Tecnica
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ANNUNCIAZIONE! ANNUNCIAZIONE!
La prima cosa che viene in mente, vedendo queste fotografie e leggendo i testi che le accompagnano è: ma guarda cosa si deve fare per campare (cari Capirossi e Bayliss). La seconda è che nel motomondiale, attualmente, ci sono team, espressioni di grande fabbriche motociclistiche, che non hanno nemmeno un ufficio stampa degno di questo nome, mentre altre - la Ducati - si permettono di andare sopra e sotto le righe, a loro piacimento, come anche in questa operazione, continuazione dell'opera del fotografo Rancinan il quale evidentemente non si cura di ritrarre piloti e moto sfiorando il ridicolo.
L'importante, si dice, non è parlare bene di una cosa, purché parlarne. Il fatto è che la Ducati, non ne ha bisogno. Comunque, affinché vi facciate un'idea, ecco qui di seguito, testo e foto dell'opera. Beh, opera…

L'ANNUNCIAZIONE
Caroline Gaudriault

Il tempo sembra fermarsi per un istante. Da qualche parte, in cielo, due angeli fluttuano in mezzo ad una marea di nuvole. Troy e Loris fanno un sogno. Nei cieli, lontano da tutte le pressioni, i due campioni volano. Tra due viaggi in un altro mondo, fanno una pausa. Tra due corse a più di 200 chilometri orari, restano immobili. Lontano dalla confusione e dal fragore delle loro moto che si girano verso il silenzio e la tranquillità.

Prima di ogni corsa, devono cercare questa serenità e questa concentrazione ; questo momento di oblio dove si ritrovano soli. Nell'universo del loro sogno e nella quiete assoluta i due campioni vedono i loro arcangeli presentarsi, nella luce più pura, con ali e corone.
Sotto la protezione delle colombe gli viene annunciato il loro sogno più profondo, il loro sogno di vittoria. Il loro destino e scritto con l'inchiostro nero sulle pagine ingiallite di un libro non rilegato, che nessuno potrà mai aprire e decifrare. Quale sorte li attende? Possono sperare in una prossima vittoria ? Senza risposta alle loro domande, gli arcangeli tentano di orientare la corsa del destino soffiando le nuvole.
Leggero come le sue piume il soffio dell'arcangelo di Troy che sussurra queste parole : "Tutta la mia vita è un sogno. Come non potrei credere nel mio destino? Quando mi rivedo carrozziere di auto in Australia e oggi pilota per la Ducati, non posso credere alla mia fortuna. Nessuno avrebbe potuto sperare in un tale destino. Ma io sono un uomo d'azione e non posso pensare che la cose arrivino indipendentemente da noi. Dobbiamo dirigere il corso della nostra vita. Ho imparato a credere in una sola cosa : in me stesso. E' in me stesso che trovo la forza. E' questo che mi fa andare vanti, che mi da la spinta per conquistare una vittoria."

Appoggiato su una nuvola, l'arcangelo di Loris contempla la corsa: "Io credo nel destino. E possibile guidare il proprio futuro e tentare di controllarlo ma resta inevitabilmente legato alla fortuna e al caso. Sono molto sereno. Forse è la fede che mi da questa fiducia, ma mi sento protetto, qualunque cosa succeda. La spiritualità è una parte integrante del mio stato di pilota. Diventa altrettanto necessaria che la preparazione fisica. Quando mi devo concentrare mi isolo nel mio mondo, in una bolla dove io sono il solo a potervi accedere. L'esterno non esiste più. L'introspezione è una forza ancora più importante della condizione fisica. E' la mente che ci fa vincere."

Su queste parole gli arcangeli proteggono l'oggetto della loro speranza e del loro desiderio : catalizzatore di tanta brama, la coppa riflette la loro aspirazione più profonda. Bisogna avvicinarsi per vederne il riflesso impercettibile. La coppa dalle mille virtù, la continua ricerca di tutti i cavalieri leggendari. Non si conquista solamente con la forza e con le performances, ma con lo spirito e la bravura. I due cavalieri dei tempi moderni lo sanno bene, a loro spetta il compito di raccogliere la sfida lanciata dalla loro nuova scuderia. La vittoria, forse, non resterà soltanto un sogno…

17/6/2003

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