Brno
venerdì 24 agosto
FP1
QP1
TS
sabato 25 agosto
FP2
QP2
TS
domenica 26 agosto
GRID
WP
TS
Gomme scelte per la gara in 500
GARA
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winner 500
1° V. Rossi
winner 250
1° T. Harada
winner 125
1° T. Elias
2° A. Criville
2° M. Melandri
2° L. Cecchinello
3° L. Capirossi
3° D. Katoh
3° S. Jenkner

il fatto 25/08/2001 - giorno di pole
Rossi ferma la rimonta di Biaggi
La rimonta di Biaggi è terminata al 13° giro del GP della Repubblica Ceca, a Brno, sul suo circuito. In quel momento il pilota romano guidava la gara davanti all'arcirivale Valentino Rossi, dopo un tentativo di fuga abortito grazie alla tenacia del pilota della Honda, bravo a ribadire, tempi su tempi, alle prestazioni del romano, dopo essersi liberato della (lieve) resistenza di Kenny Roberts.
Sembrava dovessimo, a quel punto, assistere ad una gara destinata a finire solo in volata, ma all'improvviso, in una curva da seconda a sinistra, la Yamaha di Max è sembrata perdere il contatto con l'asfalto al rallentatore. Biaggi è quasi "sceso" di sella, scivolando brevemente sull'asfalto, prima di finire sulla terra all'esterno, assolutamente illeso. Quasi immediatamente il Corsaro, dopo averla rialzato la moto, è rientrato in pista, ma al decimo posto, posizione che ha mantenuto sino alla fine, con Valentino che a quel punto era già lontano, con trenta secondi di vantaggio.
E' svanito così, con una banale scivolata, il sogno del romano che con la sconfitta deve ora rassegnarsi a ricominciare da capo, a - 29.
Solitario e scontato vincitore il folletto di Tavullia, alla sue spalle - ma staccati di oltre tre secondi - si sono messi in luce Criville, Capirossi ed Abe, artefici di un bel duello dal quale, alla fine, è emerso vincitore proprio l'ex iridato spagnolo che ha approfittato di un errore del romagnolo e torna sul podio dopo la disastrosa duplice caduta del Sachsenring.

Harada accorcia le distanze
Non è stata una sorpresa la vittoria di Harada nella 250. Fin dalle prove il giapponese dell'Aprilia, infatti, aveva fatto capire che avrebbe cercato una gara solitaria. Al contrario ancora una volta ha stupito Marco Melandri che dopo più di un problema in qualifica è riuscito a tenere il passo di Katoh per tutta la gara, riuscendo infine a superarlo sul finale, così come aveva già fatto al Sachsenring.
L'Aprilia, dunque, è tornata, perché non si può pensare solo ad un momentaneo appannamento del pilota che, fino al GP di Germania (escluso), aveva dominato il campionato. Mondiale, comunque, che rimane ancora saldamente nelle mani del pilota della Honda che però, proprio in virtù del forcing della casa italiana, non potrà più contentarsi di un piazzamento dovendo fare ad ogni Gran Premio conto su due, non un avversario. Detto questo il vantaggio di Daijiro Katoh è ancora consistente: 35 punti su Harada mentre mancano sei gare alla conclusione. Melandri, terzo in campionato, è più staccato, a - 48 da Daijiro e - 13 dal compagno di marca. In quarta posizione, ma sempre più insidiato da Neto, che in questa occasione lo ha battuto strappandogli il quarto posto, Roberto Rolfo.

Elias, prova di forza
Il GP della Repubblica Ceca, intanto, ha rivoluzionato la classifica della 125. Grazie alla vittoria in volata, complice anche la caduta di Poggiali, mai in lotta con i migliori, la 125 ha un nuovo leader: Toni Elias, che dopo aver costretto Sanna ad una caduta nel tentativo di resistergli, si è imposto su Cecchinello, Jenkner ed Ui. Un successo grazie al quale ora guida il campionato con 142 punti, ben 22 in più del pilota della Gilera che, nel futuro, dovrà anche guardarsi dall'Aprilia di Lucio, risalito alle spalle del sanmarinese a 108 punti.
La gara è stata entusiasmante, soprattutto per la maturità con cui il giovane spagnolo la ha gestita. Dopo esser stato davanti per qualche giro, infatti, Toni si è messo in coda al gruppetto, lasciando sfogare Ui e soci, ma nel penultimo giro si è visto che aveva un passo superiore e li ha superati uno ad uno, senza difficoltà, Sanna incluso, tanto che il pilota toscano, per cercare di rispondere immediatamente al sorpasso subito, ha esagerato perdendo quello che era un secondo posto sicuro.