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PUIG, L’UOMO IN PIÙ DELLA HONDA-HRC
Molti hanno detto e scritto che manca un uomo nei box dell’HRC. Un manager che sappia gestire e tenere in pugno la squadra. Un ruolo, questo, che non può essere affidato ad uno dei molti ingegneri giapponesi, perché “gli ingegneri non vivono, funzionano”, direbbe Carlo Pernat.

La realtà è che nei box della Honda c’è un uomo in più, non uno in meno.
Quest’uomo è Alberto Puig, ex pilota, attuale manager di Daniel Pedrosa, responsabile dei rapporti fra Repsol ed Honda, nonché motore della MotoGP Cup. Si corre con moto KTM, ma ad Alberto Puig, grande amico anche di Carmelo Ezpeleta, boss della Dorna, è tutto permesso. Non esistono conflitti di interessi.

Peccato, però, che il più grosso si sia manifestato domenica scorsa, al quinto giro della MotoGP, quando il suo pupillo – Danito – con la sua RC211V si è spalmato contro la moto, non gemella, del compagno di squadra Nicky Hayden.

Un errore drammatico determinato, pensiamo, dalla perseveranza con la quale Puig ha instillato nella mente del ragazzo spagnolo la convinzione di essere un fenomeno, a cui tutto è permesso.

Invece è vero solo che ci troviamo di fronte ad un pilota veloce, anzi, velocissimo, ma che purtroppo non ragiona con la sua testa.
Quando, infatti, ci si trova alla penultima gara della stagione con 34 punti di distacco dal leader del mondiale non si guida come se ci si giocasse il titolo. Specie se davanti alle ruote c’è proprio il pilota che è in testa al mondiale: guardacaso il proprio compagno di squadra.

“Voi non siete piloti, non potete giudicare cosa c’è nella mente di uno che corre per vincere - ha detto, domenica sera, con una certa arroganza Alberto Puig per giustificare Dani, aggiungendo – lui era in lotta per il titolo. Nelle gare può succedere di tutto”.

E’ vero, purtroppo. E questa è l’unica verità contenuta nella frase del manager spagnolo che dovrebbe far capire a chi di dovere, in casa Honda, che non si può servire, allo stesso tempo, Dio e Mammona.
Mammona, per chi non lo sapesse, è una parola aramaica che significa "beni" ed indica non solamente beni in denaro. Il termine "Mammona" è utilizzato da Gesù per indicare la personificazione della ricchezza mal guadagnata.
In questo caso, per noi, identifica la fiducia mal riposta.
Alberto Puig, infatti, consigliando Dani – non vogliamo scrivere “istigando” – a correre una gara all’attacco non ha certo, infatti, pensato agli interessi dell’HRC.
Al contrario, invece, ancora una volta, ha pensato a quelli del suo protetto (ed ai suoi), senza però avere nemmeno l’intelligenza di immaginare le possibili conseguenze. Che sono state gravi, gravissime.
Nonostante infatti il fair play di Nicky Hayden quale sarà l’ambiente nei box dell’HRC da ora in avanti? Migliore forse di quello che c’era quando nel box al fianco dell’americano sedeva Max Biaggi?
Non crediamo.

Per questo motivo la prima mossa che dovrà fare l’HRC, il prossimo anno, sarà quello di sollevare da qualsiasi carica Alberto Puig. Se proprio non è possibile allontanarlo dai box.
L’influsso che il manager esercita su Dani Pedrosa è infatti non solo dannoso per il pilota, ma anche pericoloso per la squadra.

La Honda deve scegliere, deve iniziare a farlo. La prima casa motociclistica al mondo non può tollerare che lavori per lei (?) un manager coinvolto con altre case. Non può semplicemente tollerarlo e c’è da chiedersi come tutto ciò sia stato possibile, finora.

Una domanda, alla quale, probabilmente hanno dato una risposta Valentino Rossi e Jeremy Burgess tre anni fa. Andandosene.

17/10/2006

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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