GP di Francia
venerdì 23 maggio
FP1
QP1
TS
sabato 24 maggio
FP2
QP2
TS
domenica 25 maggio
Le wilcard di Le Mans
Gomme scelte per la gara in MotoGP
WP
GRID
GARA
TS
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1° classificato MotoGP
S. Gibernau
1° classificato 250
F.Nieto
1° classificato 125
D. Pedrosa
2° V. Rossi
2° R. De Puniet
2° L. Cecchinello
3° A. Barros
3° R. Rolfo
3° A. Dovizioso

il fatto 25/5/2003 - giorno di gare
Gibernau doma Rossi
Con il cielo che minaccia pioggia il più pronto al via è Alex Barros, seguito da Capirossi, Rossi, Abe, Melandri, Biaggi, Checa e Gibernau. Una partenza pulita, egualmente però Checa si fa prendere da un eccesso di foga e finisce in terra nel corso del secondo giro. Lo spagnolo non è comunque il solo a sbagliare, cade anche Bayliss, nel frattempo Rossi prende il comando, ma Barros non molla, mentre Biaggi si installa in terza posizione in lotta con Gibernau, inseguito a sua volta da Ukawa, Melandri ed Haga. Nel frattempo rompe Capirossi e per la prima volta dall'inizio della stagione entrambe le Ducati sono fuori.
Intanto il cielo si rannuvola sempre di più. Valentino spinge, ma la fuga non riesce. Barros perde leggermente il contatto, con Biaggi alle sue spalle. Da dietro però rinviene forte Ukawa, che passa dapprima Gibernau e quindi Biaggi. Mancano dodici giri quando la pioggia inizia a cadere e viene esposta dapprima la bandiera bianca con croce di sant'Andrea rossa, quindi quella rossa che arresta la gara.
Passano quindici minuti prima che il nuovo schieramento venga completato quindi, durante il primo dei due giri di riscaldamento rientrano ai box Ukawa, Jacque, e Biaggi: erano partiti con una slick posteriore appena intagliata, ma non andava bene. A causa di ciò saranno poi costretti a partire dai box.
La gara, a questo punto, per loro è compromessa. Al comando vanno Barros, Gibernau e Rossi, poi, staccati, seguono, Haga, Edwards, McWilliams, McCoy, Jacque e Biaggi. E' una gara difficile, perché l'asfalto è viscido come una vasca da bagno e se ne accorge subito Hopkins, che chiude il fine settimana francese con la terza caduta.
Poco dopo è Pitt a finire in terra.
Nel frattempo Barros continua a controllare Gibernau e Rossi, con Jacque staccatissimo in quarta posizione davanti a McWilliams ed Haga, mentre Biaggi è risalito in settima posizone.
A tre giri dalla fine è Gibernau a passare al comando, seguito da Rossi. Barros, terzo, ha rallentato vistosamente e sembra non averne più. La tornata successiva Vale passa per la prima volta al comando della gara, ma Sete non molla. Intanto Biaggi, settimo, cerca di superare Haga e McWilliams per acciuffare per le orecchie un quinto posto. Ce la fa, ma è la lotta per la vittoria che catalizza l'attenzione del pubblico: l'ultimo giro, fra Sete e Vale è da infarto. I dued lottano sino all'ultima curva, dalla quale emerge Gibernau, aggiudicandosi la seconda vittoria della stagione.

Elias vince, Poggiali sbaglia
Sei giri è durata la gara di Poggiali. E' stato nel corso del sesto passaggio, infatti, che il pilota di San Marino, arrivato lungo in curva, ha coinvolto nella caduta Sebastian Porto. In quel momento il pilota dell'Aprilia era in quarta posizione, all'inseguimento di De Puniet ed Elias. Fuori lui la corsa è vissuta sul duello fra il francese e lo spagnolo, mentre Battaini controllava la terza piazza difendendola dagli attacchi di Guintoli, Rolfo e Nieto.
Una gara tattica, quella di Elias, visto che nel corso del tredicesimo giro attaccava e superava De Puniet di slancio, senza lasciargli alcuna possibilità di replica. Mentre così Toni accelerava il ritmo, dandosi alla fuga, Battaini finiva fuori pista, perdendo la terza piazza.
Con Elias al comando sempre tallonato da De Puniet, si faceva interessante la situazione alle loro spalle, visto che Guintoli, in terza posizione, doveva guardarsi dall'attacco portatogli da Fonsi Nieto, scaternato dopo aver superato Rolfo e Matsudo. Durava pochi giri, comunque, la resistenza di Guintoli che veniva dapprima superato da Nieto, quindi da Rolfo e Matsudo. La soddisfazione dello spagnolo, comunque, durava un battito di ciglia perché subito dopo veniva superato a sua volta dall'italiano che agguantava così la terza piazza.

Pedrosa fra gli sbadigli
Ancora prima di iniziare la gara della 125 ha perso un protagonista: Stefano Bianco, caduto nell'ultimo giro del warm up. Nell'impatto il pilota torinese ha riportato la frattura scomposta della scapola destra ed una brutta ferita al mignolo destro con perdita dell'apparato estensore che costringerà Stefano a farsi operare.
Colpa dell'incidente, la pista umida. Per fortuna, al momento del via, l'asfalto si è asciugato ed il più veloce a scattare è stato Pedrosa, seguito da Dovizioso, Ui, Cecchinello, Perugini, Stoner e De Angelis.
Il giornata di gran forma il giovane pilota spagnolo non si è fatto coinvolgere in alcun duello, spingendo subito forte ed accumulando così vantaggio giro dopo giro. Addirittura al nono passaggio Pedrosa aveva già oltre quattro secondi su Cecchinello, seguito a sua volta da Dovizioso, Ui, De Angelis, Nieto e Perugini.
Non accadono spesso, gare così, nella 125, perché le ridotte potenze a disposizione non lo consentono, ma ovviamente Pedrosa a Le Mans aveva una marcia in più sui suoi avversari perché nessuno poi è riuscito a ricucire lo strappo. In fuga Daniel non è rimasto che seguire, alle sue spalle, la lotta per la vittoria fra Cecchinello, Dovizioso e De Angelis, mentre più staccati erano Stoner, Ui, Nieto e Perugini.
L'unico colpo di scena, all'ultimo giro, mentre Pedrosa tagliava tranquillo il traguardo era la scivolata di Angelis, che perdeva così la possibilità di salire sul podio, sul quale andavano ad accompagnare lo spagnolo Cecchinello e Dovizioso.

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