il fatto 25/5/2003
- giorno di gare
Gibernau doma Rossi
Con il cielo che minaccia pioggia il più pronto al via
è Alex Barros, seguito da Capirossi, Rossi, Abe, Melandri, Biaggi,
Checa e Gibernau. Una partenza pulita, egualmente però Checa si
fa prendere da un eccesso di foga e finisce in terra nel corso del secondo
giro. Lo spagnolo non è comunque il solo a sbagliare, cade anche
Bayliss, nel frattempo Rossi prende il comando, ma Barros non molla, mentre
Biaggi si installa in terza posizione in lotta con Gibernau, inseguito
a sua volta da Ukawa, Melandri ed Haga. Nel frattempo rompe Capirossi
e per la prima volta dall'inizio della stagione entrambe le Ducati sono
fuori.
Intanto il cielo si rannuvola sempre di più. Valentino spinge,
ma la fuga non riesce. Barros perde leggermente il contatto, con Biaggi
alle sue spalle. Da dietro però rinviene forte Ukawa, che passa
dapprima Gibernau e quindi Biaggi. Mancano dodici giri quando la pioggia
inizia a cadere e viene esposta dapprima la bandiera bianca con croce
di sant'Andrea rossa, quindi quella rossa che arresta la gara.
Passano quindici minuti prima che il nuovo schieramento venga completato
quindi, durante il primo dei due giri di riscaldamento rientrano ai box
Ukawa, Jacque, e Biaggi: erano partiti con una slick posteriore appena
intagliata, ma non andava bene. A causa di ciò saranno poi costretti
a partire dai box.
La gara, a questo punto, per loro è compromessa. Al comando vanno
Barros, Gibernau e Rossi, poi, staccati, seguono, Haga, Edwards, McWilliams,
McCoy, Jacque e Biaggi. E' una gara difficile, perché l'asfalto
è viscido come una vasca da bagno e se ne accorge subito Hopkins,
che chiude il fine settimana francese con la terza caduta.
Poco dopo è Pitt a finire in terra.
Nel frattempo Barros continua a controllare Gibernau e Rossi, con Jacque
staccatissimo in quarta posizione davanti a McWilliams ed Haga, mentre
Biaggi è risalito in settima posizone.
A tre giri dalla fine è Gibernau a passare al comando, seguito
da Rossi. Barros, terzo, ha rallentato vistosamente e sembra non averne
più. La tornata successiva Vale passa per la prima volta al comando
della gara, ma Sete non molla. Intanto Biaggi, settimo, cerca di superare
Haga e McWilliams per acciuffare per le orecchie un quinto posto. Ce la
fa, ma è la lotta per la vittoria che catalizza l'attenzione del
pubblico: l'ultimo giro, fra Sete e Vale è da infarto. I dued lottano
sino all'ultima curva, dalla quale emerge Gibernau, aggiudicandosi la
seconda vittoria della stagione.
Elias vince, Poggiali sbaglia
Sei giri è durata la gara di Poggiali. E' stato nel corso del sesto
passaggio, infatti, che il pilota di San Marino, arrivato lungo in curva,
ha coinvolto nella caduta Sebastian Porto. In quel momento il pilota dell'Aprilia
era in quarta posizione, all'inseguimento di De Puniet ed Elias. Fuori
lui la corsa è vissuta sul duello fra il francese e lo spagnolo,
mentre Battaini controllava la terza piazza difendendola dagli attacchi
di Guintoli, Rolfo e Nieto.
Una gara tattica, quella di Elias, visto che nel corso del tredicesimo
giro attaccava e superava De Puniet di slancio, senza lasciargli alcuna
possibilità di replica. Mentre così Toni accelerava il ritmo,
dandosi alla fuga, Battaini finiva fuori pista, perdendo la terza piazza.
Con Elias al comando sempre tallonato da De Puniet, si faceva interessante
la situazione alle loro spalle, visto che Guintoli, in terza posizione,
doveva guardarsi dall'attacco portatogli da Fonsi Nieto, scaternato dopo
aver superato Rolfo e Matsudo. Durava pochi giri, comunque, la resistenza
di Guintoli che veniva dapprima superato da Nieto, quindi da Rolfo e Matsudo.
La soddisfazione dello spagnolo, comunque, durava un battito di ciglia
perché subito dopo veniva superato a sua volta dall'italiano che
agguantava così la terza piazza.
Pedrosa fra gli sbadigli
Ancora prima di iniziare la gara della 125 ha perso un protagonista: Stefano
Bianco, caduto nell'ultimo giro del warm up. Nell'impatto il pilota torinese
ha riportato la frattura scomposta della scapola destra ed una brutta
ferita al mignolo destro con perdita dell'apparato estensore che costringerà
Stefano a farsi operare.
Colpa dell'incidente, la pista umida. Per fortuna, al momento del via,
l'asfalto si è asciugato ed il più veloce a scattare è
stato Pedrosa, seguito da Dovizioso, Ui, Cecchinello, Perugini, Stoner
e De Angelis.
Il giornata di gran forma il giovane pilota spagnolo non si è fatto
coinvolgere in alcun duello, spingendo subito forte ed accumulando così
vantaggio giro dopo giro. Addirittura al nono passaggio Pedrosa aveva
già oltre quattro secondi su Cecchinello, seguito a sua volta da
Dovizioso, Ui, De Angelis, Nieto e Perugini.
Non accadono spesso, gare così, nella 125, perché le ridotte
potenze a disposizione non lo consentono, ma ovviamente Pedrosa a Le Mans
aveva una marcia in più sui suoi avversari perché nessuno
poi è riuscito a ricucire lo strappo. In fuga Daniel non è
rimasto che seguire, alle sue spalle, la lotta per la vittoria fra Cecchinello,
Dovizioso e De Angelis, mentre più staccati erano Stoner, Ui, Nieto
e Perugini.
L'unico colpo di scena, all'ultimo giro, mentre Pedrosa tagliava tranquillo
il traguardo era la scivolata di Angelis, che perdeva così la possibilità
di salire sul podio, sul quale andavano ad accompagnare lo spagnolo Cecchinello
e Dovizioso. |