Mugello
venerdì 01 giugno
FP1
QP1
TS
sabato 02 giugno
FP2
QP2
TS
domenica 03 giugno
GRID
WP
TS
Gomme scelte per la gara in 500
GARA
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winners 500
1° A. Barros
winners 250
1° T. Harada
winners 125
N. Ueda
A. Barros
T. Harada
N. Ueda
Capirossi
R. Rolfo
G. Borsoi
M. Biaggi
M. Melandri
M. Poggiali

il fatto 03/06/2001 - giorno di pole
Barros mette d'accordo Loris e Max
Se fosse stata una giornata di sole avremmo visto un gran duello, fra Rossi, Biaggi e Capirossi, con Kenny Roberts a fare da quarto incomodo. Il protagonista vero, invece, al Mugello, è stata la pioggia che ha sconvolto le classifiche in tutte le cilindrate, ma soprattutto nella 500 che si è corsa in due manche. Partita sull'asciutto la gara è stata fermata all'ottavo giro (con classifica al settimo), mentre Biaggi era al comando seguito da Barros, Rossi, Capirossi e Roberts. Dopo un lungo intervallo i piloti sono tornati in pista ed è stato in questo mAlex Barrosomento che c'è stato il primo colpo di scena, con Rossi in terra all'uscita della curva Palagio. Riportato ai box dall'ex pilota Gianni Rolando, un buon gentleman rider degli anni '80, Valentino si è potuto schierare, ma con il muletto. Il secondo via è stato dato con la pioggia torrenziale. Nei primi giri si sono dati battagli Biaggi, Barros, Roberts ed Abe, mentre Rossi ha inizialmente perso terreno. Man mano che la gara si snodava, però, dalle retrovie rinveniva fortissimo Capirossi. Max, dopo un lungo duello con il compagno di marca, iniziava a perdere pesantemente terreno. Abe attaccava, tirandosi dietro uno scatenato Haruchika Aoki, in sella ad una Honda bicilindrica. Andava così forte, il giapponese, che ad un certo punto prendeva il comando delle operazioni. La sua, però, era una gioia di breve durata che veniva interrotta da una scivolata alla Casanova. Subito dopo seguiva la stessa sorte Roberts, mentre Capirossi, tirandosi dietro Criville e Rossi passava il Corsaro. Ovviamente la classifica finale però era diversa, originata dalla somma di tempi, così Biaggi, pure in difficoltà cercava di mantenere il contatto. E faceva bene perché Rossi, dopo aver passato Capirossi toccava la linea bianca all'uscita della veloce esse Biondetti e perdeva il controllo della sua Honda finendo in terra. La gara così andava a Barros davanti al compagno di squadra Capirossi, mentre Biaggi era terzo. Il mondiale, che mai è stato chiuso, torna comunque apertissimo: Rossi infatti è sempre al comando, ma con un vantaggio ridotto a 21 punti su Biaggi, che a sua volta ne a 5 su Capirossi. La premessa di un altro bel duello a Barcellona.

Lucchi sbaglia, Harada no
La pista bagnata ha condizionato naturalmente anche la 250. L'asfalto infido, addirittura, ha tradito Battaini alla partenza, facendolo scivolare praticamente mentre accelerava da fermo. Lucchi, al contrario, cadeva dopo aver tenuto il comando per ben quattro giri davanti ad Harada, mentre McWilliams, terzo, lo imitava poche curve dopo. Al quinto passaggio Battaini, mentre cercava di recuperare dopo la pessima partenza, toccava terra nuovamente, questa volta coinvolgendo l'incolpevole Porto. Così in testa alla gara rimaneva in (relativa) tranquillità il giapponese dell'Aprilia davanti - udite! udite! -a Roberto Rolfo che a suo di giri veloci aveva la meglio su Matsudo, mentre Locatelli man mano che la pista asciugava era costretto a cedere la posizione a Melandri. Ma la pista non solo migliorava. Ad un certo punto usciva anche il sole che costringeva tutti a guidare all'interno di una striscia di asfalto asciutta, con le gomme da pioggia. Un lavoro difficile che non riusciva a Matsudo che, finendo in terra, regalava il terzo posto a Macio.

Ueda, la vittoria dell'esperienza
La 125 ha avuto un avvio travagliato. E' stata fatta partire con l'asciutto, poi fermata quando è iniziato a piovere. Dichiarata corsa bagnata è stata fatta ripartire, ma ormai con l'asfalto asciutto, per essere arrestata di nuovo perché, sotto un improvviso scroscio di pioggia, quasi tutti i piloti hanno deciso di rientrare autonomamente ai box usando la bretella di raccordo alla fine della curva Casanova-Savelli invece di completare il giro del tracciato. Avrebbero dovuto essere squalificati tutti, il direttore di gara li ha graziati. Una ingiustizia, tenendo anche conto del fatto che Gino Borsoi, rischiando, era stato l'unico a scendere in pista con gomme da bagnato. La scelta giusta. Quando il via è stato dato per la terza volta, invece, le avevano tutti. Le prime battute erano animate da Stefano Perugini con la Italjet, protagonista anche nelle precedenti partenze, ma sfortunatamente il pilota di Sutri, che era caduto anche durante il warm up, eccedeva finendo a gambe all'aria. Fuori lui la corsa diventava un affare fra Borsoi, Ueda, Sanna e Poggiali, ma quando iniziava nuovamente a piovere Ueda aveva una marcia in più e si involava rapidamente lasciando il pilota dell'Aprilia a vedersela con Poggiali, mentre Sanna preferiva non rischiare. Era dal GP del Brasile del '99 che Ueda non vinceva un Gran Premio.