GP di Germania
venerdì 25 luglio
FP1
QP1
TS
sabato 26 luglio
FP2
QP2
TS
domenica 27 luglio
Le wilcard del Sachsenring
Gomme scelte per la gara in MotoGP
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GARA
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L'assetto a Sachsenring >>>
1° classificato MotoGP
S. Gibernau
1° classificato 250
R. Rolfo
1° classificato 125
S. Perugini
2° V. Rossi
2° P. Nieto
2° C. Stoner
3° T. Bayliss
3° R. De Puniet
3° A. De Angelis

il fatto 27/7/2003 - giorno di gare
Gibernau, in volata su Rossi
Dalla pole position Biaggi sbaglia completamente la partenza ed al primo giro transita in ottava posizione, alle spalle di Rossi, Capirossi, Gibernau, Melandri, Bayliss, Ukawa e McWilliams.
Con Rossi in fuga Biaggi non si da per vinto ed attacca: all'ottavo giro è già quarto, alle spalle di Valentino, Gibernau e Bayliss, ma ancora staccato di quasi tre secondi.
Tre giri ci mette Biaggi a sbarazzarsi di Troy, che davanti gli fa da tappo con la velocissima Ducati, ma al 12° passaggio è finalmente terzo, a tre secondi e due decimi dal rivale, sempre inseguito da Gibernau. Un inseguimento feroce, quello del romano, che termina brutalmente al 13° giro quando Max perde il controllo della sua Honda finendo in terra.Una caduta che non gli lascia la possibilità di ripartire.
Intanto però Gibernau si è fatto sotto a Rossi ed i due sono a contatto.Bayliss è nuoivamente in terza posizione, davanti a Melandri e Capirossi, seguiono Ukawa, Checa, Hayden, Nakano e McWilliams, mentre Barros vola via mentre era in undicesima posizione.
A dieci giri dalla fine, Gibernau passa al comando con una manovra che Rossi facilita per dare un'occhiata all'avversario. Dietro di loro c'è il vuoto: Bayliss è a più di sei secondi, Melandri a dodici, con Capirossi sulla coda e Ukawa e Hayden lì vicini. La voglia di fare il risultato, purtroppo, tradisce Melandri che, dopo quattro giri, finisce in terra, abbandonando la compagnia.
Il duello in testa, nel frattempo, prosegue: Rossi è l'ombra dello spagnolo e prova diverse volte ad attaccare Valentino nella staccata in fondo al discesone, senza riuscirci. Ci riprova, per l'ennesima volta, ad un giro dalla fine e riesce a filtrare, ma Sete, alle sue spalle, non molla, si tiene più interno nelle ultime curve ed in quella che immette sul traguardo, da dietro, apre prima, bruciando il campione del mondo sul filo di lana, precedendolo di sessanta millesimi di secondo, mentre Bayliss, Capirossi e Hayden finiscono nell'ordine.

Rolfo conquista la prima vittoria
Sull'unica pista del mondiale favorevole alla Honda Roby Rolfo non si fa sfuggire l'occasione e parte in testa seguito dal compagno di marca Sebastian Porto, subito inseguito da Fonsi Nieto, De Puniet e Battaini, mentre Poggiali, partito dalla seconda fila, dopo quattro giri è settimo alle spalle di Guintoli e davanti a West.
Rolfo, al comando, insegue il sogno della prima vittoria in 250 e continua a spingere, senza riuscire a liberarsi di De Puniet, che ha passato Porto e Nieto. La gara è piuttosto statica quando, all'improvviso, Nieto si esibisce in un pauroso fuoripista: riesce a rimanere in piedi e rientra in pista giusto davanti a Poggiali che gli si mette in scia per non farlo fuggire. La coppia arriva sotto a Battaini, che però resiste, fintantoché lo spagnolo lo supera, manovra che riesce, poco dopo, anche a Poggiali, che però arriva lungo ad una curva, allarga, finisce sull'erba e cade. E' una scivolata da fermo, la sua, per cui riesce a ripartire, ma a questo punto è in nona posizione, staccato di venti secondi mentre mancano dieci giri alla fine.
La gara, per lui, è finita, ma non per Rolfo che continua a spingere davanti a De Puniet, mentre in coda alla coppia dopo un po' arriva Fonsi Nieto in recupero. Gira forte lo spagnolo, tanto che ad un giro dalla fine salta De Puniet e cerca di rubare il piatto al torinese che tiene botta, mantenendo un esiguo vantaggio sino al traguardo. Quarto chiude Porto, davanti a Battaini, West ed Elias con Poggiali ottavo. Grazie alla vittoria ora Rolfo si è portato alle spalle di Poggiali, sempre in testa al mondiale ma con appena tre punti di vantaggio, mentre Nieto è a -7.

L'Etrusco colpisce ancora
Al pronti via si fa tradire dall'emozione il vincitore del GP di Donington, Hector Barbera, che brucia il semaforo, parte in testa ma viene penalizzato con uno stop and go.
Intanto in testa alla gara vanno Perugini, De Angelis, Stoner, Pedrosa, Cecchinello e Dovizioso.
Per dieci giri il pilota di Sutri fa la locomotiva del trenino di testa, quindi si fa da parte lasciando a Stoner e De Angelis l'onere del comando, controllando alle sue spalle Pedrosa, Dovizioso, Cecchinello e Ui, mentre Jenkner, che stà cercando di risalire dalla decima posizione incappa in una caduta.
Nel frattempo il gruppetto di testa è dimagrito, sono rimasti in quattro: Stoner al comando, con Perugini, De Angelis e Pedrosa che gli ruotano attorno come squali scambiandosi frequentemente le posizioni.
In quinta posizione, staccato di cinque secondi, insegue invece Pablo Nieto, assieme a Cecchinello, Dovizioso in calo, Talmacsi ed Ui.
A tre giri dalla fine Perugini rompe gli indugi e balza nuovamente al comando. Mantengono la sua scia Stoner e de Angelis, mentre Pedrosa un po' in affanno si stacca leggermente ed è così che il poker di testa transita sul traguardo all'ultimo giro, mentre controlla Talmacsi, Dovizioso e Cecchinello.

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