ROSSI
E LA HONDA: COME LASCIARSI FACENDO FINTA DI ESSERE ANCORA AMICI
Il
punto di non ritorno Valentino Rossi l'ha passato la scorsa settimana,
in Giappone, allorché, avuto dalle mani di Kanazawa il contratto
che l'avrebbe legato alla Honda, glielo ha restituito con il più
classico dei "no grazie".
E' stato un gesto deliberato, quello del folletto di Tavullia, una mossa
che ha chiarito al boss della HRC - al di là del gioco delle
parti, prevista assenza del manager di Vale compresa - chi è
che decideva e cosa.
L'ulteriore rinvio, però, ha fatto precipitare la situazione.
Sono sparite le facce di circostanze, i commenti attenuati, i buoni
propositi comuni, così che, finalmente, dopo mesi di reciproche
prese di fondelli - da una parte la Honda, con le sue lecite resistenze,
dall'altra Rossi con l'impossibile sogno di trasformare la casa giapponese
nel suo cortile di casa - si è compresa la realtà dei
rapporti fra il campione del mondo ed il colosso nipponico. Buoni con
i quadri intermedi, Fiorani, team, sino al cuoco Max, pessimi con la
dirigenza, da Kanazawa a Nakajima.
"Stando così le cose non posso rimanere con
la Honda - ha ammesso Valentino. A Sepang arriverà il mio manager
con un nuovo contratto, e solo se la Honda vorrà potremo riprendere
le trattative".
Sarà difficile comunque che i giapponesi accettino un rifiuto
su quella che era stata definita una offerta "perfetta".
Il problema, ora, per entrambi, dunque, non è tanto cosa decideranno
di fare nel futuro, se cioè Rossi correrà con la Yamaha
o chi sarà il pilota designato a prendere il posto di Valentino
nel team HRC, quanto come gestire lo sgancio. La Honda, infatti, ha
ormai perso abbondantemente la faccia spostando sempre più in
avanti le sue risibili deadline - non si rinuncia al folletto di Tavullia
così facilmente - ma anche Valentino dovrà stare attento
a non far capire quanto tempo fa ha deciso.
Dovranno, insomma, Rossi e l'HRC, far finta di lasciarsi
da buoni amici. Cosa che è sempre molto difficile. Ma non forse
così difficile come sarebbe tornare indietro dopo un tradimento.
Perché se Vale e la Honda saranno ancora insieme nel 2004, sarà
solo perché i numeri uno del mondo delle due ruote avranno accettato
di aver diviso, seppure per poco, Rossi con i rivali della Yamaha. Ma
ciò che perdonano gli uomini, ben difficilmente può essere
perdonato dalle aziende
9/10/2003