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DOVE SI PARLA DELLA FORZA DI ROSSI, SI RIVELANO I NOMI DEI VERI PILOTI DELL’ HRC, E SI PARLA DEI RISCHI CHE CORRONO YAMAHA ED HONDA PER CERCARE, QUEST’ANNO, DI BATTERE L’AVVERSARIO
Tre Honda al comando in tre giorni diversi – con Gibernau, Biaggi e Tamada – non devono far pensare all’HRC che è fatta. Ai piedi del “podio”, perlomeno in questi test, c’è infatti ancora Valentino Rossi ed il suo ritardo dalla pole virtuale (2.00.955 di Makoto), poco più di tre decimi, è assolutamente risibile. Il Fenomeno, infatti,non era in perfette condizioni fisiche ed ancora una volta ha dimostrato la sua forza tornando in sella alla sua M1 e facendo un tempo, 2.01.275, che non equivale propriamente ad una passeggiata.
Come se non bastasse Vale si è esibito in una simulazione di gara di altissimo livello, ed anche qui immaginiamo che non deve essere stato facile nelle condizioni in cui era.
Ciononostante Vale, intelligentemente, ha tenuto un profilo basso, dichiarando all’AFP – come leggete a parte – che si aspetta un 2005 più difficile e combattuto dell’anno passato.
La ragione è evidente: ormai è scaduto l’effetto sorpresa e chi pensava (la Honda) che bastasse una buona moto per sconfiggere un ottimo pilota, ha capito di aver sbagliato.
Rossi, invece, ha ragione: se quand’era a cavallo della Honda era virtualmente imbattibile formando nel complesso il miglior binomio uomo-macchina, sia come velocità che come costanza di risultati, ora si è reso conto che con la Yamaha la storia rischia di essere diversa. Il mondiale 2004, il sesto, è arrivato infatti per lui a spese di una concentrazione incredibile. La sua forza è stata, ancora una volta, la capacità di proporsi sempre al massimo livello. Una qualità, questa, che è mancata agli avversari, disorientati anche dal fatto di essersi trovati, loro che con la Honda pensavano di esserne immuni, a dover risolvere problemi tecnici nati all’improvviso.
La storia la conosciamo: Sete Gibernau ha perso la sicurezza e Max Biaggi, il cui talento da solo probabilmente sarebbe bastato, si è perso dietro il sogno di far risorgere la RC211V nel corso della stagione, impegnandosi troppo venerdì e sabato ed arrivando spesso alla domenica confuso e, a volte, battuto (nella testa) in partenza.
Se la Honda riuscirà dunque a risolvere i problemi, soprattutto organizzativi, che l’hanno messa in crisi nel 2004, la Yamaha dovrà dare una risposta adeguata. Anche perché è ormai chiaro che, nonostante le rispettive carenature siano di colori diversi, i due piloti ufficiali dell’HRC sono Max Biaggi e Sete Gibernau, con Hayden tutto al più proponibile come riserva.
In realtà, anzi, Max e Sete vivono una realtà simile: la squadra è tutta per loro, mentre ai giovani, Nicky e Marco Melandri, è lasciata la libertà di crescere ancora, visto che dopotutto sono entrambi alla terza stagione iridata.
La situazione in Yamaha, invece, è diversa: la Casa segue solo Rossi, e ci mancherebbe altro che non fosse così, mentre Colin Edwards veste i panni dello sparring partner. E’ lui che svolge i compiti più pesanti e si sobbarca la “scrematura” delle gomme.
Ci sono rischi, tecnici, in entrambe queste situazioni. Nella prima quello evidente è una difformità di vedute fra i piloti, che porta a dispersione di forze. Nella seconda l’unicità delle indicazioni, seppure corrette, può spingere la casa di Iwata a commettere quello che sarebbe l’errore più grande: dopo aver vinto il mondiale, battendo la Honda, cercare di surclassarla costruendo per Valentino…una moto uguale a quella della rivale. Cercando cioè facilità di guida, potenza, maggiore stabilità sul veloce. Quando invece i punti di forza della Yamaha sono sempre stati agilità e reattività.
Guardiamoli bene, i tempi di questa seconda sessione di prove a Sepang sotto l’ottica del miglioramento effettivo delle prestazioni. Cosa vediamo?
Pochi fatti, ma essenziali.
Tamada non ha battuto il record di Capirossi. Ne deduciamo che le gomme da tempo della Bridgestone sono eccezionali.
Gibernau si è leggermente peggiorato, 2.01.373 contro 2.01.296: siamo lì.
Rossi si è leggermente migliorato, 2.01.275 contro 2.01.354: siamo lì.
Biaggi ha limato un bel po’, 2.01.015, contro 2.01.887, ma erano più di due mesi che non montava in moto dopo l’incidente.
C’è dell’altro? Beh, sì, Barros è passato da 2.01.925 a 2.01.159. E’ il miglioramento maggiore, fra i protagonisti, e fa pensare che sia arrivato da un pilota dichiaratamente di una squadra satellite.
Tutto questo per dire che la sera tutti i gatti sono grigi, ma in realtà alla luce del sole apparirebbero tutti diversi. La volete sapere una cosa? I risultati veri, quelli sui quali scommettere, li vedremo solo in occasione dei test Irta di Barcellona, dal 18 al 20 marzo prossimi. Quando, per le Case, sarà troppo tardi per tornare indietro.

N.
Pilota
Team
Venerdi
sabato
domenica
1
Tamada Konica-Minolta-Honda
2.02.41
2'01.831
2’00”955
2

Biaggi

Repsol-Honda
2.02.59
2'01.501
2’ 01” 015
3

Barros

Camel-Honda
2.02.08
2'01.786
2’ 01” 159
4

Rossi

Gauloises-Yamaha
2.02.53
NT
2’ 01” 275
5

Gibernau

Telefonica-Honda
2.01.76
2'01.686
2’ 01” 373
6

Hayden

Repsol-Honda
2.02.68
2'01.717
2’ 01” 385
7

Capirossi

Marlboro-Ducati
2.02.47
2'02.274
2’ 01” 452
8

Melandri

Telefonica-Honda
2.02.64
2'02.437
2’ 01”506
9

Edwards

Gauloises-Yamaha
2.02.98
2'02.397
2’ 01”641
10

Checa

Marlboro-Ducati
2.02.56
2'01.891
2’ 01” 891
11

Hopkins

Suzuki
2.02.76
2'02.227
NP
12

Roberts

Suzuki
2.02.78
2'02.246
NP
13

Itoh

Marlboro-Ducati
2.04.30
2.02.551
2’ 02”907
14

Nakano

kawasaki
NP
2'03.887
2’ 03” 571
15

Bayliss

Camel-Honda
2.04.44
2'03.797
2’ 03” 571
16

Elias

Fortuna-Yamaha
2.03.78
2'03.668
2’ 03” 600
17

Xaus

Fortuna- Yamaha
2.04.90
NP
NP
18
Rolfo Ducati-D'Antin
2.08.1
2.07.680
2’ 06” 800

14/2/2005

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