il loro distacco è di poco superiore al secondo. In sesta
posizione intanto è Checa, davanti a Barros, Edwards e Biaggi,
quest’ultimo già staccato di oltre cinque secondi.
Nel gruppetto degli inseguitori il migliore è Barros, che ben presto
si libera dei compagni di cordata e raggiunge i front runner, superando
in rapida successione, prima Capirossi e poi Melandri.
La gara vera è comunque fra Gibernau e Rossi. Il Fenomeno, infatti,
non molla ed all’11° giro è ancora incollato sulla ruota
dell’avversario mentre Hayden, terzo, non riesce ad annullare il
secondo e poco più che ha di svantaggio, mentre inizia a sentire
a sua volta la pressione del brasiliano che ha staccato Macio e Loris.
Un giro ancora e Valentino ripassa a condurre le danze…ma la novità
vera è Alex Barros la cui sagoma appare alle spalle della coppia
di testa. In rimonta, dall’ottava posizione, è anche Max
Biaggi che dapprima supera Edwards e quindi raggiunge Melandri girando
più forte di Rossi e Gibernau…incredibile!
L’impressione, comunque, è che lì davanti abbiano
le gomme alla frutta perché il passo ormai è sul 2.00.5,
mentre Max, dopo aver superato Macio si porta alle spalle di Hayden, in
sesta posizione, girando ancora i 1.59.577.
La corsa, comunque, è tutt’altro che finita: con lo spagnolo
che difende la posizione con le unghie e con i denti, alle spalle della
coppia si sveglia improvvisamente Capirossi, che attacca e supera Barros,
mentre Biaggi soprassa a sua volta il compagno di squadra insediandosi
in quinta posizione.
Si prepara il colpo di scena. Rossi sferra l’attacco deciso a Gibernau
che prova a replicare, improvvisamente, però, a poche curve dalla
fine il motore della sua Honda si ammutolisce, a corto di carburante,
così viene sfilato dapprima da Capirossi e quindi da Biaggi.
Pedrosa da lezioni a Lorenzo
Il più sfortunato, alla partenza della 250, è stato
Simone Corsi che non ha finito nemmeno il primo giro, mentre Lorenzo,
già velocissimo in prova, è scattato al comando seguito
da presso da Aoyama, De Angelis, Dovizioso, Stoner e Pedrosa.
Con Jorge “porfuera” Lorenzo saldamente in testa la gara da
seguire attentamente è stata quella del connazionale Pedrosa che
si è tenuto sempre a tiro utile, e fuori dai guai finché,
al 12° giro, si è infilato nella scia di Lorenzo, tirandosi
dietro De Angelis, mentre Stoner, Aoyama e Dovizioso perdevano leggermente
il contatto.
La tattica attendista del campione del mondo veniva però scombussolata
da De Angelis che con frequenti attacchi disturbava Pedrosa che decideva
di rimettersi tranquillo in terza posizione.
L’azione di De Angelis, però, consentiva a Stoner di recuperare
terreno e rifarsi sotto. Una situazione pericolosa, così a quattro
giri dalla fine Pedrosa rompeva gli indugi, superando dapprima De Angelis
e quindi Lorenzo. Una volta in testa Dani cercava la fuga, inseguito dal
solo Lorenzo, mentre Storner passava a sua volta De Angelis.
La scatto di Dani concludeva la gara, con Lorenzo e Stoner sul podio,
mentre De Angelis chiudeva quarto davanti ad Aoyama e Dovizioso, entrambi
a più di otto secondi dal vincitore.
Luthi, una vittoria svizzera
Sotto un cielo plumbeo, ma con la pista asciutta Luthi non sbaglia
la partenza e si tira dietro Kallio, Lai, Pasini, Talmacsi, Koyama e Zanetti.
Quello dello svizzero non è un fuoco di paglia e dopo cinque giri
è ancora lui al comando, con Pasini, Kallio e Zanetti in scia e
Simoncelli, Lai e Talmacsi all’inseguimento.
Per quattro tornate le posizioni rimangono invariate finché al
nono giro Pasini rompe gli indugi e mette le ruote davanti allo svizzero,
imitato dal finlandese della KTM. Luthi però replica subito risuperando
Kallio ed evitando così di far venire brutte idee anche a Zanetti
e Simoncelli che gli sono alle spalle.
Nel frattempo staccato dal quintetto insegue Gadea, quindi Talmacsi, Faubel,
Simon, Di meglio e Lai, mentre Poggiali con la Gilera è addirittura
14°.
E’ una gara combattuta, ma monotona, quella della 125, perlomeno
fino a quattro giri dalla fine quando, come al solito, si rompono gli
equilibri. Il primo a tentare la fuga è Pasini, ma Kallio replica
subito con Simoncelli che non si fa sorprendere scavalcando a sua volta
Luthi.
Il pilota di Totti, in testa alla gara, tiene alto il ritmo, ma lo svizzero
della Honda è un avversario tosto e non lo fa fuggire. E’
una fortuna perché cominciano a cadere le prime gocce di pioggia.
Correttamente Pasini lo segnala, e rallenta, ma solo per vedersi superare
da Luthi. In giro non c’è nessuna bandiera, così la
gara va avanti. Si fa sotto anche Simoncelli con Kallio e Pasini scivola
in terza posizione prima di scivolare in terra. Un dramma per il suo mondiale.
La fuga di Luthi si conclude al traguardo, mentre Kallio ha la meglio
su Superpippo.
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