Tecnica
V colonna
Parliamo di Rossi, della Ducati e delle strategie di gara
Annunciazione! Annunciazione!
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di Paolo Scalera
Scrive uno degli "invasori": Valvola7
Invasione al Mugello
    Zerbi: "Più nessuno in pista"
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2001: Una stagione indimenticabile
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STORIA DI UN PILOTA VELOCE, DI UNO BOLLITO E DI UN RAGAZZO CORAGGIOSO LASCIATO SOLO
di CARLO PERNAT

Ragazzi miei, qui succedono cose che con il buon senso hanno poco da spartire e, tanto per intenderci, parlo di strategie sportive fatte dalla più grande azienda motociclistica del mondo: la Signora Honda. Vado a snocciolarvi la completa, a mio parere, fantastoria.
Inizio dal campionato mondiale di motociclismo, classe 500, anno 2001: la casa giapponese schiera tre piloti nel suo team ufficiale HRC, in ordine di importanza, Valentino Rossi, Alex Criville e Toru Ukawa, tutti quanti forniti di una moto completamente nuova, sia nel telaio che nella parte motoristica, rispetto alla stagione precedente. Poi schiera un team, quello spagnolo di Sito Pons, con due signori piloti del calibro di Loris Capirossi e Alessandro Barros, dotato di moto "clienti", tanto per capirci moto della scorsa stagione. E fino a qui tutto regolare, niente di strano: è uno squadrone in tutti i sensi.
Poi le gare di campionato danno le prime sentenze quasi definitive: lo spagnolo Criville dimostra di essere "bollito" e caduto in una crisi quasi irreversibile (7° posto nella classica mondiale a 104 punti dal leader Valentino), mentre il giapponese Ukawa (10° posto a 131 punti dalla vetta del mondiale) dimostra una volta di più che si tratta di una moto ufficiale sprecata. Bè, dico io, il mondiale (a sei Gran Premi dalla fine) è un "affare" a due tra Valentino Rossi (195 punti in classifica) e Max Biaggi (166 punti in totale). Ma esiste anche un terzo incomodo, il "ragazzo coraggio", Loris Capirossi (127 punti) che può sperare ancora nel mondiale, ma sarà, quantomeno l'arbitro della bellissima sfida tutta italiana.

Degli altri piloti in corsa, si fa per dire, si è persa ogni traccia lungo gli asfalti dei vari Gran Premi. Immagino di essere il gestore sportivo della casa giapponese e a sei gare dal termine del mondiale incomincio a fare i miei conti e a pensare alle future strategie da adottare. Guardo attentamente il calendario e mi accorgo che durante il mese di ottobre ci sono tre Gran Premi in quindici giorni (rispettivamente il 7 in Giappone, il 14 in Australia ed il 21 in Malesia) dove probabilmente si deciderà l'assegnazione del titolo di campione del mondo.
Penso al campionato Mondiale Costruttori oltre a quello piloti e, siccome è una battaglia (sportiva s'intende) fra Honda e Yamaha e fortunatamente siamo due a uno (Valentino e Loris contro Max) per noi cerco di salvaguardare il futuro prossimo. Penso, soprattutto, che tre Gran Premi così vicini sono pericolosissimi, considerando il fatto che una scivolata o una caduta del mio numero uno (Valentino) potrebbe farmi mettere nella casella dei punti un doppio zero (sai le conseguenze!). Tutto può succedere come nulla, sia nella vita che nello sport, ed è una buona cosa per un manager avere a costituirsi delle soluzioni di riserva.

Allora decido finalmente di fornire a Capirossi una moto ufficiale e in caso non mi fosse possibile dal punto di vista tecnico perlomeno dargli dei pezzi nuovi per avvicinarlo alla Yamaha di Max Biaggi, in fondo tra Loris ed il romano ci son solamente 39 punti di differenza. A questo punto penso di aver perlomeno gestito l'incognita variabile di quello che può succedere nei restanti Gran Premi. La logica del mio ragionamento viene completamente smentita dai fatti del "management" della casa nipponica.
Mi sembra di sognare! In Cecoslovacchia, l'ultimo Gran Premio effettuato, Honda decide di fornire pezzi nuovi allo spagnolo Criville lasciando Capirossi nella situazione iniziale e soprattutto decide la settimana dopo il Gran Premio Ceco di comunicare al pilota spagnolo che per la stagione 2002 per lui non ci sarà più posto nella casa ufficiale, insomma un vero e proprio licenziamento.

Mi chiedo: ma che senso ha tutto ciò? Certo, sarà una questione di contratto fra il team di Pons con la Honda (cliente sei e cliente resterai) ma se mi dicono "guarda che il tuo palazzo ha una crepa è meglio che ti assicuri per un po'", io non sto a farmi crollare la casa sulla testa! Alla fine la Honda vincerà le tre classi del motomondiale (la 125 con lo spagnolo Elias, la 250 con il giapponese Katoh e la 500 con il nostro Valentino) ma se nella classe regina ciò non succedesse per non volere essere strategici anche nella patria dell'elettronica, qualche testa potrebbe saltare senza il bisogno di schiacciare un semplice pulsante.

 

 

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